Lucrezia Di Gilio, già presidente Donne in Campo Basilicata, è la nuova vice presidente nazionale dell’associazione di imprenditrici della Cia-Agricoltori, in rappresentanza del Sud. L’elezione è avvenuta oggi nel corso dall’assemblea nazionale-webinar dal titolo “Seminare biodiversità per raccogliere futuro, ricamare paesaggi, coltivare foreste”. Nell’assemblea il messaggio lanciato: Un Patto per il Green Deal con le oltre 200 mila imprenditrici agricole italiane che vogliono essere in prima linea nella costruzione di questa rivoluzione da 1 trilione di euro di investimenti in dieci anni. “Come donne dell’agricoltura ci candidiamo a ricucire gli strappi tra la sostenibilità economica e quella ambientale e sociale”, ha detto la presidente Pina Terenzi, confermata nella carica, “un obiettivo da raggiungere rendendo protagonista il settore attraverso più innovazione, ricerca e risorse nella futura Pac, come anche un grande piano di divulgazione, formazione e assistenza tecnica per affiancare gli agricoltori e facilitare il passaggio verso gli obiettivi prefissati”. Da qui l’appello lanciato dalla presidente ai ministeri coinvolti “di garantire al settore primario tutto l’appoggio e il sostegno possibile per affrontare una fase di grande cambiamento come questa”. Un concetto che è stato ripreso nelle conclusioni dei lavori da parte del presidente nazionale di Cia Dino Scanavino. “L’agricoltura deve diventare di nuovo protagonista con il nostro progetto ‘Il Paese che vogliamo’ nel rinnovare e rivitalizzare le comunità rurali, fermando il fenomeno dell’abbandono dei territori interni con un piano di infrastrutturazione digitale e di manutenzione”. In vista del Green Deal, il progetto europeo finalizzato al raggiungimento della neutralità climatica nell’Unione europea al 2050 – ha sottolineato Lucrezia Di Gilio – infatti, le Donne in Campo propongono un “patto’ che veda le agricoltrici protagoniste di un’agricoltura ‘Restauratrice’ di paesaggio e biodiversità in un nuovo ruolo multifunzionale.Le donne – ha aggiunto – sono custodi della biodivdrsità mettendo al centro dello sviluppo post Covid agricoltura e territori, salvaguardia del cibo, la filiera agro-alimentare. Il Ministro alle Politiche Agricole Teresa Bellanova ha ricordato le parole della grande economista indiana Bina Agarwal, “Quando ci sono più donne a gestire risorse come le foreste, si ha una maggiore attenzione alla loro conservazione. E questo è importante in un’ottica di sviluppo sostenibile”.
Parole – ha detto – che restituiscono il fortissimo legame tra ruralità, agricoltura, filiera agroalimentare, ruolo e centralità delle donne, biodiversità, tutela della terra, del suolo, delle foreste.
Legame emerso ancora più forte in questi drammatici mesi di emergenza sanitaria, in cui dovunque la filiera della vita ha dimostrato non solo la sua strategicità quanto il suo essere abitata, in grandissima parte, da donne.
Per questo, per sostenere e valorizzare il ruolo delle donne in agricoltura e nell’agroalimentare, nella Legge di bilancio 2020 abbiamo voluto la misura Donne in campo. Mutui a tasso zero per rafforzare e promuovere l’imprenditoria agricola femminile.
Perché sono le donne, insieme alle nuove generazioni, la più straordinaria leva per l’innovazione.
Ne sono convinta: se non ci può essere futuro verde senza la centralità dell’agricoltura, non ci può essere centralità dell’agricoltura senza le donne.
Giu 23