Il segretario provinciale di Sinalp Matera, Fortunato Martocchia, chiede alla Regione Basilicata che i lavoratori che beneficiano del reddito minimo di inserimento non siano obbligati a recuperare gratuitamente le ore di lavoro non svolte nel periodo del Covid. Di seguito la nota integrale.
E’ quanto mai singolare che in Italia tutti i lavoratori abbiano usufruito degli ammortizzatori sociali a seguito della sospensione delle attività dovuto alla situazione epidemiologica che ha colpito il ns. paese a partire dal 12 marzo u.s., mentre ai lavoratori del Reddito minimo di inserimento impegnati in Basilicata si intende programmare un recupero coatto delle ore non prestate. E’ quanto si legge in una nota diffusa dal Sindacato Autonomo SINALP di Matera che stigmatizza la decisione della Regione Basilicata di programmare il recupero coatto delle ore non prestate dal lavoratori del Reddito minimo di inserimento nel periodo di sospensione causato dall’emergenza epidemiologica da Covid-19 (marzo, aprile e maggio 2020). Il Si.Na.L.P. contesta la decisione della Regione perché è quanto mai vessatorio nei confronti di lavoratori già di per sé precari, ai quali non è stato concesso alcun beneficio di ammortizzatori sociali per il periodo di sospensione delle attività dovuto a causa dell’emergenza epidemiologica. Il Sinalp, conclude la nota, mobiliterà tutti i lavoratori interessati contro la decisione della Regione Basilicata che risulta essere forte con i deboli e debole con i forti.
Lug 16