L’operatrice della sanità privata Flavia Ciracì, in una nota esprime alcune considerazioni in merito al mancato bonus covid previsto per i lavoratori della sanità privita. Di seguito la nota integrale.
Caro direttore, siamo alle solite!
Con grande amarezza devo affermare che ancora una volta, i lavoratori della sanità privata non sono considerati alla stregua dei lavoratori della sanità pubblica. Dove accade tutto ciò? Ovviamente in Italia ma più precisamente in Puglia…
Infatti, qui al contrario di altre regioni italiane, nessun riconoscimento economico è stato garantito dal governo regionale ai dipendenti degli enti ecclesiastici e degli ospedali privati convenzionati che in questi ultimi mesi, hanno fatto parte della rete di emergenza COVID. Come mai, i lavoratori di cui sopra, sono costretti ad assistere a questa palese ingiustizia?
Purtroppo non ci è dato saperlo ma posso solo affermare da lavoratrice della sanità privata, che evidentemente, qualcuno ci considera ancora, lavoratori di serie B.
Oggi come ieri, prendiamo atto di una triste realtà che lascia l’amaro in bocca a tanti lavoratori del settore, che con grande spirito di sacrificio e senso del dovere hanno contributo nel fronteggiare l’emergenza pandemica di questi ultimi mesi.
Proprio ora che la tempesta è apparentemente passata e gli ” eroi ” sono svaniti, invece di garantire indistintamente il giusto riconoscimento economico a tutti i lavoratori della sanità pubblica e privata, qualcuno in Regione Puglia, ha pensato bene di escludere alcuni di essi da un legittimo e concreto riconoscimento.
Per quanto ancora, questi lavoratori debbono essere umiliati e sbeffeggiati da una politica troppo spesso superficiale ed approssimativa?
I lavoratori della sanità privata a fronte di un servizio sanitario convenzionato offerto al pari di quello fornito dalla sanità pubblica, chiedono semplicemente considerazione e rispetto non solo a parole ma con atti concreti. Non è piu’ possibile assistere in silenzio a queste ripetute discriminazioni.
Sembra doveroso affermare che a parità di prestazioni e servizi debbano essere garantite equità economiche e normative!
Eppure questo diritto è stato nuovamente negato.
Ora, fatte queste premesse, ci possiamo solo augurare
che il caro governatore Michele Emiliano, troppo preso dagli impegni degli ultimi mesi, abbia involontariamente escluso i lavoratori di cui sopra, da questo legittimo bonus COVID e che si ravveda quanto prima, risanando
un’ anomalia che non trova nessuna giustificazione plausibile, riconoscendo altresì, gli stessi incentivi economici che sono stati previsti per tutti gli operatori della sanità pubblica impegnati in questa emergenza sanitaria senza precedenti.
Delusi ma speranzosi noi lavoratori della sanità privata, chiediamo ancora una volta alle istituzioni solo rispetto e giustizia.