Formare figure professionali che hanno un ruolo importante nella tutela dell’agroalimentare “made in Basilicata” (e in generale “made in Italy”) – quali sono i degustatori-assaggiatori – ha un doppio obiettivo: contrastare la contraffazione dei prodotti alimentari italiani e promuovere-intensificare la commercializzazione delle nostre produzioni di qualità. E’ questo lo scopo dell’attività dei corsi di formazione in fase di svolgimento a Palazzo Italia Bucarest, con il supporto di Global School, società di formazione, della delegazione romena della Federazione Cuochi Italiani e dell’Onas (Organizzazione Assaggiatori professionali). Un’attività che proseguirà in Basilicata con una missione dal 18 al 21 luglio prossimi presso aziende e strutture alimentari. In Basilicata il giro d’affari intorno ai prodotti agroalimentari «taroccati» è «milionario» e, oltre a sottrarre guadagni «agli agricoltori autentici, mette a rischio la salute dei consumatori»: sottolinea Giovanni Baldantoni, presidente Palazzo Italia, ricordando che sono vittime di agropirateria numerosi prodotti tipici lucani come il caciocavallo, il pecorino di Moliterno, i salumi di Picerno, l’Aglianico del Vulture, l’olio delle colline del Materano, la farina di grano duro “senatore” del Materano, il peperone di Senise». Si tratta di un affare da sette milioni di euro l’ora e da 60 miliardi di euro l’anno, di cui alcune centinaia di milioni di euro solo in Basilicata. Un terzo realizzato solo con la contraffazione dei nostri formaggi di qualità». Solo figure professionali specifiche possono aiutare a riconoscere l’autentico dal falso e quindi tutelare i nostri produttori.
Nella graduatoria dei Paesi fornitori, l’Italia risulta essere il quinto Paese fornitore di prodotti agricoli ed alimentari della Romania, con un valore di prodotti esportati di 248,5 milioni di euro e una quota di mercato pari al 6,7%. I principali prodotti italiani importati in Romania sono tradizionalmente quelli di più largo consumo, come i prodotti ortofrutticoli, le carni e la pasta, ai quali si sono aggiunti, più di recente, altri importanti prodotti a più alto valore aggiunto come i prodotti dolciari, il caffè, l’olio, i prodotti ittici, i succhi concentrati di agrumi, i vini. Il Made in Italy gode di un’immagine di altissima qualità.
Abbiamo un potenziale enorme tenuto conto che la tendenza del “mangiare italiano”, nonostante la crisi dei consumi, è comunque positiva – sottolineano da Palazzo Italia – si può fare molto di più per sviluppare il segmento: da un lato serve più promozione a sostegno dei nostri prodotti a denominazione meno conosciuti; dall’altro occorre intensificare la lotta alla contraffazione alimentare, che ogni anno ”scippa” alle nostre imprese di qualità oltre 1 miliardo. Di qui il compito della piattaforma realizzata a Palazzo Italia – Marketing Italian food -. Si promuovono e vendono prodotti Lucani, ma importante e’ ”l’informazione ” e ”la formazione ” on line che l’Associazione Cuochi Italiani e la Global School (entrambi in attività a Palazzo Italia) forniscono per l’utilizzo dei prodotti impiegati in ricette , proposte dalla chef Enza Barbaro, dallo Chef Giuseppe Sciaraffa, formatori della Global Scool a sostegno della cucina lucana ed italiana.