Inizieranno mercoledì 10 giugno a Matera i lavori per la realizzazione delle sezioni Preistoria e Civiltà Rupestre del Parco della Storia dell’uomo, il grande progetto del Comune di Matera che racconterà la continuità della vicenda umana nel territorio materano, perenne e ininterrotta da oltre 8mila anni.
L’area di intervento del Parco-Preistoria è il sito archeologico del Villaggio trincerato di Murgia Timone che si trova in un’area, all’interno del Parco regionale della Murgia Materana, in cui sono presenti anche sette chiese rupestri comprese nel percorso della Parco-Civiltà Rupestre, e due siti importanti della tradizione agro-pastorale materana: Jazzo Gattini e Masseria Radogna che saranno utilizzate come strutture di servizio (infopoint, servizi igienici, area ristoro) per entrambe le sezioni del Parco della Storia dell’Uomo.
Diversi sono gli interventi previsti: la sistemazione della viabilità esistente e dell’accessibilità; la messa in sicurezza e riqualificazione dei sentieri, il recupero e la tutela dell’area archeologica di Murgia Timone, attraverso opere di restauro e fruizione dell’area archeologica, la fruizione e la valorizzazione dei siti mediante l’inserimento di un percorso in legno, composto da una passerella removibile e flessibile in funzione delle necessità archeologiche, con la creazione di un impianto illuminotecnico, per uso eccezionale in funzione di particolari eventi, e attraverso innovative tecnologie multimediali accompagnate da specifici contenuti informativi e divulgativi a supporto della visita. 1 milione di euro l’importo dei lavori da realizzare.
Gli interventi previsti dal progetto per la realizzazione del Parco della Storia dell’Uomo-Civiltà Rupestre, si integrano con quelli della sezione Preistoria in modo da ottenere un sistema di tutela, conservazione e fruizione integrato e unitario. Le chiese rupestri sono l’elemento cardine del progetto che prevede la riqualificazione dei complessi di: San Pietro in Principibus (o San Nicola sulla Via Appia), San Falcione, San Vito alla Murgia, Asceterio di Santa Maria dell’Arco, Sant’Agnese, Madonna delle Tre Porte, Madonna della Croce.
Oltre alla riqualificazione della viabilità esistente, saranno messi in sicurezza i sentieri con la realizzazione di percorsi di visita orientati sul livello di difficoltà e/o di tempo a disposizione del turista, anche con lo scopo di valorizzare e preservare le specie murgiane di flora e fauna evitando il camminamento incontrollato che è fattore di desertificazione dei luoghi, e con la creazione di un piccolo orto botanico nella corte di San Falcione con fini didattico-divulgativi. Saranno infine realizzati: la conservazione paesaggistica dei costoni rocciosi lungo il Belvedere per preservare dall’erosione la vegetazione residua, ripristinare i sistemi idraulici (canalette e cisterne) e la fruizione e la valorizzazione dei siti mediante innovative tecnologie multimediali accompagnate da specifici contenuti informativi e divulgativi. 3,5milioni di euro il costo complessivo dell’investimento.
“L’obiettivo dei progetti – spiega l’assessore ai Parchi della storia dell’Uomo, Simona Orsi – è quello di accrescere il potenziale attrattivo e turistico dei luoghi, valorizzandone il patrimonio culturale e ambientale di cui il sistema dei villaggi trincerati preistorici e le chiese rupestri costituiscono elementi di notevole rilevanza. Gli interventi puntano a far diventare l’area murgiana, un punto di riferimento per i visitatori attenti ai temi della sostenibilità ambientale, alla ricerca di percorsi storico-naturalistici in cui è possibile coniugare ecologia e cultura. Il progetto ha, quindi, l’ambizione non solo di riattivare i percorsi che interessano il territorio materano, ma soprattutto di divenire modello di valorizzazione di un turismo compatibile con lo stato dei luoghi dei beni storico-architettonico-paesaggistici”.