Ha preso il via questa mattina, a Maratea, la seconda fase del progetto denominato “Basilicata 2020 – Turismo Covid Free”, realizzato dall’Asp Basilicata di concerto con il Dipartimento politiche della persona e il Dipartimento politiche di sviluppo, lavoro, formazione e ricerca della Regione Basilicata.
Il progetto rappresenta il primo esempio nazionale di sorveglianza sanitaria a servizio del turismo e si pone l’obiettivo di garantire, anche nel periodo estivo, un controllo della popolazione maggiormente esposta a rischio di contagio da SARS- CoV-2 (operatori delle strutture ricettive e dei lidi balneari, guide turistiche, etc.) e, contestualmente, assicurare ai turisti che visiteranno la Basilicata l’implementazione di procedure finalizzate a mitigare il rischio di infezione.
“Abbiamo attivato, a partire dalla scorsa settimana, Unità Speciali Covid-19 specifiche presso i Presidi Ospedalieri Distrettuali di Chiaromonte e Maratea, a servizio dell’area del Parco Nazionale del Pollino e della costa tirrenica, nell’ambito di un più ampio progetto di mappatura delle zone a maggiore impatto turistico della Basilicata”, ha affermato il direttore generale dell’Asp Basilicata, Lorenzo Bochicchio. “Attraverso la somministrazione di test diagnostici agli operatori turistici ci poniamo l’obiettivo di intercettare, in via mediata, l’eventuale presenza di vettori di diffusione del virus provenienti da fuori Regione. Le USCO svolgeranno attività di sorveglianza sanitaria, già sperimentata con successo nel corso della fase di gestione della pandemia, sui cittadini sintomatici, paucisintomatici o sospetti di infezione, attraverso triage telefonici, visite domiciliari e, laddove utile, l’effettuazione di tamponi naso-faringei a domicilio. Al contempo, da oggi a Maratea e da domani a Chiaromonte, le stesse effettueranno lo screening degli operatori turistici che, a titolo volontario e di concerto con le Amministrazioni comunali e le strutture ricettive di riferimento, saranno sottoposti a tampone in modalità drive-in”, ha aggiunto Bochicchio. “Questa metodologia di indagine – ha spiegato il direttore generale – ci consente, attraverso un numero significativo ma gestibile di tamponi, coerente con la capacità di processazione del sistema laboratoristico regionale, di svolgere una puntuale attività di sorveglianza sanitaria nelle zone a più alto afflusso turistico e di rendere ancora più attrattive le straordinarie bellezze della nostra Regione”, ha concluso Bochicchio.
Alle strutture turistiche che hanno aderito al progetto è stata consegnata una vetrofania che i gestori potranno esporre a garanzia dell’attività di sorveglianza sanitaria da Covid-19 di tutti i dipendenti.
“Un progetto che fa tesoro delle esperienze e delle risorse presenti all’interno della nostra Azienda”, ha affermato il direttore amministrativo dell’Asp Basilicata, Giuseppe Spera. “Voglio ringraziare a riguardo tutti gli operatori delle USCO che oramai lavorano sull’emergenza Covid in maniera pregevole; tutto il personale del laboratorio di Venosa nella persona del dottor Maglione che ha aggiunto un turno notturno per poter ampliare il numero di tamponi da processare; i Distretti che sono stati coinvolti e che prontamente hanno provveduto all’organizzazione ottimale per l’attuazione di quest’attività pro turismo”, ha aggiunto Spera. “Si tratta di un’iniziativa fondamentale indirizzata anche all’ampliamento del numero di tamponi richiesto dalla Regione e dal Ministero, che si rivolge ad un settore delicato in questo momento per l’Italia e per la Basilicata come quello turistico”, ha concluso Spera.
D’accordo con i Dipartimenti regionali, il progetto di mappatura verrà esteso ad altre aree turistiche della Basilicata.