Ultimissima di mercoledì 14 marzo, ore 16 – La seconda Conferenza di Servizio sul grave incidente petrolifero all´oleodotto Viggiano-Taranto tenutasi stamattina presso la sala consiliare del Comune di Bernalda non ha nuovamente chiarito nulla sulle cause, le modalità tecniche e le specifiche responsabilità che hanno causato lo sversamento di petrolio in agro di Bernalda.
Il Sindaco della cittadina jonica, avv. Leonardo Chiruzzi che ha presieduto il tavolo dei lavori, incontrando subito dopo alcuni giornalisti e cittadini ha dichiarato il rinvio ulteriore alla prossima Conferenza per la definizione degli aspetti che hanno causato l´incidente col relativo sversamento di greggio.
Il nocciolo della questione è proprio questa carenza di informazione pubblica, che sta allarmando ulteriormente le popolazioni dei territori lucani attraversati dall´oleodotto.
E, a dispetto di ciò, suonano ancora una volta sempre più stonate le considerazioni rese dal Sindaco di Bernalda che, di fronte a un´emergenza di così grave portata, continua invece imperterrito a disquisire sulla “opportunità istituzionale” della presenza del Consigliere Benedetto che anche oggi, pur non essendo stato invitato, ha giustamente assistito all´odierna riunione.
Ma il Sindaco di Bernalda oggi se l´è presa anche con gli organi di stampa e le testate giornalistiche ree, a suo avviso, di amplificare un inutile allarmismo.
Allo stesso Sindaco, a nostro avviso sempre più inidoneo a gestire questa gravissima e delicata fase che potrebbe anche avere ulteriori conseguenze sia sul fronte della sicurezza ambientale che della tutela dell´incolumità pubblica – proprio a causa della dubbia funzionalità dei sistemi automatici di sicurezza e controllo sull´oleodotto che continua a non essere chiarita -, consigliamo a questo punto e con tutto il vigore possibile di rassegnare immediatamente le proprie dimissioni tornandosene a casa!
Il Coordinamento CVDP/Cittadiniattivi di Bernalda-Metaponto
Ultimissima di mercoledì 14 marzo, ore 15 – Riceviamo e pubblichiamo il commento sulla perdita che ha interessato l’oleodotto Viggiano-Taranto a cura di Michele Olivieri, Coordinatore provinciale dei Verdi.
A proposito dell’incidente ambientale, avvenuto nel territorio di Bernalda per il versamento di petrolio, la cosa che più sorprende noi Verdi è che l’accaduto, a detta di molti, è stata una sorpresa o un fulmine a ciel sereno. Si sbagliano, perchè episodi simili, purtroppo, (non vogliamo fare le Cassandre) ne accadranno altri. Il problema, per l’ennesima volta, va affrontato sotto altri aspetti ribadendo la stessa domanda: quali benefici in termini economi e sociali agevoleranno tutta l’intera collettività lucana? Partiamo dall’ultimo beneficio, quel del bonus carburante per i patentati. Per noi Verdi questo non è un beneficio, anzi attraverso un quotidiano nazionale siamo stati messi alla berlina. Quale crescita o sviluppo hanno apportato le royalty, solo misere briciole rispetto agli ingenti guadagni delel multinazionali petrolifere. Dai dati statistici pubblicati da società di settore, i responsi sono negativi. La nostra Regione purtroppo si attesta fra le ultime in italia sia in termini economici che sociali. Noi Verdi diciamo NO all’aumento di estrazione petrolifere, tanto i risultati sono sempre quelli: maggiore incasso per le multinazionali ed esigue risorse nelle casse dei lucani, non tralasciando ovviamente i conseguenti rischi ambientali. La nostra ridente e verde Regione, per risollevarsi dal suo atavico problema sociale non ha bisogno di farsi bucare dalle trivelle, anzi l’affossano maggiormente, urgono serie politiche come la green-economy. I centri del potere non possono più tenere comportamenti ambigui o equivoci, ma assumessero posizioni chiare e di responsabilità nei confronti di tutta la comunità. Le multinazionali non possono sentirsi padrone dei nostri territori o addirittura libere da qualsiasi controllo istituzionale, è qui che la politica sana deve ergersi a paladina dell’interesse della popolazione Lucana. Non possiamo pagare un prezzo di disastro ambientale tanto alto, poichè demograficamente siamo in pochi, le minoranze vanno rispettate. E’ bene che si sappia che il petrolio è presente in quasi tutta la Penisola, la Basilicata è stata scelta solo perchè scarsamente abitata. I conti con il vero disastro ambientali li faremo quando i giacimenti saranno esauriti, solo allora avremo contezza dei danni, sperando che non ci lascino un deserto lunare. Noi Verdi diciamo già da oggi BASTA CON LE ESTRAZIONI PETROLIFERE, riappropriamoci dei territori attraverso vere battaglie ambientaliste con una sola bandiera evitando strumentalizzazioni varie e divisioni, organizzate con arte dai signori del petrolio.
