Riportiamo di seguito la relazione dell’attività svolta dal Garante infanzia e adolescenza della Basilicata, Vincenzo Giuliano dall’1 aprile 2019 al 31 marzo 2020.
Un intero anno vissuto giorno dopo giorno
per tutelare, affermare, promuovere
i diritti delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
in Basilicata
come diritti soggettivi individuali e collettivi
irrinunciabili ed inderogabili
e per riaccendere
speranze e fiducia
sul loro futuro
in questa nostra e loro terra
“La società che si piega premurosamente sul bambino, è la
società che si cura di tutelare le sorgenti di umanità e di pace
che ogni bambino individualmente, con la propria originalità,
rappresenta (Mencarelli)”.
Attività svolta nel periodo di riferimento 1° aprile 2019 – 31 marzo 2020
Per esigenze di chiarezza espositiva si ritiene opportuno articolare la trattazione di questo punto in cinque parti:
• la citazione dei dati riguardanti le segnalazioni pervenute all’Ufficio del Garante, distinte per provincia di riferimento e in ragione delle problematiche trattate;
• le attività, le azioni e gli interventi messi in atto dal Garante sul territorio regionale;
• realizzazione di corsi di formazione e progetti
• le iniziative promosse in occasione di “Matera Capitale europea della cultura 2019”
• la partecipazione del Garante ad iniziative in ambito nazionale.
Segnalazioni pervenute all’Ufficio del Garante
2.1.a. Segnalazioni pervenute dalle province
– provincia di Matera: n. 5
– provincia di Potenza: n. 26
– totale: n. 31
2.1.b, Segnalazioni distinte per problematiche
– materie scolastiche: n. 18
– problemi familiari: n. 2
– problematiche sanitarie: n. 4
– materie di sicurezza: n. 2
– assistenza sociale: n. 1
– minori stranieri non accompagnati: n. 4
– totale n. 31
Attività messe in atto sul territorio regionale
Organizzazione Convegni
Nel 2019 il Garante ha partecipato a oltre 140 manifestazioni, tra cui convegni, seminari, conferenze e tavoli interistituzionali organizzati in collaborazione con le associazioni e gli enti territoriali.
Sottoscrizione Protocolli di Intesa.
Sono stati sottoscritti n. 5 Protocolli di Intesa.
Tutela Non Giurisdizionale dei Minori.
Nel 2019 sono pervenute complessivamente n. 67 segnalazioni formalizzate, di cui n. 53 dalla provincia di Potenza e n. 14 da quella di Matera a cui si deve aggiungere l’attività di consulenza ed informazione ai cittadini che non ha visto l’apertura formale del fascicolo, in quantole questioni sono state risolte per le vie brevi.Dall’ 1 gennaio al 31 dicembre 2019 si sono tenuti, difatti, 235 incontri di consulenza face to face; a queste vanno aggiunti 750 colloqui telefonici, 330 richieste via email, 290 contatti via whatsapp e 120 via Facebook.
I numeri forniscono dettagliatamente la quantità d’interventi ma non dicono nulla sulla qualità del lavoro fatto: la propensione all’ascolto e alla comunicazione è essenziale nel definire il successo dell’attività svolta con i bambini e gli adolescenti lucani. La durata dei colloqui telefonici è stata mediamente di 30 minuti; le telefonate della durata inferiore ai 15 minuti non sono state prese in considerazione.
Realizzazione di corsi di formazione e progetti
Corso di formazione per “Tutori legali volontari di minori stranieri non accompagnati”, ex L. Zampa n. 47/2017
Organizzazione del corso di formazione per “Tutori legali volontari di minori stranieri non accompagnati, ex L. n. 47/2017”.
Il percorso formativo si è svolto nel mese di settembre 2019. Sono stati formati n. 27 tutori legali volontari e l’elenco è stato trasmesso al Presidente del Tribunale dei Minori di Potenza.
Protocollo d’intesa tra Garante regionale, Presidente del Tribunale per i Minorenni e Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza sul “Monitoraggio della tutela volontaria dei minori stranieri non accompagnati in attuazione dell’art.11 della L.n. 47/2017”.
Nell’ambito delle iniziative a supporto della figura del tutore nell’esercizio della sua funzione, il Garante regionale, il Presidente del Tribunale per i Minorenni e l’ Autorità Garante nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per la collaborazione interistituzionale finalizzato alla realizzazione a livello regionale del progetto nazionale dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza denominato ”Monitoraggio della tutela volontaria dei minori stranieri non accompagnati in attuazione dell’art.11 della L. n. 47/2017” – Fondo Asilo, Migrazione e integrazione (FAMI) 2014-2020 – (Progetto FAMI Tutori).
