Il gruppo consiliare “Cristianamente riprendiamo a dialogare” di Tricarico dice no alla riforma del sistema sanitario in Basilicata proposta dal consigliere regionale Tommaso Coviello (Lega): “Verso una sanità regionale di regime?”. Di seguito la nota integrale.
Circola in Regione Basilicata un disegno di legge “Riforma del sistema sanitario regionale di Basilicata” del quale, a quanto dichiarato a mezzo stampa, sono a conoscenza soltanto pochi intimi, forse nemmeno tutti i consiglieri di maggioranza, al netto dello strenuo difensore di questo abominio, ovvero il capogruppo della Lega. Il consigliere Tommaso Coviello dichiara infatti di avere fretta di realizzare questa “promessa” fatta dal suo partito in campagna elettorale, perché dalla approvazione di questo disegno di legge deve discendere la redazione del nuovo piano sanitario regionale, i cui effetti il governo del generale Bardi vuole vedere realizzati e concretizzati, magari per raccogliere ulteriori consensi alla prossima legislatura. Ebbene, per quanto riguarda i tricaricesi, che pure alle ultime elezioni regionali hanno tributato grandi consensi alla Lega, la sorpresa è a dir poco drammatica: il “presidio ospedaliero distrettuale di Tricarico” viene inglobato nella cosiddetta ASTUR Basilicata, ovvero una azienda sanitaria territoriale unica regionale che viene ad assorbire le competenze originarie delle AASSLL di Potenza e Matera. A questa ASTUR saranno attribuite le competenze gestionali, economiche, organizzative anche del 118, oltre che dei presidi ospedalieri distrettuali, Tricarico compreso. In parole povere: tutta la sanità lucana nelle mani di un unico soggetto, che in fase di attuazione avrà poteri commissariali anche di liquidazione e di gestione del personale in fase di transizione. Ma non basta: questa ASTUR è suddivisa in sei distretti sanitari, fra i quali, ulteriore drammatica sorpresa, quello di Tricarico sparisce, inghiottito nel distretto di Matera e della Bradanica-Medio Basento. Che dire poi dell’AUOR Basilicata: una azienda ospedaliera unica regionale che unifica il “San Carlo” di Potenza, il “Madonna delle Grazie” di Matera, e la new entry, il capolavoro dell’assessore Leone: l’ospedale di Policoro, “quale unica struttura ospedaliera regionale articolata in più plessi”. Ecco cosa significa, in Basilicata, gestire la cosa pubblica: fare gli interessi non del territorio e della popolazione tutta, ma esclusivamente del proprio bacino di consensi elettorali. Magari strizzando qualche occhio anche alla minoranza, con la previsione di un qualche contentino da elargire nella zona del Vulture – Melfese – Lagonegrese. Naturalmente anche questa AOUR in fase di transizione sarà affidata ad un commissario plenipotenziario. Ecco spiegato il termine abominio con cui abbiamo definito questo disegno di legge: si va verso una gestione quasi totalitaria ed assolutistica del sistema sanitario regionale, sulla pelle degli utenti, senza alcuna considerazione delle singole realtà territoriali, senza alcun rispetto delle specificità maturate nel tempo. Per quanto ci riguarda, noi consiglieri comunali del gruppo “Cristianamente Riprendiamo a Dialogare, non assisteremo impassibili a questo scempio.
Nella foto Antonio Melfi di Cristianamente riprendiamo a dialogare e il consigliere regionale Tommaso Coviello (Lega)