Numerosi cittadini di Matera, Potenza e Miglionico hanno raggiunto questa mattina la centralissima piazza Vittorio Veneto di Matera per la manifestazione promossa in occasione della giornata nazionale di mobilitazione #Stop5G indetta in opposizione alla richiesta di innalzamento dei limiti di campo elettromagnetico contenuta nel dossier “Iniziative per il rilancio – Italia 2020-2022”, redatto per il Governo Conte dal Comitato di esperti in materia economica e sociale guidato da Vittorio Colao, ex amministratore delegato della multinazionale delle telecomunicazioni Vodafone e attuale membro del Consiglio d’Amministrazione di Verizon, colosso mondiale del 5G.
L’iniziativa materana, che ha espressamente vietato la presenza di simboli politici e di partito, è stata organizzata da liberi cittadini con l’obiettivo di richiamare l’attenzione di tutti i lucani sul rischio concreto costituito dall’innalzamento dei limiti di esposizione elettromagnetica, portandoli da 20 a 61 V/m in mancanza di alcuno studio nè preliminare nè realizzato in questi due anni a Matera, unica città lucana oggetto di sperimentazione tecnologica dove pure sarebbe stato possibile, auspicabile e opportuno effettuare rilievi ambientali, epidemiologici, statistici, che misurassero gli effetti dei nuovi campi elettromagnetici in uso al 5G.
“Dai recenti rapporti pubblicati da Ispra e Arpab – hanno ricordato i manifestanti – apprendiamo notizie discordanti ed allarmanti: da un lato si evidenzia come il fondo elettromagnetico artificiale prodotto dalle stazioni radiobase sia in costante aumento in tutta Italia, di come crescano ovunque i casi di non conformità alle attuali normative vigenti, di quanto aumentino le richieste di nuove istallazioni di ripetitori da parte delle compagnie telefoniche, tutto, con le sole “vecchie” tecnologie in uso.
Dall’altro riceviamo generiche rassicurazioni sulle emissioni prodotte dalla nuova tecnologia 5G durante i due anni di sperimentazione nella città di Matera, mentre la stessa Arpab evidenzia la difficoltà oggettiva della sua struttura ad effettuare il continuo monitoraggio ritenuto necessario per i nuovi numerosi ripetitori previsti per l’implementazione della quinta generazione di telefonia mobile.
Da semplici cittadini ci chiediamo a cosa sia servita questa sperimentazione tecnologica che abbiamo subito nonostante la nostra volontà non sia stata nè richiesta nè espressa: qual era la condizione di partenza dell’inquinamento elettromagnetico a Matera? Quanto e in che modo esso è variato con la sperimentazione di una sola banda di frequenza delle 3 previste per lo sviluppo del 5G? Perché non riusciamo ad ottenere nessuna informazione certa dall’amministrazione comunale che pure abbiamo eletto e che ci rappresenta? Dove e quante sono le antenne installate? E quelle previste? Perchè si istallano antenne in prossimità di scuole e ospedali? In che modo si stanno tutelando le categorie più deboli ed esposte? Perché non si incentivano le connessioni via cavo ma si punta tutto sul wireless? A chi serve realmente il 5G? Chi ve lo ha chiesto? È davvero indispensabile?
La giornata di mobilitazione unitaria è promossa dall’Alleanza Italiana Stop 5G e a livello nazionale gode del patrocinio dell’Associazione Italiana Medicina Ambiente Salute e dell’ Associazione Nazionale Piccoli Comuni d’Italia.
I manifestanti hanno mostrato una maglietta con la scritta “Stop5g” e alcuni cartelli in cui era riportato l’articolo 3 della Costituzione Italiana.
La foto della manifestazione lucana a Matera per la giornata nazionale di mobilitazione Stop5G (foto www.SassiLive.it)