Il Progetto nazionale ha la finalità di offrire al sistema della tutela volontaria un supporto efficiente ai fini del monitoraggio proprio a partire dall’ascolto diretto dei tutori, raccogliendo da tutori presenti su tutto il territorio nazionale le indicazioni per un miglioramento delle prassi e per un confronto circa gli aspetti di criticità e di opportunità che quotidianamente il Tutore si trova a dover affrontare.
Progetto Scu.Ba.Lù.: II Edizione
Il progetto ha rappresentato un percorso di crescita per i giovani lucani nell’ambito del tema dell’emergenza educativa: dall’esercizio del diritto di partecipazione comunitaria dei bambini e degli adolescenti all’apprendimento proattivo dell’esperienza di cittadinanza attiva.
Le finalità e l’approccio comune degli istituti scolastici aderenti (di entrambe le provincie Potenza e Matera) hanno permesso di formare persone responsabili con un profondo senso civico, in grado di approcciarsi alle regole della convivenza
democratica. Promuovere la partecipazione alle scelte della società civile, educare al rispetto dei beni comuni, al contrasto del bullismo e cyberbullismo: questi gli obiettivi raggiunti al termine del progetto.
I ragazzi hanno potuto contare, grazie alla supervisione del co-organizzatore sull’ausilio di un palcoscenico virtuale (Social Network – Piattaforma) appositamente allestito per il progetto ed anche su alcuni mezzi tradizionali (format radiofonico) dove le loro idee ed opinioni hanno preso spazio e forma. La novità del Progetto Scu.ba.lu. è stata di coinvolgere direttamente i ragazzi attraverso una didattica laboratoriale basata sulla metodologia del learning by doing. Questo ha consentito, grazie agli stimoli forniti dagli educatori, la creazione di numerosi elaborati video, audio ed articoli con un linguaggio diverso da quello tradizionale.
Progetto “Una Scuola per tutti”
Al fine del superamento delle disuguaglianze è stato realizzato in collaborazione con l’Associazione di Promozione Sociale “Adalgisa e le Artigiane delle Idee” e dell’Istituto Comprensivo Lagonegro (Comuni di Lagonegro e Rivello) il progetto “Una Scuola per Tutti” al fine di implementare una didattica sempre più rispondente ai bisogni speciali di tutti e di ciascuno (L. 170/2010). L’obiettivo è stato quello di, partendo dalla rilevazione di eventuali alunni con DSA, realizzare azioni congiunte a sostegno della cultura degli studenti e della prevenzione di disturbi dell’apprendimento per un’efficace azione preventiva volta alla conoscenza e sensibilizzazione di buone pratiche indirizzate al benessere scolastico dei bambini.
Indagine conoscitiva sul“Bullismo e Cyber-Bullismo nella scuola lucana”
L’indagine è stata svolta con il coinvolgimento degli studenti delle scuole elementari, medie inferiori e superiori della regione, nonché insegnanti e genitori, per ottenere una ricognizione del fenomeno e del suo radicamento nel contesto locale.
L’indagine ha visto la preziosa e proficua collaborazione del Ser.D. di Potenza, di professionisti (psicologi, sociologi, ecc.) e del mondo della scuola.
Dai risultati raccolti e analizzati è emerso che il fenomeno del bullismo nella nostra regione è molto più contenuto che a livello nazionale, poiché in Basilicata il 74,3 per cento degli studenti del campione, compresi nella fascia d’età 11 – 17 anni, afferma di non esserne mai stato vittima a fronte del 47,3 per cento a livello nazionale (dati Istat 2017). Il cyber-bullismo risulta essere un fenomeno meno diffuso del bullismo, sia a livello nazionale che regionale, anche se in Basilicata gli studenti del campione che affermano di esserne stati vittime, compresi nella fascia d’età 9 – 17 anni, sono il 10 per cento rispetto al 6 per cento del dato nazionale (dati Miur 2017). Il suddetto fenomeno è legato al possesso ed all’utilizzo di strumenti elettronici, soprattutto lo smartphone; infatti nel campione regionale, secondo i genitori intervistati, soltanto il 5,79 per cento degli alunni delle scuole elementari non lo possiede.
