Gli artisti/ filmaker inizieranno, a partire da oggi, le riprese di diversi cortometraggi indagando sui residui della magia cerimoniale lucana tra affascino, fatture, scongiuri ed altri atti legati al mondo magico. Dopo mesi di lockdown, a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19, la Basilicata riparte dal cinema.
Dopo mesi di lockdown, a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19 la Basilicata, da sempre, per via delle sue bellezze paesaggistiche e il suo ricco patrimonio artistico, storico e culturale, esclusivo set cinematografico a cielo aperto, riparte dal cinema.
Terra amata da grandi registi come Pier Paolo Pasolini, Lina Wertmüller, Mel Gibson, Gabriele Salvatores fino a giungere a Mohsen Makhmalbaf (“Marghe and her mother), Cary Fukunaga (“No time to die” – Saga di James Bond) e Terrence Malick (“The Last Planet”), è pronta per una nuova produzione cinematografica.
Questa volta saranno 6 artisti/filmaker under 35: Walter Molfese, Martina Lioi, Beatrice Surano, Elisa Baccolo, Daniele De Stefano (assieme a Federica Miola, Cosimo Viggiani, Tonia Satriano, Paolo Fedele, Vincenzo D’Onofrio e Flavio Russo) vincitori del bando di residenza cinematografica “CineCampus – Sud e Magia”, a raccontare, attraverso il metodo “investigativo” del cine-reportage e dell’antropologia visuale, l’antica regione tra realtà, incanto e magia.
La residenza cinematografica nata dal progetto dell’associazione culturale Allelammie/Lucania Film Festival e prodotto con il sostegno del MIBACT e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”, durerà complessivamente 20 giorni (1-20 luglio 2020), nel rispetto delle normative igienico-sanitarie vigenti in tema Coronavirus (Covid-19).
Dopo l’incontro formativo on line dello scorso 29 maggio con antropologi dell’Unibas, altri esperti del settore guideranno i partecipanti giunti in Basilicata nella elaborazione e realizzazione di diversi cortometraggi sui residui della magia cerimoniale lucana tra affascino, fatture, scongiuri ed altri atti legati al mondo magico.
Terra di luce e di magia, la Basilicata, già oggetto di studio dell’etnologo meridionalista italiano Ernesto De Martino e del regista Luigi Di Gianni, autore di “Magia Lucana”, premiato come migliore documentario alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1958, si prepara ad accogliere una nuova “spedizione”.