“Anche non volendo entrare nel merito della scellerata legge con cui si è dato un colpo di accetta alla democrazia tagliando in modo lineare il numero dei senatori, la decisione di accorpare le consultazioni elettorali e il referendum costituzionale sulla riduzione dei parlamentari in un’unica data, a fine settembre, non solo è moralmente e politicamente inaccettabile ma è anche costituzionalmente illegittima, come hanno evidenziato autorevoli costituzionalisti ed esponenti della Corte costituzionale. A tal punto che è pienamente legittimata l’idea di agire in giudizio”.
Lo ha dichiarato il senatore Saverio De Bonis, tra i promotori del referendum costituzionale contro il taglio lineare dei parlamentari, nel commentare la decisione del Consiglio dei Ministri di accorpare elezioni suppletive e consultazione referendaria alla data del 20-21 settembre.
“Una decisione presa nottetempo – aggiunge il senatore – che conferma una prassi che di democratico ha veramente poco. Ancora più grave perché avviene in un momento come questo in cui l’emergenza sanitaria, e le ferie agostane, limiteranno fortemente il diritto dei cittadini a essere informati adeguatamente su una decisione tanto più fondamentale in quanto riguarda l’assetto costituzionale e la loro rappresentanza in Parlamento. Un diritto peraltro incardinato nella Costituzione stessa. Senza contare che, come evidenziato da numerosi esperti, le due votazioni sono molto diverse tra loro, essendo il referendum un esercizio di democrazia diretta in cui è il cittadino stesso a farsi legislatore. E non a caso la legislazione e la giurisprudenza in materia da decenni hanno sempre scoraggiato e dichiarato illegittima questa commistione. Adotteremo dunque tutte le azioni consentite a livello giuridico e istituzionale per fermare questo scempio della democrazia”.