Valeria Rosaria Singetta (Forza Civica): “Investire sulla famiglia garantendone i diritti e sostenendo la genitorialità come responsabilità condivisa, assicurando la giusta conciliazione tra tempi di lavoro e cura dei figli”. Di seguito la nota integrale.
“Nel 1994 fu istituita dall’Assemblea generale la giornata internazionale della famiglia che la definì il fondamentale gruppo sociale e l’ambiente naturale per lo sviluppo e il benessere di tutti i suoi membri, in particolare i bambini. In questo periodo di grave emergenza sanitaria, tante sono le famiglie che hanno affrontato lutti, separazioni, dolore, e che hanno condiviso paure e speranze all’interno delle protettive mura di casa. Questi ostacoli oggi, diventano maggiori: le famiglie si ritrovano infatti a dover affrontare l’imminente crisi economica ,finanziaria, la più difficile del dopoguerra ad oggi che la pandemia porta con sé. Le disuguaglianze che già esistono, rischiano di farsi ancora più laceranti tra le famiglie italiane specie in quelle ove aumentano situazioni di povertà. Occorreranno da parte delle Istituzioni nuove energie, nuovi approcci ,nuove risorse, per poter sostenere l’impatto sociale che la pandemia ha provocato e di cui per ora vediamo solo i primi effetti. La curva delle disuguaglianze è destinata a crescere proprio mentre osserviamo con sollievo la curva epidemica che sembra finalmente migliorare. Non potremo infatti avere una società più giusta, più sana, più preparata alle sfide che ci attendano se non sarà possibile sostenere ,senza discriminazione, ogni modello di famiglia come primo luogo della protezione e della cura dei figli come primo propulsore per il progresso delle nostre comunità. Pertanto nel nuovo panorama dovremmo monitorare che non via sia un arretramento, sul piano dei diritti, per i nuovi modelli di famiglia, sostenendo la genitorialità come responsabilità condivisa e vigilare che ad ogni donna sia consentito conciliare i tempi di lavoro e della cura dei figli, destinando maggiori risorse investite in servizi e tutele, un lungo processo certamente culturale ,ma che richiede la ricerca di nuovi equilibri anche sul piano economico e produttivo.”