Michele Olivieri, Coordinatore Provinciale dei Verdi
Ultimissima di martedì 13 marzo, ore 15 – Perdita petrolio su oleodotto Viggiano-Taranto: Commissione di Vigilanza per la Democrazia Partecipata chiede le dimissioni del Sindaco di Bernalda. In riferimento all’emergenza determinata dall’incidente all’oleodotto Viggiano-Taranto, che ha portato alla perdita di greggio non ancora perfettamente chiarita nelle modalità e quantitativi sversati dalla condotta, il coordinamento CVDP che nel contempo rappresenta anche il direttivo dei Cittadiniattivi di Bernalda-Metaponto chiede le dimissioni del Sindaco di Bernalda avv. Leonardo Chiruzzi per come ha finora gestito la grave emergenza correlata al rischio degli eventi accaduti.
Se come dichiarato dallo stesso Sindaco è venuta a mancare quella tempestiva comunicazione istituzionale che avrebbe tracciato un quadro veritiero della grave situazione in atto, la stessa sicurezza e incolumità dei cittadini che abitano nei pressi dei luoghi dell´incidente, ai quali si sommano le migliaia di viaggiatori che quotidianamente transitano sulla SS 407 Basentana e sulla ferrovia che come è noto distano poche decine di metri dalla zona interessata dallo sversamento, avrebbero quanto meno richiesto azioni cautelative conseguenti più incisive da parte del Primo Cittadino.
Sono altresì risultate ulteriormente gravi le dichiarazioni dallo stesso rese nella conferenza stampa di ieri quando ha parlato di una cautela adottata dalla sua amministrazione per non creare eccessivi allarmismi.
Poiché non è ancora perfettamente nota la natura del guasto che ha causato la perdita, forse il Sindaco, dimenticando i propri obblighi di tutela dell´incolumità pubblica, avrebbe anche dovuto in attesa di maggiori certezze emettere qualche ordinanza sia per i cittadini che abitano le contrade interessate dallo sversamento che per lo stesso traffico veicolare e ferroviario in transito a poca distanza.
In mancanza di comunicazioni ben definite, un Sindaco può e deve arrivare anche a chiedere con un’ordinanza lo stesso blocco del flusso petrolifero di un oleodotto!
Per questi motivi, oltre alla richiesta di dimissioni, la CVDP/Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto sta vagliando con il proprio staff legale se ricorrono i presupposti per denunciare il Sindaco di Bernalda alle autorità giudiziarie per le gravi inadempienze e superficialità finora emerse relativamente al grave incidente petrolifero subito dal territorio e dalla popolazione di Bernalda-Metaponto.
Coordinamento della Commissione di Vigilanza per la Democrazia Partecipata
Ultimissima di lunedì 12 marzo, ore 17 – Guasto oleodotto Eni: conferenza servizio a Bernalda. L’Eni dovrà predisporre in tempi rapidissimi il piano di caratterizzazione del sito e della relativa bonifica. Per la Regione è indispensabile che il trasporto lungo l’oleodotto Viggiano-Taranto avvenga secondo i più elevati standard di sicurezza e di salvaguardia per l’ambiente che la tecnologia è in grado di offrire.
