Campagna “Imparare Sicuri” di Cittadinanzattiva. Problematicità nelle condizioni di sicurezza e della situazione igienico-ambientale dell’Istituto Professionale “L. da Vinci” in contrada Rondinelle di Matera
Anche quest’anno Cittadinanzattiva è stata impegnata in varie città italiane nella campagna nazionale “Imparare Sicuri” per il monitoraggio della sicurezza, dell’igiene e della qualità degli istituti scolastici. Nel prossimo autunno i dati della rilevazione saranno pubblicati in un rapporto riepilogativo delle situazioni di criticità nelle diverse realtà, al fine di evidenziare quanto ancora resta da fare per dare garanzia di serenità agli utenti ed operatori del sistema formativo pubblico.
A Matera sono stati monitorati a cura dei volontari del Movimento 5 complessi scolastici, d’intesa con i rispettivi dirigenti e incaricati della sicurezza.
Non è stato possibile estendere la rilevazione ad altri istituti, anche perché non sempre viene compreso lo spirito dell’iniziativa civica del nostro Movimento, che peraltro si avvale del patrocinio del MIUR, quando non vi siano da parte di taluni dirigenti scolastici riserve, forse incomprensibilmente dovute al timore di non rendere note all’esterno situazioni di precarietà strutturali o igienico-ambientali degli edifici.
Le scuole monitorate in Città sono: 1° Circolo “P. Minozzi” in via Lucana; 4° Circolo in via Bramante, con le succursali di via S. Pardo e di via Lazzazzera; l’Istituto Professioanae “L. da Vinci” in contrada Rondinelle.
In tutte le realtà sono rilevabili, tra l’altro, la mancata elimininazione di barriere architettoniche all’entrata, la non presenza di ascensori all’interno, l’assenza di scale di sicurezza esterna (eccetto che in via Lazzazzera) e di porte antipanico, mentre situazioni particolari di rischio e degrado, anche se di dimensione non molto rilevante, sono riscontrabili qua e là.
Ma soprattutto emerge dal monitoraggio la pesante situazione dell’Istituto Professionale Statale di contrada Rondinelle, i cui dati trovano ampio riscontro nella vasta documentazione prodotta dall’Istituto e nella copiosa corrispondenza intrattenuta con le Istituzioni pubbliche da parte del Dirigente Scolastico, che ancora in data 17 giugno scorso ha segnalato lo stato di “palese e grave degrado” relativamente alle “condizioni strutturale, di manutenzione ed igienico-sanitarie dell’edificio, che mettono a rischio la sicurezza degli utenti”, anche sulla base di accertamento da parte del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche di Puglia e Basilicata, nonché da parte della locale Azienda Sanitaria.
Più in particolare un verbale del 7 maggio 2009 relativo ad un sopralluogo condotto dalla squadra tecnica, composta da tecnici dell’Ufficio Operativo di Matera del provveditorato Interregionale alle OO.PP citato e dell’Amministrazione Provinciale di Matera, ed incaricata di rilevare, in attuazione del Provvedimento della Conferenza Unificata del 28/01/2009 pubblicato su G.U. n° 33 del 10/02/2009, la situazione di vulnerabilità di elementi non strutturali dell’edificio scolastico in questione, segnala, tra l’altro,” la necessità di provvedere alla chiusura parziale dello stabile, onde consentire l’immediata messa in sicurezza dello stesso”. La squadra tecnica ravvisa comunque “l’urgenza di attivare specifici interventi per la salvaguardia dell’incolumità e la tutela della sicurezza degli alunni e di tutti coloro che utilizzano l’Istituto Scolastico IPSIA ‘L. da Vinci’. A tal proposito vengono riferite le segnalazioni, fatte presente durante il sopralluogo dall’ing. Prof. Cascione, responsabile per la sicurezza della scuola, circa: 1) “diverse situazioni di degrado della struttura in c.a. che potrebbero compromettere l’agibilità degli ambienti interessati…. E che necessitano di più accurate indagini”, che dovrebbero riguardare “lesioni a pilastri e travi, varie zone di ferri a vista e in ulteriore fase di distacco del copriferro con ferro di armatura e staffe in stato di corrosione e deterioramento a pilastri, travi e solette, ecc.”; 2) il “probabile rischio di tipo strutturale” che deriverebbe da n° 2 pilastri, che vengono fatti notare, “situati nel locale deposito carburanti e riserva idrica al di sotto del corpo palestra oltre a diverse situazioni simili in altre zone utilizzate dell’edificio”.
Il quadro di pesante degrado sopra riferito certamente impone provvedimenti di estrema urgenza per consentire la ripresa per l’anno scolastico 2009-10 dell’attività scolastica in condizione di garanzia per l’incolumità e la sicurezza di un Istituto Professionale che merita di avere la dovuta attenzione da parte dell’Istituzioni Locali interessate (Provincia, che ha in comodato l’edificio, e Comune, titolare della proprietà degli istituti professionali), perché forma le future maestranze qualificate per l’economia e lo sviluppo del nostro territorio nei corsi per periti elettrici, elettrotecnici, meccanici e termici, come peraltro risulta dai risultati positivi anche recentemente raggiunti dagli allievi in occasione di stage, in cui hanno avuto modo di confrontarsi con altre realtà, non solo italiane, scolastiche e produttive.
Naturalmente per assicurare una prospettiva di rilancio dell’Istituto non basta mettere in condizioni accettabili di sicurezza l’edificio per l’anno prossimo, dal momento che la precarietà strutturale risente degli anni (fu edificato il 1960) e presenta una situazione di pericolo sul lato Nord-Est, che non viene utilizzato per precauzioni relative alla sua staticità, nonostante sia stato effettuato un intervento di adeguamento circa 10 anni or sono, come si legge in un allegato al citato verbale della squadra tecnica.
A questo punto da parte della Provincia e del Comune si dovrebbe seriamente prendere in esame la possibilità di realizzare una nuova struttura, che potrebbe essere ubicata nell’area adiacente l’Istituto Professionale “I. Morra” di via Dante, in modo da realizzare un unico polo di formazione professionale con numerosi vantaggi dal punto di vista della didattica e dell’utilizzazione in comune di servizi, anche se nel rispetto della specificità degli indirizzi formativi.
La Provincia dovrebbe prospettare l’ipotesi, con il pieno coinvolgimento del Dirigente Scolastico, all’Amministrazione Comunale, la quale potrebbe recuperare le risorse per la nuova struttura cedendo a privati il vecchio stabile di contrada Rondinelle per essere destinato agli usi consentiti dallo strumento urbanistico.
Si confida che la nuova Amministrazione Provinciale appena insediata voglia affrontare con la sollecitudine dovuta la situazione sopra riferita, e si resta in attesa di un riscontro alla presente, assicurando da parte nostra l’impegno civico ad onorare il Protocollo d’Intesa di interlocuzione sottoscritto con il Presidente Carmine Nigro il 18/7/2007, di cui alla delibera di G.P. n. 140/2007.