Per la prima volta in Italia un’opera verrà messa in scena seguendo tutte le norme di sicurezza anti-Covid. “Suor Angelica” di Giacomo Puccini diretta da Davide Garattini e prodotta dalla Camerata delle Arti di Matera avrà due appuntamenti: giovedì 25 giugno 2020 alle ore 21 nel chiostro dell’ex Ospedale San Rocco di Matera e sabato 27 giugno 2020 alle ore 21 al Teatro Stabile di Potenza.
“In questi mesi non ci siamo mai fermati – spiega il direttore artistico Francesco Zingariello – e questo ci ha consentito di programmare ma soprattutto di progettare e il lavoro svolto con Davide Garattini, che è non solo un regista di straordinario talento ma anche un professionista in grado di guardare oltre, è il risultato di una ricerca che vede l’opera al centro di un circuito operativo e vivace in cui anche i limiti possono diventare opportunità. Ecco perchè, per primi in Italia, porteremo in scena uno spettacolo in stile anti-Covid”.
L’unicità di questa opera sta in alcuni aspetti innovativi che spiega molto chiaramente il regista milanese nelle sue note di regia: “Già da tempo avevo in mente un laboratorio che mi permettesse di giocare con questo titolo.; volevo indagare e scardinare alcuni stereotipi del mondo dell’opera spesso dati più dalla pigrizia che per il rispetto della tradizione. Suor Angelica– aggiunge – mi permette da subito, proprio per la sua natura drammaturgica, un isolamento e una clausura degli interpreti che ben si adattano al rispetto delle regole di oggi”. Numero dei cantanti esiguo e possibilità di realizzazione in spazi limitati sono alcune delle opportunità che l’opera pucciniana consente, pur senza snaturare lo spirito originario.
“Nello spazio i personaggi si muoveranno come sulle linee di un asterisco, a raggiera. L’unico punto di riferimento sarà il centro, le diagonali saranno quindi molto chiare e definite, garantendo movimenti in sicurezza – prosegue Garattini – La scrittura è stata pensata in scene separate tra loro. Pochi interpreti, rischi di contagio limitati sul palco e così anche dietro le quinte. la parte orchestrale dovrà essere ridotta, purtroppo al momento, per un progetto di questo genere, non possiamo usufruire di un organico orchestrale completo, per cominciare si lavorerà con un pianoforte e una tastiera elettronica.
Ho scelto anche di limitare le scenografie, quasi di eliminarle totalmente, sarà il singolo cantante a diventare spettacolo. Se il momento contingente ci obbliga a operare delle scelte, queste possono essere opportunità per trovare nuove soluzioni. Liberiamo il melodramma da inutili orpelli e attingiamo da quelle forme performative più attive”.
“Luoghi e cultura possono dialogare con nuove declinazioni – conclude Francesco Zingariello – e questo per noi è motivo di ulteriore sperimentazione anche per il lavoro che svolgiamo con i laboratori dedicati ai nostri giovani artisti, protagonisti delle produzioni della Camerata”.
Giu 23