Rosalba Guglielmi, coordinatrice regionale USB Lavoro Privato, in una nota chiede di rivedere le condizioni per le assunzioni previste con il nuovo appalto di pulizia e di sanificazione del Consiglio regionale.
In questi giorni si sta formalizzando il passaggio d’appalto del servizio di pulizia e di sanificazione del Consiglio regionale e, purtroppo, le condizioni che vengono proposte alle lavoratrici sono decisamente inaccettabili, riduzione del 35 % dell’orario di lavoro, clausole vessatorie rispetto al pagamento delle competenze stipendiali in deroga al contratto nazionale, il 27 del mese successivo, mancato riconoscimento del periodo di prova, con persone impegnate anche da oltre 8 anni nello stesso appalto.
Nel nuovo progetto sono state eliminate le pulizie previste nella giornata del sabato e inoltre sono venuti meno le metrature della sede del Consiglio di Matera.
In nessun conto è stata tenuta la necessità di un ampliamento dei servizi di sanificazione e igienizzazione, a causa delle nuove disposizioni relative al contenimento del contagio da Covid 19 e dalla necessità di garantire al meglio una struttura come quella del Consiglio regionale.
L’appalto è stato aggiudicato per circa 900000 euro per un assegnazione triennale . Il costo reale del personale alle attali condizioni contrattuali ,sempre riferito al triennio, è di circa 820.000 euro , comprensivo di tutte le voci relative a contribuzione, tredicesima, quattordicesima e TFR. A quanto pare l’azienda ritiene che il guadagno che le debba essere assicurato dall’appalto sia di oltre il 40%, considerati i tagli effettuati.
La nostra O.S. ha chiesto inutilmente un incontro con il direttore generale del Consiglio e interessate tutte le forze politiche presenti nello stesso, ritenendo che il problema dei 23 dipendenti non potesse lasciarli indifferenti e chiesto di adoperarsi per la salvaguardia delle loro condizioni di lavoro. Ad oggi non abbiamo avuto risposte significative.
La stessa Direzione territoriale del lavoro, interessata per fissare un incontro ai sensi dell’articolo 4 del contratto di lavoro, che individua in caso di mutate condizioni nel cambio di appalto la necessità di un esame congiunto non ha ancora convocato le parti ,mentre sui lavoratori pesa il ricatto di dover firmare, a pena della mancata assunzione, contratti irricevibili. Intanto l’azienda, già subentrata dal primo giugno, non ha consegnato né le divise né i materiale e naturalmente i dispositivi individuali
Non escludiamo il ricorso allo sciopero, ritenendo che, per una volta, sarebbe stato preferibile da parte di tutte le forze politiche coinvolte che si guardasse al dito piuttosto che alla luna.