Antonio Melfi (Cristianamente riprendiamo a dialogare): “Il bene pubblico viene prima dei tavoli, dei tavolini, delle tavolate”. Di seguito la nota integrale
Nell’incontro-dibattito pubblico svoltosi giovedì scorso, 9 luglio, sul tema della riforma del sistema sanitario regionale di basilicata, organizzato dal gruppo consiliare comunale CRD, si sono confrontare più voci sull’argomento, e si sono registrati opportuni interventi di professionisti del settore operanti, anche in passato, nell’ospedale di Tricarico. Il filo conduttore è stato comunque quello di attenzionare gli sviluppi futuri di questo che, al momento, sembra essere un disegno di legge ancora solo pensato e non depositato per la conversione in Consiglio regionale. Certo è che, se il nuovo piano sanitario dovesse discendere da questa ipotesi di riforma, l’ospedale di Tricarico sarebbe praticamente azzerato nella offerta dei pochi servizi ancora in essere, ed altrettanto accadrebbe per il distretto sanitario, inglobato e trasferito a Matera. Nel mentre è doveroso ringraziare i relatori, il dott. Antonio Flovilla e il dott. Vito Anio Di Trani, e tutti quanti sono intervenuti all’incontro, non possiamo non esprimere il nostro rammarico per l’assenza del sindaco di Tricarico. Ci preme chiarire che, data la complessità e l’importanza del tema “ospedale” per la comunità tricaricese, il sindaco era stato non invitato bensì si era concordato con lui, sin dai giorni precedenti il 9 luglio, in via telefonica ma pur sempre ufficiale, la sua presenza autorevole come rappresentante sommo dei tricaricesi e quindi portavoce delle proposte istituzionali. Comprendiamo le motivazioni addotte nella nota in cui ha comunicato la sua assenza motivandola con il “rispetto dei tavoli istituzionali”, al contempo ci scusiamo se la nostra iniziativa è stata interpretata come un volersi sostituire o sovrapporre a siffatti tavoli. Giammai abbiamo pensato a ciò, anzi, il nostro auspicio è che la interlocuzione del sindaco di Tricarico nelle sedi istituzionali, come egli scrive “intrapresa da tempo”, giunga quanto prima a compimento con positive ed ottimali ricadute sull’ospedale di Tricarico. Il nostro intento era ed è semplicemente quello di risvegliare le coscienze un po’ sopite, e di coinvolgere nel modo più ampio possibile quanti a vario titolo insistono sul territorio di Tricarico, senza fermarci ad osservare i confini ma lanciando lo sguardo all’orizzonte. Ora ci aspettiamo che il dibattito ai tavoli istituzionali, e magari anche quello ai tavolini ed alle tavolate, sia fruttuoso per l’intera comunità dei tricaricesi e del comprensorio che usufruisce dei servizi finora erogati dall’ospedale e dal distretto di Tricarico, al di là ed a prescindere dalla salvaguardia di posizioni individuali acquisite o da acquisire a giorni: ai tavoli istituzionali bisogna portare proposte e difendere ad oltranza quello che è un bene della collettività, senza assoggettamento e deferenza alcuna per rispetto di situazioni che esulano dalle competenze e dai doveri degli amministratori pubblici.