Uil Fpl: “All’ospedale San Carlo di Potenza si rischia la paralisi”. Di seguito la nota integrale.
Gli ultimi atti che si stanno consumando tra la Regione e l’Azienda Ospedaliera San Carlo, in assenza di un chiarimento, rischiano di aggravare ancor di più lo stato in cui versa il San Carlo. La pandemia ha solo nascosto per un breve periodo di tempo il fuoco che covava sotto la cenere. Perciò la decisione recente della Regione di “sospendere le attività di programmazione attraverso atti e procedure aziendali se non concordate con il Dipartimento”,se sostiene una cosa ovvia, nello stesso tempo, per la dimensione dei problemi da affrontare rischia di paralizzare tutto. La prima questione, infatti, e che non si procede alle assunzioni e quindi la richiesta di far ripartire le attività sanitarie e avviare la Fase 2 potrebbe essere destinata a cadere nel vuoto. Le conseguenze sarebbero gravi poiché la sensazione è che si sottovaluti molto il mix esplosivo determinato dalla crisi economica e dall’emergenza sanitaria. Il problema non è tanto il blocco dell’Atto Aziendale ma l’equivoco che si è creato quando si chiede di sospendere tutte le attività. E’ bene che si chiarisca tutto ciò.La Basilicata non può permettersi una simile sciagura. Ad oggi la situazione del San Carlo è a dir poco drammatica: assenza di incarichiorganizzativi e di funzione(coordinamenti)in moltissime unità operative, impossibilità di poter dare incarichi ai Dirigenti Medici neo assunti, carenza appunto di personale infermieristico e di supporto(OSS) nelle varie UU.OO Geriatria, Cardiologia Medica, Neonatologia e negli Ospedali periferici nei quali la ripartenza è estremamente complicata per usare un eufenismo.E “dulcis in fundu” il prossimo 31 Luglio scadranno i contratti a tempo determinato di molte figure professionali in primis Ostetriche ed Infermieri che ad oggi non conoscono ancora il loro destino. Per non parlare della contrattazione integrativa ferma al palo da mesi e non è stata ancora pagata agli operatori sanitari la produttività dell’anno 2019 e non ancora programmata la progressione economica orizzontale anno 2020. Tergiversare e non decidere sul San Carlo è un gioco pericoloso.Bisogna dare risposta ai bisogni di salute dei cittadini e al benessere degli operatori. E’ ora che la Regione e la politica tutta assumano una posizione netta sul San Carlo per mettere fine ad una “querelle” che rallenta la macchina organizzativa e non permette agli operatori di lavorare in serenità.Un elemento che non consente di affrontare il dramma delle liste di attesa e l’erogazione di cure appropriate ai pazienti. La UIL FPL,pertanto, chiede di trovare un modus operandi e un equilibrio tra i soggetti istituzionali interessati in modo da governare questa nuova fase che deve partire dallo smaltimento dell’arretrato che la pandemia ha creato.