Sentenza del Giudice del Lavoro su comportamento antisindacale al Comune di Venosa, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl: “Restiamo convinti della non correttezza degli atti adottati, valuteremo se presentare ricorso”. Di seguito la nota integrale.
Prendiamo atto della ordinanza del giudice del lavoro del Tribunale di Potenza che ha ritenuto non sussistere il comportamento antisindacale denunciato da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, in ordine alla mancata applicazione da parte dell’Amministrazione comunale del CCDI relativo all’anno 2019 e conseguente adozione di un diverso CCDI non condiviso dalle OOSS, seppur non condividiamo affatto quanto in essa contenuto.
Ritenendo fondati i rilievi mossi con il ricorso, valuteremo se proporre opposizione al provvedimento e anzitutto rimarchiamo che le scriventi non sono mai rimaste silenti, ma hanno sempre motivato la non partecipazione alle convocazioni intervenute in merito alla modifica del CCDI richiesta dall’amministrazione comunale, attraverso note ufficiali in cui spiegavano la loro posizione e rimarcavano la loro ferma convinzione affinché si procedesse sulla strada intrapresa.
Restiamo convinti di quanto asserito e denunciato nei confronti del comune di Venosa e della non correttezza degli atti adottati che hanno disatteso il contratto decentrato vigente, atti sui quali, è bene ribadire, il giudice del lavoro non ha espresso valutazione alcuna, ed in ordine ai quali non escludiamo un autonomo giudizio di accertamento.
Riteniamo, tuttavia, che le convocazioni alle quali abbiamo opposto il nostro diniego a partecipare, ribadendo la validità del contratto CCDI sottoscritto pochi mesi prima, fossero un mero espediente tattico per assumere decisioni unilaterali e non conformi, a nostro avviso alla vigente disciplina della materia. Ne è dimostrazione quanto accaduto nel corso della riunione seguita alla convocazione in prefettura, nella quale nulla è stato possibile mediare in merito alla flessibilità oraria, con una totale chiusura nelle proprie posizioni del segretario generale e dell’amministrazione. Un’impostazione sbagliata e punitiva nei confronti dei lavoratori quella sulla flessibilità, negata nei fatti anche a chi ha necessità di cura di familiari minori o beneficiari della Legge 104, sulla quale chiederemo l’intervento della Consigliera per le pari opportunità.
In riferimento alla modifica unilaterale della destinazione delle risorse per l’anno 2019, effettuata dall’amministrazione comunale in seguito alla presunta «intervenuta necessità di accantonamento in maniera prudenziale di somme per rispondere a quanto stabilito all’art. 33 del Decreto Legge 34 del 30/04/2019 convertito in legge n. 58 del 28/06/2019», ribadiamo che, come da noi ripetutamente asserito, in riferimento alla non immediata applicabilità della norma per i comuni, il decreto attuativo, pubblicato il 17 marzo 2020, ci ha dato ragione, in quanto le intervenute modifiche normative sono applicabili dal 20 aprile 2020.
Chiederemo pertanto immediatamente al Comune di dar seguito agli accordi sottoscritti e non rispettati, tra i quali le progressioni economiche orizzontali già concordate, dando davvero un segnale concreto e tangibile ai lavoratori sulla volontà dell’Amministrazione di contemperare il bene della comunità e i diritti dei lavoratori. In caso di riscontro negativo e persistendo azioni a nostro avviso lesive dei diritti dei lavoratori, valuteremo di chiedere al Giudice competente di esprimersi in merito.