Tossinfezioni alimentari nel periodo estivo: consigli pratici del gastroenterologo materano Nicola D’Imperio su cosa sono e come prevenirle.
1) Cos’è la tossinfezione alimentare, comunemente definita intossicazione alimentare?
Si intende una malattia causata dal consumo di cibi contaminati con batteri (quali la salmonella, l’escherichia coli, la shigella, lo stafilococco), oppure da tossine batteriche(prodotte dal clostridio del botulino, o dal bacilluscereus, o dal clostridiumperfigens), oppure da parassiti (quali la giardia, la trichinella, il toxoplasma, l’anisakis) oppure virus (quali l’astrovirus, il rotavirus, il virus epatite, il coronavirus), oppure da sostanze chimiche (quali l’amanitina con l’ingestione di alcuni funghi velenosi). Le manifestazioni cliniche interessano l’apparato digerente in primo luogo, ma anche numerosi altri organi e la gravità delle patologie è estremamente variabile, come si può immaginare. E’ un campo vastissimo, ma, visto che si è nella stagione estiva, lo limiterei a quelle patologie che sono causate da germi che con la temperatura esterna più alta sono favoriti nella sopravvivenza e nella crescita e a quelle causate dal più alto consumo di pesce, specie nelle località balneari.
2) Perché aumenta il rischio d’estate?
In primis, come dicevo, perché le temperature più alte favoriscono la crescita e la moltiplicazione di alcuni microrganismi quali la salmonella o lo stafilococco, poi perché il bel tempo porta alle vacanze e quindi a una maggiore aggregazione umana nelle spiagge o nelle città, a una più alta frequentazione dei ristoranti,con maggiore possibilità di trasmissione dei microrganismi patogeni, infine perché d’estate c’è un maggior consumo di cibi che possono esserne i vettori, quali quelli contenenti molti zuccheri, i gelati, specie quelli alla crema o al latte, il pesce cotto o crudo, i molluschi.
3) quali sono i sintomi da non sottovalutare?
Ovviamente quelli gastrointestinali quali la diarrea, il vomito, i dolori addominali che insorgono, come nel caso di una infezione intestinale molto frequente come quella da stafilococco,in un tempobrevissimo dall’ingestione del cibo contaminato con un rangeda 1 a 6 ore. Importante nella diagnosi di tossinfezione alimentare è l’insorgenza contemporanea in un gruppo di persone che ha mangiato lo stesso cibo.
4) Cosa fare quando si hanno sintomi? Quali i consigli per stare meglio
La diarrea è il sintomo predominante e che porta a una perdita di liquidi ed elettroliti che a sua volta è responsabile di astenia, ipotensione, e, nei casi più gravi e nelle persone predisposte, a disfunzioni cardiocircolatorie e renali. Quindi primo consiglio è bere molta acqua, integrandola, se possibile, con un’ampia assunzione di prodotti contenenti potassio, magnesio, sodio. A volte, se c’è vomito, questo aggrava la situazione non solo per l’ulteriore perdita, ma anche per la impossibilità di introdurre liquidi per bocca che vengono vomitati. In questi casi è indispensabile rivolgersi al più vicino pronto soccorso. Anche il dolore addominale può essere intenso a causa di una peristalsi molto attiva, in questi casi bisogna ricorrere a farmaci antispastici, più raramente funzionano gli antidolorifici.
5) D’estate a quali alimenti bisogna fare attenzione?
Innanzitutto bisogna fare attenzione a cibi che contengono molti zuccheri, che favoriscono la crescita batterica, quindi a dolci, creme e gelati in genere, ma anche a quelli molto salati come prosciutto o carni insaccate, poi porrei attenzione al pesce che deve essere o freschissimo oppure scongelato da poco. Un particolare riguardo al pesce crudo, oggi molto di moda, assicuratevi che sia stato “abbattuto”, cioè conservato a -20 gradi per 24 ore e scongelato, molto rapidamente per evitare il rischio dell’Anisakis che provoca grossi danni! Attenzione all’acqua, che sia fresca, corrente, non necessariamente minerale ( a tale proposito alcune acque minerali vengono veicolate in bottiglie di plastica e trasportate nei tir al sole con alte temperature che favoriscono la crescita dei batteri all’interno diventando dei veri e propri terreni di coltura per germi). Non andate neppure ad imbottigliare l’acqua delle sorgenti perché queste, contenenti inevitabilmente batteri, conservate nelle bottiglie per giorni, sviluppano altissime cariche batteriche.
Consigli pratici
A) Porre attenzione ai cibi a cui ho appena accennato, la prevenzione è sempre la migliore terapia
B) Usare la massima igiene sia personale che con i cibi, in particolare le verdure e la frutta vanno lavati abbondantemente con acqua corrente.
C) Diffidate dalle acque minerali nei contenitori di plastica, che non solo sta inquinando il mondo, ma che può favorire la crescita di germi se esposti alle alte temperature del trasporto. Non imbottigliate le acque delle sorgenti!
D) Diffido della medicina fai da te ma, se insorge diarrea e siete al mare bevete molto, sospendete l’alimentazione per un giorno bevendo solo del the e limone, assumete sali minerali.
E) Se dopo 24 ore persiste la diarrea, specie se accompagnata da dolori addominali e vomito, recatevi dal medico curante o al più vicino pronto soccorso.
F) Se avete in programma un viaggio in paesi caldi o tropicali in cui è difficile rinvenire un medico o un pronto soccorso, portatevi dietro i seguenti farmaci. Antibiotici intestinali:Rifaximinacp 200 mg seguendo le indicazioni sul foglietto allegato, Ciprofloxacinacp500 mg(ha numerose altre indicazioni), seguendo i dosaggi consigliati nel foglietto illustrativo. Antidiarroico, sintomatico: Loperamidecp 2 mg, seguendo istruzioni.Antispastico: N. butilbromuro di joscinacp 10 mg seguendo istruzioni. Per il vomito metoclopramidecp 10 mg, secondo istruzioni. Per la perdita di elettroliti: Sali di potassio e magnesio.