Centro Oli di Viggiano, interrogazione di Cillis (M5s) al Ministro dell’Ambiente: “Troppi anni di «anomalie» al centro oli di viggiano. Individuare un ente terzo, al quale, in caso di incidenti, sia dato il compito di intervenire”. Di seguito la nota integrale.
immediatamente sul posto per ispezionare l’impianto e relazionare sulle cause e sulle relative conseguenze ambientali e sanitarie
Nel centro oli di Viggiano nel corso degli anni si sono verificati decine di incidenti o come vengono classificati dalla compagnia «anomalie»; si tratta in pratica di episodi di malfunzionamento dell’impianto che si manifestano con dei fortissimi boati, fiamme altissime alla torcia ed una relativa dispersione in atmosfera di gas che rendono l’aria irrespirabile in tutta l’area.
Anche alle compagnie estrattive ricordo che il Cova di Viggiano, si trova all’interno di un’area industriale preesistente, dove operano anche decine di altre imprese che si occupano di attività diverse da quelle petrolifere. Pertanto l’area è frequentata da tantissime maestranze che nulla hanno a che fare con il centro oli ma che ogni qual volta si verifica un incidente sono costrette – loro malgrado – a respirarne le «conseguenze».
Sempre a proposito di queste “anomalie” poco anomale, il 28 aprile 2020 abbiamo appreso dagli organi di informazione che si sono verificati dei «temporanei e vistosi incrementi della visibilità della torcia presso il centro Oli Tempa Rossa di Corleto Perticara» ma che, per le fonti interne al Centro Olio, sarebbero “normali” nei 90 giorni dall’avvio delle prove di produzione. Ma le prove di estrazione dovrebbero essere iniziate il 12 dicembre 2019, e quindi avrebbero superato il periodo definito utile alle prove, che la stessa Total stima tra i 39 e i 102 giorni !!!
Puntualmente, nonostante tutto, non accade nulla. Le compagnie per tranquillizzare le popolazioni, comunicano che tutto è sotto controllo e che non ci sono state conseguenze per l’ambiente e la salute pubblica.
L’unica certezza che hanno i cittadini della Val D’Agri e da qualche mese anche quelli della contigua Valle del Sauro, è che il ripetersi di questi incidenti (o anomalie) non fanno altro che aumentare la preoccupazione, la paura e lo smarrimento che sommate all’emergenza sanitaria da COVID-19 hanno reso la situazione davvero insopportabile.
Per cui ho interrogato il Ministro dell’Ambiente se ritenga opportuno predisporre ogni utile iniziativa di competenza, affinché possa essere individuato un ente terzo, al quale, in caso di incidenti, sia dato il compito di intervenire immediatamente sul posto per ispezionare l’impianto e relazionare sulle cause e sulle relative conseguenze ambientali e sanitarie.
L’interrogazione è stata già riportata nell’elenco degli atti di sindacato ispettivo.
Lug 01