“Mi dispiace dover registrare che il dr. Tataranno, quale Sindaco di Bernalda, invece di conservare un atteggiamento istituzionale, usi invettive nei miei confronti. E’ evidente che non vuole accettare la verità dei fatti sulla Zes ionica, verità che ho ribadito qualche giorno fa a Metaponto dicendo che “il movimentismo del sindaco è tardivo, fuori tempo massimo, perché il territorio di Bernalda non ha più alcuna possibilità di rientrare nella Zes”.
A sostenerlo è l’Assessore alle Attività Produttive Francesco Cupparo aggiungendo che ai cittadini va sempre raccontata la verità e che quindi non saranno certo le lacrime del coccodrillo a risolvere un problema irrisolvibile.
Sulla delimitazione della ZES – continua l’Assessore – ho ereditato una situazione a dir poco complicata, basti ricordare che il lavoro di delimitazione è stato effettuato solo con il ricorso a ‘google maps’, senza alcun approfondimento in loco. Dalla sovrapposizione delle ortofoto con i documenti catastali sono emerse delle criticità sulle quali gli uffici del Dipartimento stanno lavorando per sanare attraverso il recupero e la ridistribuzione di ettari non produttivi. Come ho avuto modo di spiegare ai cittadini nell’incontro di Metaponto, organizzato dal partito cui appartengo, per il quale non mi pare avessi dovuto chiedere il “permesso” al dr. Tataranno, analizzando i dati catastali è saltato fuori che in alcuni casi i capannoni risultavano, addirittura, tagliati a metà tra quelli che rientrano nella delimitazione e quelli invece che ne sono esclusi, mentre in altri casi – due o più immobili della stessa sede produttiva – uno rientrava in area ZES e un altro no. Pertanto il contestato impegno dell’assessorato di voler recuperare ettari da ridistribuire, è stato finalizzato a sanare queste situazioni anomale, mentre un maggior approfondimento in fase di individuazione delle aree e qualche viaggio turistico in meno a Roma al Mise avrebbero potuto determinare la riduzione dei problemi.
“A questo si aggiunga la notevole frammentazione e distribuzione a macchia di leopardo delle aree ZES – dice ancora l’assessore – all’interno delle 11 aree industriali individuate per complessivi 1.060 ettari. Ci sono aree industriali dove in alcuni casi le aree ZES individuate si estendono per pochi ettari a beneficio di singole imprese ben individuate. A titolo esemplificativo, a Vitalba, l’area ZES individuata ricomprende lotti di una sola impresa. La stessa cosa per le aree industriali di Policoro, Scanzano e Balvano. L’Unica area ZES che ricomprende quasi per intero tutta l’area industriale è quella di Galdo di Lauria.
Nel viaggio romano del Sindaco Tataranno, gli è stata prospettata l’eventualità che il Governo decidesse di far rivedere le aree ZES già definite, e sulla base di questo intendimento governativo ho chiesto al Sindaco di farmi avere una relazione dettagliata circa i territori da inserire.
Tale eventualità, come poi i fatti hanno dimostrato, il Governo non l’ha mai resa effettiva. Di tanto il Sindaco ne era e ne è a conoscenza.
La Regione dopo la richiesta precedentemente inoltrata al governo – ha riferito l’assessore – è stata autorizzata dal Comitato alla redistribuzione di circa 90 ettari recuperati dalle aree di pertinenza da utilizzare per ampliare le aree già infrastrutturate da mettere a disposizione per investimenti e localizzazioni produttive”. Solo ed esclusivamente questo tipo d’intervento sulle aree ZES ha permesso il Governo, non altro.
Alla notizia della possibilità di impiegare i 90 ettari recuperati, il Sindaco tornava sull’argomento e continuava ad illudere i cittadini pubblicando un articolo su “La Gazzetta del Mezzogiorno” del 7 marzo 2020 col quale “aspettava che giustizia fosse fatta”, pur sapendo che la deliberazione del Comitato d’indirizzo della ZES andava nella direzione già detta.
Ci troviamo di fronte a un Sindaco, che pur avendo ottenuto il 71% dei consensi non si preoccupa di presentare un anno fa la candidatura su un bando regionale che permetteva la sistemazione delle aree artigianali, ci troviamo di fronte a un Sindaco che probabilmente non ha mai lasciato il palazzo comunale per recarsi sul lido di Metaponto, dove io sono stato e ho avuto modo di verificare l’abbandono più totale: erbacce, sabbia sui marciapiedi, copertura di un canale di scolo crollata da tempo immemore e neanche transennata, parcheggi inesistenti, concessionari dei lidi disperati, nugoli di zanzare che non permettono un minimo di serenità a chi si avventura in quelle aree (GdM 20 giugno 2020).
La disattenzione dell’Amministrazione comunale di Bernalda, nella fase di costruzione della ZES, fatta da parte di un Governo amico, non può essere addebitata a questo Assessore, né si può continuare con questa solfa nella vana speranza di coprire l’insipienza amministrativa che ho riscontrato. Si sarebbe potuto pensare al finanziamento per le aree artigianali del bando di un anno fa, e non è stato fatto; si sarebbe potuto pensare alla disinfestazione, e non è stato fatto; si sarebbe potuto pensare a ripristinare la copertura del canale di scolo, e non è stato fatto; si sarebbe potuto pensare alla pulizia della sabbia e alla sistemazione delle passeggiate del litorale, e non è stato fatto.
Il nostro lavoro, e la nostra visione organica dei territori, ha permesso con la ZES , di istituire la Zona Franca Doganale nell’area Pisticci/Ferrandina, che con l’esenzione di numerose tasse (a partire dall’Iva, l’abolizione dell’Irap), contribuirà ad attrarre investimenti sul nostro territorio e alla competitività del nostro sistema produttivo, con positive ricadute anche in termini occupazionali. In tali Zone – spiega Cupparo – sarà possibile il deposito di merci provenienti dall’estero, con sospensione a tempo indeterminato delle imposte doganali, e effettuare la trasformazione dei prodotti”.
La compatibilità del binomio Turismo/Industria, che certamente deve esistere, non deve essere pensata per un singolo Comune, bensì per un’area omogenea ed è quello che la Giunta Bardi sta costruendo per il Metapontino (voglio far rilevare quanto sia stato arrogante e supponente il paragone Venezia/Bernalda, soprattutto dopo aver visto le condizioni del Lido che precedentemente ho descritto).
Sempre per questo territorio ci sono altri strumenti di programmazione, tra cui il Distretto Agro-Alimentare che trova nel Metapontino la possibilità di valorizzare la naturale vocazione agricola con tutta la filiera dell’ortofrutta di qualità. Ho poi indicato il turismo come comparto da sviluppare e in questa particolare stagione che fa seguito all’emergenza sanitaria ho tenuto incontri con gli operatori turistici del Metapontino, e non solo, ma anche di Matera e di Maratea, per concordare azioni immediate, quale il “pacchetto turismo” con gli A.P. di aiuti, e per rilanciare l’attività. Credo che solo un atteggiamento improntato su serietà, responsabilità e trasparenza possa produrre i risultati attesi da queste comunità come da tutte le altre della regione”.
Giu 26