Un altro dato che emerge dalla ricerca è che nelle scuole elementari di Potenza, tra coloro che dicono di essere stati vittima di bullismo, il 23 per cento delle femmine non ne parla con nessuno ed il 20 per cento dei maschi con nessuno. Alle medie inferiori, il 10 per cento delle femmine ed il 21 per cento dei maschi non ne parla con nessuno. Nelle seconde classi superiori, il 32 per cento delle femmine ed il 25 per cento dei maschi non ne parla con nessuno. Nelle quinte superiori, il 36 per cento
delle femmine ed il 41 per cento dei maschi non ne parla con nessuno. Alle elementari ed alle superiori si notano le percentuali più alte di chi non ne parla con nessuno. Alle scuole elementari di Matera la percentuale di chi non ne parla con nessuno è dell’11 per cento tra le femmine e dell’8 per cento tra i maschi. Alle scuole medie di Matera è molto elevata la percentuale di femmine che non ne parla con nessuno (35 per cento) mentre tra i maschi è solo del 10 per cento. Nelle seconde classi superiori la percentuale delle femmine che non ne parla con nessuno è sempre del 35 per cento e quella dei maschi del 33 per cento. Nelle quinte superiori la percentuale delle donne che non ne parla raggiunge il 50 per cento, mentre tra gli uomini si attesta al 26 per cento.
Iniziative promosse in occasione di “Matera Capitale europea della cultura 2019”
Rete dei Garanti dell’Infanzia e dell’Adolescenza
Il Garante dell’Infanzia e dell’adolescenza all’interno delle celebrazioni di Matera Capitale europea della Cultura per il 2019 ha organizzato a Matera il 21 e 22 Maggio 2019 la “Rete dei Garanti e Marcia d’Amore per la Cultura”.
La riunione della Rete tra i Garanti regionali che ha visto la partecipazione di diversi Garanti regionali e di altre istituzioni nazionali e locali, ha avuto lo scopo di creare sinergie tra i vari organi che si occupano di bambini ed adolescenti a livello locale, regionale e nazionale richiamando l’attenzione sul tema della piena attuazione dei
diritti dei bambini, bambine ed adolescenti a partire dalla povertà educativa.
La manifestazione si è conclusa con la sottoscrizione di un documento che è stato consegnato alle istituzioni nazionali e regionali.
La partecipazione del Garante ad iniziative in ambito nazionale.
Rafforzamento dei rapporti con l’autorità nazionale ed i garanti regionali.
Il Garante ha partecipato a n. 4 sedute della Conferenza nazionale per la garanzia dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, presieduta dall’Autorità Garante nazionale e composta dai Garanti regionali, al fine di adottare linee comuni di azione.
Conferenza dei Presidenti dei Consigli delle Regioni e delle Province autonome – Coordinamento degli organi di garanzia.
Il Garante ha partecipato agli incontri avvenuti tra i mesi di febbraio e luglio 2019 quale componente del Gruppo di lavoro costituito in sede di Conferenza dei Presidenti delle Assemblee delle Regioni e delle Province autonome, nell’ambito del Coordinamento degli Organi di garanzia.
A seguito di una richiesta condivisa con gli Organi di garanzia e riguardante una maggiore uniformità delle legislazioni regionali, la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee delle Regioni e delle Province autonome, dopo aver svolto un’attenta ricognizione delle leggi regionali esistenti, ha costituito un Gruppo di lavoro ristretto al fine di addivenire ad un’armonizzazione del sistema legislativo regionale, pur nel rispetto delle scelte autonome di ciascuna amministrazione. I lavori si sono conclusi
con l’elaborazione delle Linee di indirizzo a cui le Assemblee legislative si potranno attenere per assicurare una maggiore uniformità delle legislazioni, per la valorizzazione degli Organi di garanzia regionali, nonché per le loro future nomine.
Da dove andremo a ri-cominciare per ri-costruire il futuro?
In questo scenario dalla prospettiva così fosca e preoccupante, nel quale un microscopico organismo virale si sta dimostrando in grado di attaccare la vita umana senza incontrare difese efficaci (la medicina è ancora alla ricerca di vaccini anti-covid 19 e non è dato di sapere quando riuscirà a farlo) ed ha dimostrato di poter ridurre all’immobilità l’intera economia anche dei Paesi più avanzati, noi non potremo che prendere atto di una realtà indiscutibile: che la “razionalità tecnologica” – ragione + tecnologia, su cui abbiamo creduto di costruire un sistema inattaccabile e indistruttibile, che abbiamo denominato “modernità”, si è rivelata mendace e inconcludente.
Ed è per questo cumulo di motivi che non possiamo non coltivare la speranza, anzi che dobbiamo coltivare il proposito vincolante che, nel ri-costruire il futuro, quando sarà terminata – si augura il più presto possibile – questa tragedia universale, dovremo partire dalla consapevolezza che tragedie simili potranno ancora ri-presentarsi nei tempi che verranno e che, per predisporre difese pronte ed efficaci, non possiamo che fare appello alla “intelligenza etica”.
Non basta più il binomio razionalità e tecnologia, occorre integrare e utilizzare anche un altro binomio: intelligenza ed etica.