“Il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata convocherà tempestivamente l’Eni per una puntuale verifica dell’adeguatezza dei sistemi di controllo dell’oleodotto che trasporta, lungo un percorso di circa 140 chilometri, il petrolio greggio dal Centro Oli di Viggiano alla raffineria di Taranto”. Lo ha dichiarato Donato Viggiano, dirigente generale del Dipartimento guidato dall’assessore Mazzocco, nel corso della riunione che si è svolta questa mattina nell’Aula consiliare del Comune di Bernalda, convocata urgentemente di concerto con il sindaco Leonardo Chiruzzi, per fare un primo punto della situazione sul guasto che si è verificato in agro di Bernalda, in località Pizzica – Bivio Giulianello, in seguito al quale si è verificato lo sversamento di una quantità di petrolio che ha interessato una superficie di circa 6.000 metri quadrati.
“La Regione – ha sottolineato Viggiano – in accordo con il Comune di Bernalda ha verificato in primo luogo tutte le azioni attivate dalle strutture dell’Eni preposte per fronteggiare l’emergenza e la messa in sicurezza del sito interessato”.
L’Eni, in proposito, ha spiegato di aver avviato, subito dopo aver ricevuto la segnalazione dal Corpo Forestale dello Stato, il pronto intervento di ditte specializzate che hanno provveduto alla messa in sicurezza e pulizia del pozzetto denominato HV 519 dal quale è fuoriuscito il petrolio e dell’area circostante caratterizzata, positivamente, da una composizione del terreno limo-argilloso che ha evitato l’interessamento delle falde acquifere.
L’Eni ha inoltre spiegato di aver attivato le procedure previste dalla normativa nazionale e regionale provvedendo, in particolare, a segnalare il fatto, entro 24 ore, alle autorità competenti (Regione, Arpab, Comune Bernalda, Provincia Matera, Prefettura Matera, Corpo Forestale dello Stato, Comando Carabinieri). Nelle prossime ore – ha aggiunto l’Eni – sarà consegnata una prima relazione descrittiva delle azioni attivate fino a questo momento.
Oltre a dettagliare in forma analitica e tecnicamente approfondita su quanto accaduto – ha precisato il dirigente generale del Dipartimento Ambiente – l’Eni dovrà predisporre in tempi rapidissimi il piano di caratterizzazione del sito e della relativa bonifica. Rappresentando sulla vicenda la grande attenzione del Presidente Vito De Filippo, l’assessore all’ambiente Vilma Mazzocco ha affermato che “Per la Regione è indispensabile che il trasporto lungo l’oleodotto Viggiano-Taranto avvenga secondo i più elevati standard di sicurezza e di salvaguardia per l’ambiente che la tecnologia è in grado di offrire. Dovranno essere chiariti fino in fondo le cause dell’incidente occorso, garantendo ai cittadini e al territorio coinvolti nei processi di ricerca, estrazione, trattamento e trasporto del petrolio che non si abbiano a ripetere in futuro casi analoghi”.
Il sindaco di Bernalda, Leonardo Chiruzzi, ha convocato un nuovo incontro tecnico-istituzionale per mercoledì 14 marzo alle 9,00, nel corso del quale saranno analizzate le relazioni e i documenti elaborati dai soggetti interessati.
Esito della conferenza di servizio sulla fuoriuscita di greggio dall’oleodotto Viggiano-Taranto, la nota del CVDP.
Stamane presso il Comune di Bernalda si è tenuta una riunione di servizio relativa all´emergenza causata dallo sversamento di un quantitativo non ancora precisamente definito di petrolio dall´oleodotto Viggiano-Taranto, avvenuta, come è noto, qualche giorno fa. Sono intervenuti, oltre al Sindaco Leonardo Chiruzzi e alcuni rappresentanti politici di Bernalda, rappresentanti e funzionari della Provincia di Matera, dell´ENI, del Corpo Forestale e dei Carabinieri. Per la Regione Basilicata, oltre ad alcuni funzionari e alti dirigenti del Dipartimento Ambiente, è intervenuto anche il Consigliere Regionale Nicola Benedetto che ha faticato non poco contro le rimostranze elevate dal Sindaco che per l’occasione non avrebbe gradito “l´invasione di campo” da parte di soggetti politici estranei alla riunione da lui stesso convocata (…).
Inspiegabile, ancora una volta, l’impedimento di accesso riservato ai rappresentanti del nostro Comitato, i primi ad aver segnalato l´emergenza in atto, che come al solito si sono visti sbarrare la porta di accesso dai Vigili Urbani di Bernalda che presidiavano la sala consiliare dove si è svolta la riunione, con in mano la rigida “lista degli invitati”.
