“La provincia di Matera è ricca di eccellenze, storia e talenti. Possono esserci anni buoni e anni meno buoni ma l’importante è restare, combattere fino alla fine per arrivare a uscirne da questa recessione che sta’ ingoiando il territorio: non è bastato l’evento Matera Capitale Europea della Cultura 2019, ora causa Covid-19 serve ben altro”.
Così Pino Giordano, segretario provinciale dell’Ugl Matera.
“Molte imprese – afferma- si stanno sacrificando affinché tutto il territorio si risollevi da questa piaga sociale. Le piccole e medie aziende che forniscono lavoro in un territorio in via di desertificazione sono in affanno e ciò viene radiografato e confermato dai dati forniti oggi dal Segretario nazionale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera così come il Centro studi dell’UglM descrive settembre come periodo nero con possibilità di avere a livello nazionale 2 milioni di disoccupati. Dunque, da agosto le aziende potranno licenziare, è crollato il fatturato delle imprese e i consumi dove anche il materano ci consegna numeri inquietanti sul lato produttivo e occupazionale. Questo è il vero tema che il Governo deve prioritariamente affrontare ossia, su come aiutare e supportare chi crea lavoro e sviluppo economico e sociale. Il sistema politico deve mostrare responsabilità verso gli Italiani e verso tutto il tessuto sociale dando supporto e capacità di produrre ossigeno per l’occupazione con un piano di ampio respiro tutto incentrato sulla competitività. Nel nostro territorio una famiglia su quattro stenta a vivere, le aziende chiudono, la disoccupazione aumenta insieme alla disperazione, la Cig non arriva, nulla si è fatto e nulla si intravede per il futuro. Ci sono padri di famiglia disperati che non riescono a sfamare i propri figli. Non c’è tempo da perdere, è sempre più urgente dare un segnale di concretezza e di stabilità alla parte più sofferente del territorio, il malcontento sociale è diventato elevato. Non a caso anche il Santo Padre, Papa Francesco, più volte interviene in merito con forti richiami sulla crisi economica mondiale, sulla pandemia e sui giovani che sono senza lavoro. L’Ugl ritiene di far tesoro – prosegue il segretario Giordano – degli inviti del Papa a meditare sul rischio di avere una generazione che non ha avuto lavoro mentre è proprio dal lavoro che viene ‘la dignità della persona’, ‘dal guadagnarsi il pane’. Serve un Governo al Paese, un Governo responsabile che indichi la via giusta per uscirne dalla crisi. I politici facciano tutti un passo indietro, responsabilmente, occupandosi non di posti e ruoli ma di programmi su temi come l’Ugl Metalmeccanici ha fatto il 26 giugno davanti le Prefettura d’Italia per difendere il lavoro che il lockdown ha messo in ginocchio. Il Governo sia sensibile a mettere in sicurezza i lavoratori a partire da una più celere erogazione degli ammortizzatori sociali e con l’immediato blocco dei licenziamenti e fino alla fine del 2020, affinché si evitino tagli occupazionali e la dismissione di interi stabilimenti produttivi. La politica deve riprenda in mano la situazione e sostenere il comparto industriale e manifatturiero nel materano, già duramente provato dalla crisi economica ed occupazionale, e ulteriormente indebolito dalla pandemia. Le proiezioni del Centro Studi dell’Ugl nazionale stimano oltre due milione di posti di lavoro a rischio nei prossimi mesi se non si interverrà con un forte shock economico-fiscale. L’Ugl ritiene indispensabile agire con determinazione sulle politiche di sviluppo industriale, intervenendo con la riduzione della pressione fiscale, il taglio del cuneo fiscale, ed il sostegno ai salari incentivando il rilancio del mercato interno. Pensiamo a quanto accade all’intero indotto agricolo oggi in ginocchio, se non si interverrà con misure shock per imprese e lavoratori si rischia di mettere in discussione il futuro delle nostre generazioni future. Solo così – conclude Giordano – per l’Ugl sarà possibile trovare una quadra e iniziare a dare risposte ai cittadini, al sud, alle famiglie ed alle imprese che stanno scomparendo”.