In Basilicata si rallentano le procedure autorizzative per il rilascio di pareri per l’edilizia rurale e non, nonostante in Italia si è operosi con il DM rilancio, possiamo dire che in Basilicata invece operiamo il ‘DM rilento”. Di seguito l’intervento condiviso nella rete delle professioni tecniche con agronomi, ingegneri, architetti, geologi, geometri, periti agrari, tecnologi alimentari, agrotecnici.
La Regione Basilicata intervenga con tempi rapidi al rilancio di un settore strategico quale è l’edilizia attraverso il potenziamento organizzativo dell’Ufficio Difesa del Suolo. Nonostante incontri e condivisioni istituzionali, registriamo inaccettabili ritardi sulle istruttorie delle pratiche di deposito e autorizzazione sismica a causa della carenza di figure operative. La situazione è ormai insostenibile. Se non ci sarà modo di potenziare l’ufficio con risorse interne, come proposto dall’Assessore al ramo, Merra, proponiamo per velocizzare l’iter di esame dei progetti, di contribuire, utilizzando a pieno il ruolo di sussidiarietà e garanzia che le Pubbliche Amministrazioni riconoscono alle professioni ordinistiche già a livello nazionale, individuando le attività che possono essere svolte da competenti professionisti esterni, ma naturalmente non a titolo gratuito.
E’ quanto dichiarano gli Ordini e Collegi delle Professioni Tecniche della Basilicata con riferimento ad una nuova legislazione in materia di difesa del territorio dal rischio sismico in corso di revisione e ad ipotesi di snellimento burocratico annunciate nei giorni scorsi. Anche su questo, segnaliamo proposte di legge che vengono dai diversi gruppi consiliari dell’Ente Regione, ma senza un coordinamento con gli uffici competenti.
Riteniamo indifferibile – ribadiscono gli organismi – l’aggiornamento della legge regionale 38/97, ormai superata da sopravvenute norme nazionali, ma in questo particolare momento è “vitale” che ci siano più tecnici ad istruire le pratiche giacenti.
Inoltre, viviamo un evidente fermento nel settore edile, dovuto alla riapertura dei cantieri e grazie alla spinta degli incentivi nella fase 3 dell’emergenza sanitaria. Fattori positivi incredibilmente messi all’angolo proprio dalla situazione di sofferenza in cui versa l’ufficio Difesa del Suolo, considerato a rigor di logica, di natura assolutamente strategica e trasversale per tutte le principali attività economiche del territorio. L’edilizia vive fasi importanti proprio durante i mesi estivi e nel 2020, condizionato dalla variabile coronavirus, rischia di perdere la sua attesa occasione di rilancio, con ricadute sulle imprese ed i cittadini ma ovviamente sul lavoro dei professionisti/garanti nella realizzazione delle opere.
Pertanto, chiediamo al governo Bardi di ottenere rassicurazioni urgenti e tangibili. Questo per evitare una mobilitazione dei professionisti che ad oggi appare inevitabile.