Maria Anna Fanelli Referente degli Stati Generali delle Donne della Basilicata, Presidente dell’ANDE di Potenza e Caterina Rotondaro Presidente dell’Associazione “Psicologi Matera Capitale” e dell’ANDE di Matera hanno partecipato il 27 giugno scorso nell’Aula virtuale degli Stati Generali delle Donne ad un’importante incontro di rete tra donne, Movimenti ed Associazioni varie, per dare valore al pensiero ed al ruolo delle donne nell’agenda politico-istituzionale del nostro Paese, incontro, promosso da Isa Maggi Referente Nazionale degli Stati Generali delle Donne ed Isa maggi ha proposto “l’Alleanza delle Donne #oraomaipiù”.
L’Alleanza delle Donne!
In questi mesi difficili, caratterizzati da una fase di lockdown con misure di contenimento, seppur necessarie, che hanno pesato fortemente sul mondo delle donne, e da una “fase due” contraddistinta da incertezze e mancanza di visione di genere per una ripresa economica e sociale dei nostri territori, delle nostre comunità, gli Stati Generali delle Donne hanno dato vita ad un laboratorio di idee e di esperienze che ha portato ad una riflessione profonda e competente su dove sta andando il nostro Paese e su quale ruolo hanno le donne.
L’Appello degli Stati Generali delle Donne #Oraomaipiù a fare rete per una unitarietà di intenti e di proposte è stato accolto oggi da circa 100 tra donne e associazioni provenienti da tutte le regioni italiane. È nata l’Alleanza delle Donne! Obiettivo immediato è dare concretezza alle nostre idee, alle nostre ricerche, ai nostri studi per il cambiamento del Paese intorno ai temi dell’innovazione, ambiente e donne attraverso digitalizzazione, rivoluzione verde e parità di genere. Al centro il tema del Patrimonio comune nell’ottica dell’urgente rigenerazione nazionale, urbana e umana, per un salto in avanti e attivare uno sviluppo come Paese che ce la farà ad uscire dalla crisi. Formazione e lavoro potranno trovare spazi e facilitazioni, affinché l’economia circolare diventi elemento di realtà e di e creatività, affinché il sapere e il benessere collettivo possano diventare una evoluzione democratica e autoriproducente, nell’ottica della costruzione durevole di una nazione intesa come Impresa collettiva! La nuova Alleanza si porrà questo obiettivo, per il bene di tutta la Comunità e a garanzia delle generazioni che verranno.
L’incontro, durato circa quattro ore, ha portato ad una riflessione profonda e competente su dove sta andando il nostro Paese e su quale ruolo hanno le donne e ha dato vita ad una Roadmap dell’Alleanza che si basa sulla creazione di chances per lavoro femminile nelle sue diverse sfaccettature, sul dramma della violenza e quello di una “buona comunicazione”, in un contesto di democrazia paritaria sostanziale dove la formazione diventa il driver e il fondamento sia nelle scuole che nelle aziende.
Le donne presenti hanno dato prova di forza e di grande entusiasmo nel lanciare un’Alleanza fra donne basata sul fare, trasversale nelle posizioni ideologiche e soprattutto attenta ai bisogni veri delle persone e dell’economia reale.
Le parole d’ordine sono state unitarietà, solidarietà, interconnessione e interdipendenza ma anche responsabilità di essere parte attiva del cambiamento in atto. Intendiamo attraverso l’Alleanza esprimere la piena responsabilità per dare concretezza alle nostre azioni, per rivendicare i nostri diritti, presenza e partecipazione ai tavoli programmatici, per costruire insieme un percorso partecipato dal basso che metta al centro delle azioni di Governo le esigenze e i bisogni di tutte e tutti, in particolare delle persone meno fortunate di noi. La ricostruzione economica e sociale dell’Italia sarà un processo lungo ed impegnativo e noi donne sappiamo mettere in campo competenze, coraggio, determinazione ed anche prudenza in una visione lungimirante di un nuovo modello di città, comunità, cultura, produzione e consumo per pianificare investimenti e interventi di medio e lungo periodo, che daranno finalmente prospettive solide e visione alla ripresa dell’Italia. In particolare l’Evento ha sollevato la necessità che alla luce della riprogrammazione dei fondi comunitari che le Regioni si stanno accingendo a fare, delle risorse del Recovery Fund che gli Stati membri riceveranno dall’Europa, del piano che occorrerà presentare all’Europa in autunno e della prossima programmazione 2021-2027 è necessario uno sguardo di genere nella formulazione delle proposte ed è necessario che una parte di questi fondi siano destinati all’auto-impiego e auto-imprenditorialità femminile. Siamo pronte per contribuire a scrivere un “Piano nazionale per l’Occupazione femminile” perché è ormai chiaro che favorire l’occupazione femminile significa aiutare a far crescere il PIL del nostro Paese. Presto non basteranno più sussidi e aiuti e ci sarà bisogno di crescita e di lavoro. Occorrono idee nuove, di cambiamento; occorre il coraggio di osare e non solo di amministrare l’esistente. Il rischio è che la domanda sociale si faccia pressante e allora bisognerà avere idee forti per dare risposte, se non vogliamo che esploda la rabbia e lo sconforto e venga messa in discussione la coesione sociale. Non si può più rinviare, le donne hanno la qualità e la forza d’animo per riuscire a superare anche questa prova. La sfida, da oggi, è quella di “esserci”, di “esporsi” e non di essere esposte/i, di ricostruire il tessuto delle relazioni di genere. La tela di Penelope è stata finalmente ricomposta. #Oraomaipiù.
Lug 01