La segreteria regionale Fit Cisl in una nota esprime delusione per l’esito dell’incontro con il Cotrab che si è svolto questa mattina in videoconferenza. Di seguito la nota integrale.
Siamo profondamente delusi da quanto siamo stati costretti ad ascoltare questa mattina. Credevamo che la costituzione di un comitato unico per le aziende consorziate COTRAB avrebbe prodotto dei risultati, ma evidentemente manca la volontà di tutelare i lavoratori.
La FIT-CISL già in data 17 Marzo chiedeva la costituzione dei comitati Aziendali e un Commiato Regionale con il quale stipulare un protocollo unico per tutte le Aziende di Trasporto e non solo del COTRAB.
Questa mattina si è consumato un ulteriore atto di forza da parte del consorzio COTRAB, che ha illustrato il protocollo che le aziende aderenti allo stesso hanno prodotto, cosa questa ben distante da un protocollo chiaro e condiviso, che abbia come scopo principale la totale difesa dei lavoratori.
Nessuna risposta è stata data alle nostre domande circa le quantità e la periodicità con il quale vengono forniti i DPI, oppure su chi e come misurare la temperatura ai lavoratori e cittadini utilizzatori dei mezzi, tutte azioni divenute a discrezione Aziendale.
Ad oggi nessuna risposta è stata data sul ripristino dei servizi come da contratto di servizio pubblico – prosegue il comunicato -, cosa che crea un surplus di guadagno alle aziende che si vendono corrispondere un l’intero corrispettivo ma fornendo servizi ridotti, mantenendo i lavoratori in cassa integrazione, e quindi impoverendo centinaia di famiglie, un fatto questo sul quale anche la politica è diventata sorda.
La Fit-Cisl non è composta da YES-MEN, motivo per il quale in queste ore sta avviando le procedure di raffreddamento e di conciliazione per effettuare un primo Sciopero Regionale dei Trasporti, la tutela della salute dei lavoratori non può e non deve essere messa a repentaglio da nessuno.
Si ritiene necessario inoltre fare chiarezza sul fatto che non serve fare comitati senza indirizzi chiari sul cosa devono sorvegliare. Il protocollo sanitario – Anti Covid-19 – non è un semplice esercizio letterario per mettere a punto una strategia controllata che predisponga azioni tese a far rimanere tutto com’è adesso, vale a dire la confusione più totale.
I DPCM, gli accordi nazionali, lo stato d’animo del Paese, l’impoverimento generalizzato dei lavoratori del settore, la paura della perdita del posto di lavoro, l’apprensione di aver lavorato senza alcuna protezione per giorni, tutto questo non ha determinato alcun cambiamento in chi continua a fare del trasporto una mera azione matematica di costi, tendenti al massimo guadagno.
La Fit-Cisl non ha ritenuto essere complice di un sistema che ha penalizzato i lavoratori, che avrebbe continuato a non mettere in campo azioni vere per la risoluzione dei problemi e non slogan propagandistici di basso profilo, tesi alla strumentalizzazione delle azioni che servono ai lavoratori e non alla costituzione delle scatole vuote che sono di tutto vantaggio alle aziende.