Intorno alle 12,30 le porte si sono aperte per la conseguente conferenza stampa, e i giornalisti intervenuti hanno così potuto porre direttamente le loro domande sull´emergenza in atto.
Dalle dichiarazioni rese dal Sindaco di Bernalda e dal Dirigente regionale Donato Viggiano, sono risultati ancora molti dubbi e nodi da sciogliere in merito ai fatti accaduti, a partire dalla carenza di informazioni istituzionali riferite alla vicenda, quando e perché lo sversamento è avvenuto, e come mai il complesso sistema di monitoraggio/allarme relativo al pompaggio del greggio non abbia funzionato in maniera adeguata.
Intanto, nel luogo dell´incidente proseguono senza sosta i lavori di recupero del petrolio e bonifica dei terreni interessati dallo sversamento, mentre a poca distanza da essi sono stati scaricati stamane 8 grossi tubi nuovi, che non è chiaro se serviranno per sostituire pezzi di condotta di acqua, gas o petrolio che in prossimità di quello stesso punto attraversano entrambi il territorio di Bernalda-Metaponto.
Il Coordinamento della Commissione di Vigilanza per la Democrazia Partecipata.
Ultimissima di lunedì 12 marzo, ore 13 – “La notizia della perdita di petrolio sull’oleodotto Viggiano-Taranto, che ha interessato l’agro di Bernalda, desta fortissime preoccupazioni.” Il presidente Stella, mentre è in corso la conferenza di servizio nel Comune di Bernalda per fare il punto sulla questione ambientale, ha scritto alla Regione, al Prefetto e al sindaco di Bernalda: “La porzione di terreno in cui ha avuto luogo lo sversamento, infatti, oltre a essere ricco di numerose falde acquifere è situato tra i fiumi Basento e Bradano, una posizione sensibile che potrebbe determinare significative perdite sul fronte ambientale e produttivo. Un gravissimo episodio – sottolinea Stella – che ripropone all’attenzione del territorio, e delle istituzioni preposte alla sua salvaguardia, il problema della gestione delle risorse petrolifere lucane che oltre a essere sostanziale rispetto allo sviluppo delle nostre comunità, incide pesantemente sul fronte della salute dei cittadini.”
“Non possiamo eludere le aspettative e le tensioni che un avvenimento del genere ha provocato nelle popolazioni che chiedono, oggi più che mai, maggiore determinazione e attenzione rispetto alla gestione delle risorse locali il cui sfruttamento da parte di terzi deve generare condizioni realmente vantaggiose per gli autoctoni. Rendere produttivi – si legge nella nota – i beni naturali che di fatto realizzerebbero il progetto di rilancio della regione e tutelare l’incolumità degli abitanti, sono elementi troppo importanti per poter lasciare, tra le altre cose, al diretto controllo delle compagnie il monitoraggio delle operazioni estrattive. Il Materano ha investito molto nel settore agricolo e altrettanto ha fatto in quello turistico, speranze e sacrifici che disegnano il profilo di una provincia che non può perdere ancora una volta la propria scommessa rispetto a un futuro diverso. L’occupazione e lo sviluppo che inseguiamo con tanta volontà, e qualche volta con non poco scoramento, devono rimanere l’orizzonte del nostro impegno e della nostra cura.”
Franco Stella, presidente Provincia di Matera
Ultimissima di lunedì 12 marzo, ore 12 – Guasto oleodotto Viggiano-Taranto, consigliere regionale Benedetto (IDV) annuncia mozione per bloccare impianto.
La presentazione, in occasione della seduta del Consiglio Regionale, di una mozione per “impegnare la Giunta Regionale di chiedere all’Eni di bloccare l’attività dell’oleodotto Viggiano-Taranto fino a quando non avrà dato garanzie attivando un efficace e trasparente piano di verifica e monitoraggio della condotta e dell’efficienza del sistema di controllo” è stata annunciata dal presidente del Gruppo IdV alla Regione Nicola Benedetto al termine della riunione che si è tenuta in mattinata presso il Comune di Bernalda.
“A parte – dice Benedetto – che si è trattato di una riunione formale, in quanto la Conferenza di servizio è tutt’altra cosa, rilevo un atteggiamento incomprensibile del sindaco di Bernalda Chiruzzi che invece di incalzare rappresentanti di Eni, Regione e Arpab rispetto alle proprie e differenti responsabilità, ha inteso mettere in discussione la mia presenza. Il sindaco dovrebbe rileggersi lo statuto delle Regioni per riconoscere compiti e funzioni dei consiglieri regionali.
