Un’operazione della polizia di Stato è stata eseguita a Brindisi, con il coordinamento della procura, nell’ambito di indagini su un assalto a un furgone portavalori che fu compiuto l’8 gennaio 2018 da un commando armato con kalashnikov composto da almeno 10 persone. La polizia sta eseguendo una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di otto persone e perquisizioni a Monopoli, Bari e Foggia. I fatti si verificarono sulla Lecce – Brindisi. I poliziotti delle questure di Brindisi, Bari e Foggia con il supporto del servizio centrale operativo e di polizia scientifica di Roma e del reparto prevenzione Crimine della Puglia, hanno eseguito perquisizioni e arresti finalizzati a sgominare la banda che entrò in azione, spargendo il panico.
Di seguito i particolari dell’operazione
Sgominata la banda che il 18 gennaio del 2018, alle prime ore del giorno, assaltò il furgone portavalori dell’istituto di vigilanza Cosmopol mentre transitava sulla superstrada 613 Lecce – Brindisi. Si tratta del un commando di oltre 10 persone che entrò in azione quel giorno e di vari complici. Quella mattina furono esplosi colpi di Kalashnikov contro gli pneumatici e il parabrezza del portavalori, un vigilante fu sfiorato da una pallottola, il traffico fu bloccato e gli automobilisti minacciati e costretti a mettere le auto di traverso.
Gli arresti nella notte
Il blindato viaggiata in direzione di Brindisi. L’assalto avvenne nel tratto tra lo svincolo per San Pietro Vernotico e quello per Cerano – Tuturano. I banditi utilizzarono chiodi a quattro punte per bloccare il traffico. Ma la rapina fallì, e i rapinatori furono costretti a fuggire. Nel corso delle ricerche la polizia recuperò un furgone bianco abbandonato dai rapinatori, che probabilmente si è rivelato prezioso per le indagini, e quattro auto abbandonate nella zona dagli stessi, tre (una Lancia Delta, una Volkswagen Passat e una Ford Focus) sulla carreggiata nord e una, un’Alfa Giulietta, sulla carreggiata sud della stessa statale 613.
All’alba di oggi, mercoledì 10 luglio, circa 150 unità tra agenti delle questure di Brindisi, Lecce e Foggia, coadiuvate da personale del Servizio centrale operativo, del Servizio Polizia scientifica di Roma nonché da numerosi equipaggi del reparto Prevenzione crimine Puglia, hanno eseguito una vasta operazione di polizia giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Brindisi.
Le persone coinvolte nelle indagini dell’Operazione Long Vehicle e nel blitz di cui sono stati resi noti i nomi sono sono Raffaele e Pietro L’Abbate, di 50 e 29 anni, entrambi di Monopoli; Ciro Morelli, 63 anni di Foggia; Luigi Antonio Ricci, 64 anni di Lucera; Nunzio Arnese, 60 anni di Cerignola, e la moglie Addolorata Piazzolla, 53 anni di Cerignola; Paolo Padalino, 52 anni, di Foggia. Tutti in carcere salvo Ricci, per il quale è stato disposto l’obbligo di dimora.
Le persone arrestate
Morelli, Padalino (i presunti capi e promotori), Ricci, i due L’Abbate sono indagati di associazione per delinquere per aver fornito la logistica ai gruppi criminali della provincia di Foggia dediti alle rapine a mano armata su strada, anche attraverso le ditte Labbatransport Srls e Rp Labbate Srls.
Gli stessi, assieme ad Arnese e alla Piazzola, sono anche indagati per il reato di concorso in tentata rapina pluriaggravata per l’assalto del 18 gennaio al portavalori Cosmopol nei pressi dello svincolo per Tuturano – Cerano della carreggiata nord della superstrada Lecce- Brindisi. L’azione fu condotta con il blocco preliminare del traffico, ponendo una Ford Focus nera, su cui si trovavano due membri del commando, di traverso sulla carreggiata in direzione Brindisi.
Dopo aver cosparso di chiodi a quattro punte la sede stradale, i due si allontanarono verso Brindisi. Intanto altri due membri del commando a bordo di una Alfa Romeo Giulietta, sulla carreggiata opposta in direzione Lecce, provvedevano a disseminare chiodi per fermare il transito dei veicoli anche in quel tratto. Altri due banditi, su una Volkswagen Passat nera, portavano sul luogo, invece, tutti gli attrezzi per praticare un taglio nelle lamiere del furgone, dopo averlo sollevato con un martinetto idraulico.
Altri quattro banditi, a bordo di lancia Delta, compirono l’azione più delicata, ponendosi sul retro del portavalori contro cui esplosero almeno 20 colpi di Kalashnikov e fucili a canna liscia, centrando anche la ruota anteriore sinistra del blindato, e poi tagliando la strada al mezzo della Cosmopol ponendosi di traverso con la loro auto davanti al furgone.
I banditi scesero sparando altri colpi, nel frattempo raggiunti dalla Passat con le attrezzature per il taglio. Il commando voleva mettere le mani sul mezzo milione di euro trasportato dalle guardie giurate. Qui però si verificò quel famoso imprevisto in grado di mandare in fumo anche i piani criminosi più accurati. Il blindato portavalori aveva arrestato la marcia proprio a contatto con il lato sinistro con lo spartitraffico. Quindi risultò impossibile il sollevamento con il martinetto, per praticare il taglio sulla parte del blindato corrispondente alla cassaforte.
I banditi dovettero abbandonare il campo, lasciando nella zona i veicoli usati per la prima parte della rapina. E come nei crime che si rispettino, per portare via il commando armato, arrivò un camion guidato da uno degli indagati e con a bordo anche Raffaele L’Abbate, grazie ad una botola nel pianale dotato di doppio fondo, recuperò il commando armato con attrezzature e fucili, per poi allontanarsi verso la Puglia settentrionale.
Non pochi automobilisti in transito quella mattina vissero momenti di autentico terrore, durante le fasi dell’assalto, soprattutto quelli che, affrontati da soggetti a volto coperto e con le armi spianate, furono costretti a mettere le auto di traverso e poi a consegnare le chiavi di accensione ai rapinatori. Le indagini, al momento, non sono riuscite ad approdare all’identificazione di tutti i partecipanti all’assalto. Gli investigatori considerano che ci siano almeno un’altra decina di persone coinvolte nei fatti della mattina del 18 gennaio 2018.