La Fials contesta la carenza permanente dell’organico in Traumatologia di un reperto storicamente sottodimensionato, anche alla luce delle molteplici e specifiche attività da svolgere difficilmente gestibili con un numero esiguo di infermieri e soprattutto di operatori di supporto (OSS) e diffida, con una nota formale, la Direzione strategica del San Carlo a provvedere entro 15 giorni all’integrazione del Personale. Dopo di che, senza altri preavvisi, si imboccheranno le “vie legali”.
In Traumatologia il personale di supporto ha un ruolo essenziale per le numerose attività richieste dalle specifiche difficoltà dei pazienti anziani, molti dei quali non o scarsamente autosufficienti. In assenza di OSS gli infermieri sono chiamati sistematicamente a svolgere mansioni inferiori e in particolare: aiuto nell’assunzione dei pasti, ritiro delle vettovaglie, cure igieniche, accompagnamento in bagno, cambio pannoloni, aiuto nel cambio della biancheria, rifacimento letti, risposte ai campanelli, aiuto nelle operazioni fisiologiche, mobilizzazione, trasporto presso la Radiologia e per Consulenze e altro ancora.
“Questa – spiega il segretario provinciale della Fials, Giuseppe Costanzo – è un’evidente violazione dell’art. 52 della legge 165/2001 che regola il lavoro dei dipendenti nelle pubbliche amministrazioni. La carenza organica del personale assistenziale diretto non giustifica l’uso improprio di professionalità superiori. Le condizioni di disagio psicofisico nel quale il personale è sottoposto derivano dalla continua esposizione a situazioni di “super lavoro” e non ha carattere di eccezionalità, ma di naturale continuità, dovuta alla cronica carenza di personale. Così non viene rispettato l’obbligo del datore di lavoro di adottare le misure di sicurezza a tutela della salute dei dipendenti”.
“Esiste – prosegue Costanzo – un’ampia e consolidata giurisprudenza e legislazione che definisce i diversi ruoli e compiti, in difesa della dignità professionale degli infermieri e del diritto di svolgere le mansioni proprie. Data la natura intellettuale della professione infermieristica, sancita all’art. 2229 del codice civile, la Fials rappresenta un centro di imputazione degli interessi diffusi e collettivi della categoria, riconosciuti dalla legge e dalla giurisprudenza”.
Il segretario provinciale della Fials entra anche nel merito del modello organizzativo: “Occorre una presenza degli O.S.S. h24. Ma a causa di carenza del personale OSS, l’infermiere di notte è costretto a sovraccarichi anche di attività esclusive dell’OSS o di altre figure come Ausiliari od Ota. Il perdurare di questa situazione, più volta segnalata, espone tutto il personale a serio rischio di danno psicofisico: nel caso specifico, la movimentazione di carichi non indifferente visto il tipo di pazienti. Così si finisce per offrire un’assistenza inadeguata. Nell’interesse dei dipendenti nonchè dei cittadini, oltre che alla garanzia della propria incolumità, rientra nel dovere di ognuno ‘opporsi alla compensazione quando vengono a mancare i caratteri dell’eccezionalità o venga pregiudicato il proprio prioritario mandato professionale’.”
La Fials sollecita perciò “una bonaria soluzione in tempi brevi, entro e non oltre 15 giorni”, ma avverte la Direzione strategica che, diversamente opinando o in caso di inerzia, darà mandato al proprio Ufficio Legale a tutela del personale e avrà premura di affrontare, nelle sedi opportune, ogni diritto qui lamentato e senza ulteriore preavviso”.