Giovedì 25 giugno 2020 alle ore 18 in contemporanea in oltre 60 città italiane è in programma la manifestazione del Coordinamento Nazionale Precari Scuola Basilicata Uniti, insieme alla Direzione Nazionale “Coordinamento Nazionale Precari Scuola” e ai coordinamenti locali per la tutela della scuola pubblica: alunni, genitori, docenti e famiglie. A Matera la manifestazione è in programma in piazza Vittorio Veneto. Di seguito le motivazioni della protesta.
Siamo da sempre convinti che la questione del precariato della scuola faccia parte di un sistema volutamente viziato in cui l’istruzione funge da elemento speculativo; il fine ultimo, ahinoi, è lo smantellamento della scuola pubblica. La pandemia da covid-19 e la relativa chiusura della scuola non ha fatto altro che accelerare tale processo.
Forti della Carta su cui si fonda il nostro Paese, rivendichiamo a gran voce il rispetto degli articoli 3, 30, 33 e 34 della Costituzione. Dopo aver indetto diverse manifestazioni e aver aderito alle mobilitazioni territoriali e nazionali degli ultimi mesi, il 25 giugno il CNPS abbraccia l’iniziativa di #Priorità alla scuola e scende in piazza al suo fianco in 40 città italiane insieme a genitori, studenti, lavoratori del settore, associazioni di categoria e sindacati. Dopo mesi di enorme sforzo psicologico e materiale e dopo che tutte le attività produttive saranno riavviate, a settembre la scuola deve serenamente ripartire in presenza e in sicurezza.
Chiediamo venga rispettato il diritto allo studio:
1. Che vengano stanziate risorse adeguate per un sereno avvio dell’anno scolastico
2. No alle ore da 40 minuti: salvaguardiamo il diritto allo studio e alla socializzazione
3. No alle classi pollaio: 15 alunni per classe!
4. Garantire la continuità didattica su materia e sostegno: assunzione dei docenti precari da graduatoria provinciale per titoli e servizio.
5. Sicurezza nelle scuole: adeguamento degli organici del personale ATA
6. NO alla DAD, SI alla scuola in presenza
Le città coinvolte saranno numerose, invitiamo i docenti, le famiglie e gli studenti a scendere in piazza.