Si è tenuto, questa mattina, presso gli uffici della Regione Basilicata, un incontro tra la presidente dell’Ordine degli Psicologi della Basilicata, Luisa Langone, la vice presidente, Mariantonietta Amoroso con il vice presidente della Giunta regionale di Basilicata, Francesco Fanelli. Le istanze proposte, in continuità, con quanto condiviso lo scorso anno anche con l’assessore regionale alla Sanità, il dr. Rocco Leone, saranno studiate dalla presidenza della Giunta. Tra le questioni dibattute, la necessità di prevedere la presenza di professionisti psicologi nelle scuole di ogni ordine e grado, al fine di soddisfare le esigenze di salute comportamentale e di apprendimento dei bambini e degli adolescenti nei contesti scolastici, in collaborazione con gli educatori e le famiglie; gli interventi indispensabili al fine di favorire la integrazione nei gruppi di medicina di base, della figura dello psicologo di base e delle cure primarie, un supporto utile alla prima lettura del disagio, in grado di indirizzare ogni singolo caso al servizio specialistico più adatto e in modo più efficace e tempestivo. Si è fatto riferimento al cosiddetto Decreto Calabria del 2019, approvato dal Senato della Repubblica, nel quale viene inserita una norma, in base alla quale tutti i Medici di Medicina Generale, possano prevedere un incremento del numero massimo di assistiti in carico, nell’ambito dei modelli organizzativi multi professionali nei quali è immaginabile la presenza, oltre che del collaboratore di studio, anche di personale infermieristico e dello psicologo, senza ulteriori oneri a carico della finanza pubblica. La regione lucana, in tal senso, hanno ribadito dalla presidenza dell’Ordine degli Psicologi, potrebbe porsi come apripista, e attestarsi come modello virtuoso da seguire: “Investire in psicologia, significa investire sulla salute dei cittadini”- ha sottolineato la dott.ssa Langone. Si è infine suggerito di valutare l’importanza della presenza di un presidio psicologico nel Team dell’emergenza regionale, vista anche la situazione di criticità, dettata dalla pandemia da Covid19, affinché si possano recepire le buone prassi da applicare nel momento in cui si verifica l’emergenza/urgenza.