“Fondazione di studi europei” da titolare ad Emilio Colombo, intervento di Vincenzo Viti. Di seguito la nota integrale.
Il tema di una “Fondazione di studi europei” da titolare ad Emilio Colombo, oggetto di numerose iniziative, alcune delle quali sponsorizzate da Tonio Boccia, ch’è stato un significativo protagonista della vita politica e istutuzionale, mi hanno indotto a rivolgermi a lui con una lettera che rendo nota perché contribuisca a favorire un chiarimento e a superare ogni fraintendimento.
Il testo della lettera recita ” caro Tonio, leggo del tuo lodevole impegno che, come sai, condivido avendo più volte testimoniato l’interesse perché Colombo venisse” recuperato ” al ricordo dei lucani. Mi affretto così a dirti la mia preoccupazione che si perda di vista la urgenza di un coordinamento fra le iniziative ufficializzate fra cui quella, importante e significativa, sortita dagli storici Sodalizi delle due città capoluogo ai quali va dato atto di aver riempito un vuoto finora animato da qualche utile pubblicazione e da qualche dibattito commemorativo quando non dalle rituali sortite di quel popolo disperso e anarchico costituito dagli “amici di Colombo”.
Da tempo sto interloquendo con il Presidente Mattarella perché venga ricordato il centenario della nascita di Emilio Colombo magari a ridosso dei 70 anni dalla visita di De Gasperi ai Sassi dalla quale prese corpo la produzione legislativa che li bonifico’ e, che si concluse nel 1986 con la 771 che porto’ in testa le firme di Colombo e la mia.
Il riconoscimento dell’UNESCO e la elevazione di Matera a Capitale Europea della Cultura sarebbero state poi il compimento di una grande strepitosa avventura collettiva.
Ho inteso quindi fornire al Presidente della Repubblica alcuni suggerimenti intorno alla opportunità di prevedere due manifestazioni : a Potenza per una riflessione storica presso la Università e a Matera per un bilancio sulla stagione del recupero dei Sassi con la inaugurazione della targa titolata a Colombo apposta sulla finestra che affaccia su s Agostino.
Aggiungo che intorno alle iniziative che riguardano la Fondazione vedo tuttora assente la famiglia di Colombo e dispersa la comunità che Egli aveva intorno a sé.
Considero perciò opportuna una riflessione allargata che riporti
intorno alla figura del Presidente Colombo tutte le persone che lo hanno conosciuto ed hanno cooperato alla sua missione.
Sotrarrei quindi Colombo al frastuono delle celebrazioni ufficiali per affidarmi al ricordo che vorrà farne Mattarella: officiandone, con la, sua presenza, la memoria storica e istituzionale.
L’eredità di Colombo è patrimonio tuttora da ricordare e illuminare. Poi da diffondere e far apprezzare prima che una bandiera malinconica da sventolare. Questo lo sai bene per intelligenza e sensibilità. Confido! Vincenzo Viti”
Questa la lettera che immagino avrà un seguito se non viviamo in una regione di sepolcri imbiancati.