L’ambientalista materano Pio Abiusi per conto dell’Associazione Ambiente e Legalità in una nota focalizza l’attenzione su uno dei punti all’ordine del giorno nel consiglio comunale in programma nel pomeriggio di venerdì 12 giugno quello che riguarda il project financing del nuovo canile comunale di Matera. Di seguito la nota integrale.
L’amministrazione comunale di Matera è alle ultime battute della consiliatura ognuno corre per approvare un qualcosa così da portare a casa un risultato per i propri elettori. Mimetizzato tra interrogazioni ed approvazioni di regolamenti che hanno avuto una lunga gestazione c’è la ciliegina sulla torta: Il Project Financing Canile Comunale società Argo srl. Si tratta di un impegno di spesa pari a 19.493.374,40 € per la durata contrattuale di 25 anni ed un risparmio complessivo per tutta la durata del contratto di €. 3.926.522,88,00. Un affare! Naturalmente non si sa per chi. Sapendo cosa bolliva in pentola abbiamo pensato di evidenziare agli uffici comunali che una recente legge regionale varata nel 2018 in materia di randagismo e tutela degli animali da compagnia o di affezione prevedeva tutto altro e cioè in oltre un ventennio le cose sono cambiate oltre che da un punto di vista culturale anche dal aspetto economico ed il canile rifugio non è più la struttura dove detenere i cani vita natural durante ma deve essere un punto di transito verso la restituzione ai proprietari degli animali smarriti o sfuggiti al loro controllo e sopratutto verso le adozioni anche se nel Sud e nelle Isole il numero degli abbandoni è ben maggiore rispetto al Nord. Dalle nostre parti si assiste ad un marcato fenomeno di abbandono che però viene compensato da gestori che hanno uno spiccato amore per gli animali sì da ricoverarne un numero anche rilevante. Il quadro normativo lucano indirizza le azioni su altro binario rispetto a quello intrapreso dal Comune di Matera e questo è stato evidenziato in una nota del Direttore Generale del Dipartimento Politiche della Persona della Regione Basilicata Dr. Ernesto Esposito al quale avevamo posto un preciso quesito.
L’obiettivo non è né quello di costruire nuovi canili rifugio nè quello di far permanere i randagi in queste strutture, al contrario il Comune di Matera dovrebbe adottare tutte le iniziative volte a ridurre il numero dei propri cani ospitati nei canili e non finanziare nuove strutture prevedendo che il numero dei cani, per ben 25 anni, si assesti a cifre oggettivamente alte tanto è che l’impegno economico risulta essere di 19 milioni e mezzo di euro. Il Comune non è credibile quando delega la campagna di adozione al gestore di un canile privato che, in quanto impresa economica, ha tutto l’interesse ad avere i box al massimo della capienza, considerato che maggiore è il numero dei cani ospitati maggiore sarà il proprio utile.
Già gli ispettori del Ministero della Salute, non casualmente, nel 2017 avevano chiesto «informazioni sul numero così alto di cani ospitati» al comune di Matera.
Ci si adoperi per la promozione di campagne di sensibilizzazione, per incentivare gli affidamenti e le successive adozioni degli animali abbandonati e ricoverati presso i canili rifugio, si attivino convenzioni con le Associazioni di volontariato animaliste per controlli pre e post affido, con le fondazioni riconosciute dalla Stato, si curino campagne di informazione e di educazione atte a favorire la cultura del possesso responsabile.
La Regione Basilicata, nel 2010 aveva finanziato un progetto, tuttora in essere, di sterilizzazione dei randagi con eventuale reimmissione sul territorio e le risorse destinate ai Comuni per il mantenimento dei cani e per la costruzione o riattamento dei canili si sono ridotte nel corso degli anni in maniera esponenziale.
Tralasciamo qualsiasi nota polemica anche se a pensare male ci si trova bene, la via da seguire è tutt’altra l’abbiamo indicata la si inizi a percorrere altrimenti si andrà “a sbattere”.