Nel merito, invece , i rappresentanti dell’Eni non sono stati in grado di indicare la causa e la quantità di greggio fuoriuscito in agro di Bernalda e che dovrebbe essere di consistenza maggiore a quanto si possa pensare, tenuto conto che il pozzetto contiene circa 30 mc di petrolio. Ma c’è di più: nonostante le 23 centraline e i cinque sistemi manuali di controllo, c’è stato detto che senza la telefonata di cittadini la società non ha avuto alcun segnale della fuoriuscita dall’oleodotto Viggiano – Taranto, confermando le serie preoccupazioni sul sistema di controllo . Devo inoltre rilevare, a parte l’assenza ingiustificabile dell’assessore all’Ambiente Mazzocco, che in questa fase di intervento della società Eni né il Dipartimento Amiente e né l’Arpab stanno facendo nulla almeno per controllare l’attività di bonifica.
Ribadisco – sottolinea Benedetto – la necessità di chiedere all’Eni e alla società che per conto dell’Eni si occupa di gestione e manutenzione del oleodotto una verifica tecnica rigorosa dell’intero percorso con specifico riferimento ai pozzetti e alle cosiddette valvole di controllo e per questo domani chiederò di bloccare il trasporto del petrolio da Viggiano a Taranto fino alla conclusione dell’inchiesta che accerti cause e responsabilità. L’obiettivo per me resta quello di adeguare le politiche ambientali regionali, approfondire ed emendare il ddl della Giunta sulla nuova Arpab, individuare strumenti e azioni che vadano bene in tutte le situazioni di tutela e salvaguardia dell’ambiente, del territorio e della salute dei cittadini”.
Nicola Benedetto, consigliere regionale IDV
Ultimissima di domenica 11 marzo, ore 23 – “Presenterò già domani un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’ambiente per conoscere l’entità del danno provocato dalla fuoriuscita di olio dalla condotta che collega il centro olio di Viggiano con Taranto, per una rottura verificatasi nell’agro di Bernalda”. Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico. “Bisogna che il Ministro chiarisca l’entità della fuoriuscita, la compromissione dei terreni interessati e le ragioni che hanno permesso il verificarsi di tale grave incidente. Occorrerà chiarire anche se erano state adottate tutte le necessarie procedure per evitare il verificarsi dell’evento come quello che ha interessato l’area di Metaponto e le misure adottate per il ripristino e la messa in sicurezza dei siti coinvolti”.
Cosimo Latronico, senatore PDL
Ultimissima di domenica 11 marzo, ore 20,30 – E’ convocata per lunedì 12 marzo alle ore 10, presso il Comune di Bernalda, la Conferenza di servizio per individuare ed avviare le azioni per la caratterizzazione e la bonifica della zona di proprietà dell’Eni in agro di Bernalda, dove di è verificata la fuoriuscita di petrolio dall’oleodotto Viggiano – Taranto.
Parteciperanno alla riunione tecnici e rappresentanti della Regione Basilicata, della Prefettura Matera, della Provincia Matera, del Corpo Forestale dello Stato, dell´Arpab, dell´Eni’s E&P Division, della Som (Società Oleodotti Meridionali), del Comando Carabinieri e del Comune di Bernalda. Al termine della Conferenza di servizio seguirà una conferenza stampa.
Ultimissima di domenica 11 marzo 2012, ore 15 – Il Coordinamento della Commissione di Vigilanza per la Democrazia Partecipata, che rappresenta anche il direttivo del Comitato Cittadiniattivi di Bernalda commenta la notizia ufficiale diffusa dalla Regione in merito alla perdita di petrolio sull’oleodotto Viggiano-Taranto. “Non è stata una semplice “manutenzione ordinaria”.
