Conciliare impegni familiari e lavorativi non sempre è semplice, specialmente per le mamma. Questa categoria di madri italiane viene identificata come quella delle “equilibriste” . Un esempio di donna moderna impegnata in diversi campi e dedita alla famiglia è Anna Maria Manzara, insegnante di scuola primaria, che ha conseguito brillantemente il diploma Accademico di Secondo livello in direzione di coro e composizione corale.
Musica ed educazione, due passioni e due temi che hanno sempre affascinato il nostro talento lucano che ha saputo unire una passione , tramandata dai familiari, e il mondo accademico.
È nello spazio della sua casa che è nata la passione per la musica ed è proprio qua che si entra nello spazio vitale dell’artista e nel suo patrimonio genetico: suo nonno amava, in modo smisurato, la nobile arte dei suoni e suo padre, Pietro, da giovane strumentista di clarinetto e sax , ha avviato moltissimi allo studio della musica e, successivamente, è diventato docente di Conservatorio.
Anche lei ,naturalmente, è stata rapita dalle vibrazioni artistiche e ha vissuto diverse esperienze musicali come cantante solista, corista, direttrice di diverse formazioni corali, che si sono concretizzate prima con il conseguimento del diploma in Canto lirico e, successivamente, con quello accademico di II livello del dipartimento di Canto e teatro musicale, scuola di canto, presso il Conservatorio di Matera “E. R. Duni”. Con queste parole Anna Maria ci parla del suo amore per la musica:
‘Ho passato tanti anni in conservatorio, tanto che è diventato per me una seconda casa. Nel passato ci andavo anche se non avevo lezione, giusto per salutare un amico o per sedermi in corridoio ad ascoltare le note, dei tanti strumenti, che vibravano e prendevano forma nei vari ambienti’.
La musica ha educato, istruito e formato l’ artista miglionichese e le ha insegnato la disciplina, l’amicizia, la collaborazione, il rispetto, la responsabilità e l’ascolto non solo dei suoni, delle voci del mondo esterno ma ,anche quello interiore, personale.
Nella sua tesi finale, intitolata ‘Far didattica ed educare con la musica’, il cui relatore è il Maestro Carmine Antonio Catenazzo, Anna Maria Manzara ha approfondito l’argomento relativo allo studio della musica nella scuola e l’influenza e lo straordinario potere della musica sull’apprendimento, soprattutto nella fascia d’età compresa da 0 a 11 anni.
Partendo dalla premessa di Claudio Abbado, “Non si deve insegnare la musica ai bambini per farli diventare grandi musicisti, ma perché imparino ad ascoltare e, di conseguenza, ad essere ascoltati”, lo studio della Manzara ci fornisce una diversa lettura dello “strumento” musica in ambito pedagogico e nella pratica didattica e coinvolge diversi ambiti scientifici quali, ad esempio, la pedagogia, la psicologia, la sociologia e la storia della musica, la musicologia, l’etnomusicologia per fondare e costruire saperi e progetti educativi sulla base di una proficua interdisciplinarietà.
Uno spazio, dunque, vitale, multidisciplinare o più propriamente interdisciplinare perché attento alle esigenze e inclinazioni dei bambini. Uno spazio per scoprire percorsi individuali, rispondente alla domanda personale di apprendimento che è di ogni individuo e dentro il quale il paradigma della scrittura convive con quello dell’ oralita’. Un modello illuminante da prendere come riferimento se si vuole portare questo linguaggio, con tutta la sua ricchezza e tutta la sua carica dirompente , dentro la scuola , una scuola di cultura dove si riproduce conoscenza disciplinare e assai di più un luogo di produzione, costruzione e condivisione dei saperi.