Nuova importante archiviazione per l’ex direttore generale della Asm Pietro Quinto. Questa volta viene dal gip del tribunale di Potenza, in una vicenda che ha suscitato clamore per il numero e l’importanza degli indagati. Tutto è partito nel 2017. Sulla base di un esposto denuncia del segreterio regionale della CGIL, Angelo Summa e da stralci di intercettazioni in altri procedimenti gli inquirenti ricostruiscono il tentativo, che sarebbe stato sollecitato dagli ex dg delle Aziende Sanitarie di aggirare una norma del 2012 che vieta di conferire incarichi a dipendenti pubblici in pensione. L’escamotage sarebbe stato, a detta degli inquirenti, poi trovato nella nomina di commissari straordinari per le aziende sanitarie, con la scusa di completare la riforma del servizio sanitario regionale avviata con la legge regionale 2 del 2017. Secondo l’accusa non vi era alcuna necessità di nominare commissari straordinari per le aziende sanitarie e l’unico scopo, anziché ricorrere alla nomina dei direttori generali, era quello di favorire proprio Maglietta, cioè di confermarlo sostanzialmente a capo dell’ospedale San Carlo pur essendo egli ormai divenuto incompatibile a causa del suo pensionamento. Nel chiudere l’inchiesta, il sostituto procuratore della Repubblica tribunale di Potenza, Farina Valaori, ha chiesto direttamente archiviazione per gli ex direttori generali dell’ASP Giovanni Chiarelli( difeso dall’Avvocato. Francesco Pisani) dell’Irccs Crob di Rionero Giovanni Bochicchio (difeso dall’avv. Donnoli) e dell’Asm Pietro Quinto (difeso dall’avv. Montagna). Per tutti gli altri indagati, trai quali i componenti dell’ex giunta regionale di Basilicata, il PM ha richiesto il rinvio a giudizio. Per Quinto, Bochicchio e Chiarelli come si diceva, l’accusa ha invece chiesto l’archiviazione perché “nessun elemento utile” è emerso a suo carico ed a quello di Bochicchio e Chiarelli. Giudizio condiviso dal GIP del Tribunale di Potenza, che ha archiviato con decreto del 7 luglio.
Per gli altri il processo inizia ad ottobre.
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