In riferimento alla notizia lanciata nel pomeriggio di sabato 10 marzo 2012 da questo Comitato, relativa a una presunta perdita dell’oleodotto della Val d´Agri che attraversa alcuni territori di Bernalda, nella serata di sabato l’agenzia di informazione istituzionale della Basilicata ha finalmente ammesso il problema, descrivendolo come un guasto a una valvola che ha fatto defluire decine di metri cubi di petrolio prima nella cisterna di contenimento della stessa, poi traboccati in un terreno adiacente. Il comunicato regionale, pur se intempestivo in rapporto alle segnalazioni che erano già state fatte da un paio di giorni, ha di fatto smentito le rassicurazioni (o falsità) che i tecnici ENI-AGIP presenti sul luogo dell´incidente ci avevano fornito direttamente, asserendo che si trattava di “manutenzione ordinaria”. Il grave episodio, pur se limitato nella sua portata dai quantitativi ridotti dello sversamento, reso tale solo grazie alla tempestiva segnalazione dei cittadini che casualmente hanno sentito il forte e persistente puzzo di petrolio, eleva inquietanti dubbi e interrogativi su quelle che sono le metodiche di una gestione “padronale” delle risorse petrolifere della Basilicata, affidate esclusivamente al diretto e superficiale controllo delle società estrattrici, grazie ai “lasciapassare” anche questi fin troppo superficiali che la classe politica lucana loro affida.
Ai cittadini, invece, oltre alla presa d´atto di una rapina sistematica per queste enormi risorse strategiche, non resta che affidarsi al fato e alle preghiere divine affinchè scongiurino che la prossima volta, nel caso capiti un altro incidente, il danno ambientale non sia a quel punto costituito da una vera e propria catastrofe.
Coordinamento della Commissione di Vigilanza per la Democrazia Partecipata
Ultimissima di domenica 11 marzo 2012, ore 13 – Consigliere regionale Nicola Benedetto (IDV) su fuoriuscita petrolio in territorio di Bernalda: “Chiedere all’ENI verifiche su tutto il tracciato dell’oleodotto Viggiano-Taranto.
“La fuoriuscita, in territorio di Bernalda, di petrolio dall’oleodotto Viggiano-Taranto è la dimostrazione che l’intero territorio regionale deve fare i conti dell’impatto con il petrolio e non solo la Val d’Agri dove sicuramente i problemi sono maggiori per la presenza del Centro Oli di Viggiano e dei pozzi”. E’ quanto sostiene il presidente del gruppo IdV alla Regione Nicola Benedetto.
“Diamo atto che in questa occasione – aggiunge – è scattata l’attenzione istituzionale e tecnica adeguata da parte della Regione ma si impone la necessità di un monitoraggio a 360 gradi di tutta l’attività petrolifera nella sua completa filiera, dalla ricerca, all’estrazione, alla raffinazione e al trasporto a Taranto. Le rassicurazioni dell’Eni non sono pertanto sufficienti, tenuto conto che, secondo la prima ricostruzione effettuata dagli uffici regionali la zona interessata alla fuoriuscita del greggio è caratterizzata da terreno argilloso che ha fatto da serbatoio naturale, una situazione non a caso considerata fortunata. Tanto più che da giorni il Comitato Cittadini Attivi di Bernalda, allertato da agricoltori, aveva segnalato un cattivo ed intenso odore di petrolio lungo la statale Basentana in un tratto successivo allo svincolo per Bernalda, in direzione mare, ricevendo informazioni, anche in questa occasione rassicuranti, da personale Eni, su lavori di manutenzione. Se si pensa che l’oleodotto attraversa per ben 136 chilometri i territori delle due province, dove sussistono attività agricole, artigianali, industriali e produttive, non si può ulteriormente sottovalutare i potenziali rischi e che quindi altri casi di fuoriuscita di greggio da pozzetti si possano ripetere. Di qui – è la proposta di Benedetto – la necessità di chiedere all’Eni e alla società che per conto dell’Eni si occupa di gestione e manutenzione del gasdotto una verifica tecnica rigorosa dell’intero percorso con specifico riferimento ai pozzetti e alle cosiddette valvole di controllo.
Quando in occasione del dibattito in Consiglio Regionale sulla vicenda Fenice ho sostenuto che bisogna evitare di ‘spezzettare’ le varie emergenze ambientali che si registrano o potrebbero registrarsi in entrambe le province – dice Benedetto – qualcuno mi ha dato del “marziano”. L’obiettivo invece per me è quello di adeguare le politiche ambientali regionali, approfondire ed emendare il ddl della Giunta sulla nuova Arpab (non vorrei fosse diventata come l’Araba Fenice), individuare strumenti e azioni che vadano bene in tutte le situazioni di tutela e salvaguardia dell’ambiente, del territorio e della salute dei cittadini, pur riconoscendo in alcuni casi specificità e quindi differenti soluzioni”.