Occorre coniugare l’intelligenza, nel senso etimologico del termine “intus-legere”, ossia la capacità di leggere dentro e in profondità nei fenomeni che si verificano nell’habitat antropico, con l’ “etica”, nel senso filologico del termine: l’ “ethos” come capacità di stabilire relazioni costruttive fondate sui fondamenti ontologici della natura umana.
Intelligenza significa sì studiare le pandemie e la virologia ma significa anche, pensare al cambiamento climatico, all’inquinamento ambientale, ai processi di produzione massiva e intensiva delle risorse e delle proteine alimentari, alla deforestazione, all’inquinamento dei mari con le materie plastiche, all’inquinamento del suolo e del sottosuolo con prodotti vari derivati dalla sintesi chimica, all’inquinamento persino delle acque di sorgente con molecole chimiche, ecc.
Intelligenza significa interrogarsi su cosa farne, ai fini della previsione di eventuali nuove pandemie, dello spopolamento di vaste aree del globo e della fuga di quelle popolazioni verso le megalopoli, delle favelas sterminate a stretto contatto di formicolanti metropoli, degli enormi immondezzai nei quali finiscono i rifiuti solidi e liquidi delle attività umane, delle aree inquinate dai residuati delle attività estrattive e minerarie.
Etica significa pensare alla vita umana come a un valore assoluto e alla terra come un patrimonio condiviso e condivisibile, i cui bisogni non possono soggiacere alle esigenze dominanti dell’economia e della finanza ma devono costituire un sistema di opportunità per costruire una società – dal micro al macro, dalla dimensione familiare
a quella nazionale, a quella globale – coesa e solidale, in quanto veramente e realmente compatibile con l’uomo e con la natura.
Ha ragione chi parla di “etica umanistica” o di “neo-umanesimo etico”!
Da dove andremo a ricominciare?
Non c’è dubbio! Bisogna ricominciare dal mondo dei minori, dalle bambine, dai bambini e dagli adolescenti, da zero a diciotto anni di età; perché essi rappresentano comunque il presente e il futuro; perché rappresentano in ogni caso un quarto della popolazione; perché è in quegli anni – gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza – che si costruisce la personalità dell’uomo e del cittadino.
E come andremo a ricominciare?
Andremo a ricominciare riaffermando i punti fermi che già conosciamo, ma che fa comodo per molte ragioni dimenticare: ricominciare riaffermando gli obiettivi e i principi generali, e operare con coerente sequenzialità.
L’obiettivo è già fissato nelle Convenzioni internazionali e nell’ordinamento legislativo; esso è rappresentato dalla “piena attuazione dei diritti soggettivi dei minori”, quali diritti ontologicamente derivanti dalla dignità della persona umana, quali diritti personali individuali e collettivi.
Anche i principi di attuazione sono chiaramente fissati, ma altrettanto usualmente inapplicati, e sono: l’universalità e la generalità dei diritti e la gratuità nella fruizione dei servizi pubblici prestati per la tutela, protezione e promozione dei diritti dei minori.
Anche i criteri attuativi sono conosciuti e vanno applicati in stretta coerenza con le quattro macro-tipologie dei diritti che sono riconosciuti ai minori: diritti all’educazione, diritti all’istruzione e formazione, diritti alla cura sanitaria, diritto all’assistenza sociale. A questo dovremmo poter aggiungere oggi un’altra tipologia, il diritto all’orientamento e all’inserimento lavorativo nel passaggio dall’età minorile all’età adulta.
Tempo di pandemia: condizioni e prospettive nel mondo dei minori
Quest’epoca è un periodo straordinario di rottura delle forme di vita e dei modelli di organizzazione sociale e di ordinamento politico-amministrativo, che nei tempi normali, avevamo ritenuto solidi e inattaccabili, ma che in pochissimi giorni, abbiamo visto frantumarsi sotto la spinta delle ripetute emergenze e franare in un clima di immobilità dominata da una nube di paura nel presente e di incognita nel futuro: divieto di uscire di casa, macchine ferme, trasporti limitati all’essenziale, attività produttive ferme, industrie chiuse, ospedali stracolmi di infettati dal virus.
Ma questo tempo può e deve essere l’occasione per osservare con atteggiamento critico le realtà che avevamo costruito attorno a noi nella convinzione della loro inattaccabilità, inalterabilità, invulnerabilità, e per rivedere, con rinnovata volontà e fiducia nel futuro, i parametri ideali di riferimento, cogliendo la stridente contraddizione culturale e sociale che questa crisi ha messo in moto, quasi ad indicare che la pandemia non esaurirà la sua forza dirompente tutta nel presente, ma che essa potrà riverberare anche in futuro i suoi malefici influssi sugli individui, sulle famiglie, sulle società, sulle nazioni.
Testo integrale relazione 2020 Garante infanzia e adolescenza