Consigliere regionale Roberto Cifarelli: “Innovazione in Basilicata: “Si razzola in un modo e si predica in un altro”. Di seguito la nota integrale
Nel leggere le news di Basilicatanet salta agli occhi un comunicato della Presidenza della Giunta regionale in cui il Presidente Bardi, in seguito alla partecipazione ad un seminario organizzato da Sviluppo Basilicata, dichiara: “ La sfida è nelle politiche di innovazione”.
Scorrendo completamente il comunicato, apprendiamo, con una certa positiva sorpresa, come il massimo rappresentante del Governo regionale, nel declinare i modelli di sviluppo economico del prossimo futuro e le opportunità per le start up e per le imprese lucane, intenda mettere al centro della sua agenda politica le politiche per l’innovazione e cita, a mò di esempio, l’esperienza virtuosa, per ammissione dello stesso Bardi, messa in campo da Sviluppo Basilicata con l’incubatore di imprese ubicato nel campus di Macchia Romana, punto di riferimento importante per i giovani lucani che hanno voglia di creare lavoro, accompagnandoli dalla strutturazione dell’idea imprenditoriale fino alla realizzazione della stessa. Ad onor del vero in più di anno di governo di centrodestra abbiamo assistito finora solamente alla voglia di destrutturare quanto costruito negli anni passati, senza che fosse proposta ai lucani una nuova o diversa visione e strategia riguardo ad un tema secondo me vitale per il futuro della Basilicata e dei nostri giovani. Risuonano ancora nelle nostre orecchie le dichiarazioni “tranchant” di esponenti del governo regionale in occasione, per esempio, di visita al Centro Ricerche della Fiat a Melfi, oppure il tentativo di bloccare bandi per finanziare le attività dei cluster, oppure ancora la mancata prosecuzione dell’esperienza di T3 Innovation senza proporre alcuna alternativa.
Prendiamo atto, però, che finalmente anche gli attuali amministratori regionali scoprono l’importanza, per il futuro della Basilicata, delle politiche per l’innovazione e del trasferimento tecnologico rivolte al mondo lucano della produzione e dei servizi ed alle giovani generazioni.
La Regione Basilicata è stata pioniera nelle politiche per l’innovazione. Dal 2009 con il progetto Basilicata Innovazione, al 2015 con l’approvazione del documento strategico denominato S3 – Strategia di Specializzazione Intelligente, dove veniva prevista l’attivazione dei cluster tecnologici, fino al 2017 con l’avvio delle attività del progetto denominato T3 Innovation. Progetto nato per dare attuazione ad un approccio strategico voluto dall’Europa nell’ambito della programmazione 2014-2020, per migliorare la capacità del nostro territorio nel rispondere alle sfide produttive e industriali del presente e del futuro.
Questo progetto, tra i tanti benefici portati alle imprese e al territorio lucano, ha realizzato e reso fruibile un sistema di mappatura in grado di rendere visibile e accessibile l’ecosistema lucano dell’innovazione: agli innovatori, ai fondi di investimento, alle imprese e ai ricercatori . Uno strumento unico in Italia che consente di individuare le competenze scientifiche e industriali presenti sul territorio lucano, favorendo l’interazione e la contaminazione tra i diversi stakeholder.
Ebbene questa esperienza è stata bruscamente chiusa dal governo regionale guidato da Bardi, nonostante le numerose prese di posizione a favore del progetto di autorevoli soggetti associativi del mondo dell’impresa , dell’Universita e della ricerca. Per carità, tutto è migliorabile o addirittura sostituibile! Ma intanto questa è la schizofrenia politica alla quale stiamo assistendo. Da un lato le buone pratiche sul tema innovazione vengono decantate dal Presidente Bardi e dall’altro il continuo dileggio pubblico da parte di altri esponenti del governo regionale, con la conseguente chiusura di esperienze come T3 Innovation. E’ come se la mano destra non sapesse cosa fa la mano sinistra.
Ricordo, inoltre, la mozione presentata nel gennaio scorso da diversi Consiglieri regionali proprio sul modello di sviluppo economico su temi quali l’innovazione, il trasferimento tecnologico e le giovani imprese lucane. Per non parlare della interrogazione, ad oggi senza risposta, presentata dal sottoscritto in data 4 febbraio per capire le ragioni per le quali non si procede alla prevista e finanziata realizzazione dell’incubatore di impresa a Matera presso i locali concessi da tempo dalla Università della Basilicata a Sviluppo Basilicata.
Pare evidente come su questo argomento Bardi e la sua giunta predicano bene a giorni alterni e razzolano male quotidianamente. Mettendo di fatto in seria difficoltà quanti invece credono che il fattore innovazione sia una leva di crescita e sviluppo territoriale.
In definitiva, il mondo economico lucano aspetta di conoscere quale modello di sviluppo vuole adottare questo governo regionale al fine di potenziare e supportare i cluster tecnologici, come sfruttare al massimo il potenziale di investimento derivante dalle ZES, in che modo garantire la sopravvivenza del progetto IncHUBatori di Sviluppo Basilicata di Potenza e di Matera , e, soprattutto, definire in maniera univoca quale progetto di sviluppo complessivo per la Basilicata.