”Registro solo un primo risultato: l’ approccio originario (qualcuno ricorderà Basilicata Mezzogiorno che aveva paragonato la situazione di crescente preoccupazione che vivono le nostre comunità alla lotteria “Win for life”) mi sembra superato da parte della Giunta che almeno in queste ore non ha sottovalutato la situazione”.
Nicola Benedetto, consigliere regionale IDV
Ultimissima di sabato 10 marzo 2012, ore 19 – I timori del Coordinamento della Commissione di Vigilanza per la Democrazia Partecipata che aveva inviato alla nostra redazione intorno alle 14 di questa mattina una segnalazione relativa all’oledotto Viggiano-Taranto sono stati confermati dalla nota ufficiale diffusa dalla Regione Basilicata, che conferma una piccola fuoriuscita di petrolio dall’oleodotto Viggiano – Taranto. Riportiamo di seguito la nota ufficiale
Nelle prossime ore sarà convocata una conferenza di servizio per avviare tutte le azioni utili per la caratterizzazione e la bonifica della zona.
Tecnici del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, della Protezione Civile, dell’Eni e del Comune di Bernalda sono al lavoro da questa mattina per accertare le cause che hanno provocato la fuoriuscita di una quantità limitata di petrolio dall´oleodotto che collega Viggiano a Taranto.
La zona interessata è di proprietà dell´Eni e si trova in agro di Bernalda, in località “Pizzìca”, dove a suo tempo è stato realizzato, in un´area recintata, uno dei pozzetti di verifica per l´ispezione delle valvole di controllo.
A quanto è stato possibile stabilire da una prima sommaria verifica, da una delle valvole sarebbero fuoriuscite alcune decine di metri cubi di olio che, dopo aver riempito il pozzetto, sono tracimate all’esterno in una zona per fortuna caratterizzata da un terreno fortemente argilloso che ha fatto da serbatoio naturale.
Con autobotti messe a disposizione da una società dell’Eni, la Som (Società Oleodotti Meridionali) che fa capo alla raffineria di Taranto, gran parte dell´olio sversato è già stato aspirato.
Appresa la notizia il presidente della Regione, Vito De Filippo, che era a Maratea per incontrare il ministro Fabrizio Barca, e l´assessore regionale all´Ambiente, Vilma Mazzocco, si sono mantenuti in continuo contatto con il direttore generale del Dipartimento, Donato Viggiano, il quale si è immediatamente recato sul posto per coordinare, insieme con il vice sindaco di Bernalda, Massimiliano Cospite, i primi interventi di messa in sicurezza dell´area interessata, la cui estensione è poco più grande di un ettaro.
Nelle prossime ore sarà convocata una conferenza di servizio per avviare tutte le azioni utili per la caratterizzazione e la bonifica della zona.
Matera, 10 marzo 2012, ore 14 – Il Coordinamento della Commissione di Vigilanza per la Democrazia Partecipata, che nel contempo rappresenta anche il direttivo del Comitato Cittadiniattivi di Bernalda e Metaponto ha inviato una nostra redazione una segnalazione relativa all’oledotto Viggiano-Taranto.
Allertati da alcune segnalazioni di agricoltori di Contrada Cardillo in agro di Bernalda, al km 98,00 della S.S. 407 Basentana, che da alcuni giorni stanno sentendo un forte puzzo di petrolio, ci siamo recati stamani sul posto per verificare cosa stesse succedendo al grande oleodotto che porta il petrolio dalla Val d´Agri alla raffineria di Taranto. Numerosi mezzi specializzati per interventi post-incidenti petroliferi, con squadre di operai specializzati ENI-AGIP e ditte di soccorso ambientale al lavoro dalla scorsa notte, anche con l´ausilio di lampade con generatori a motore.
Nelle vicinanze una forte puzza di petrolio, mentre gli addetti ai lavori, che ci hanno impedito di avvicinarci “troppo” al luogo, hanno asserito trattarsi di semplice opera manutentoria. Sarà così?
La fotogallery relativa alla segnalazione inviata dal CVDP