Si è tenuta nella corte dell’ex opsedale San Rocco la conferenza di Francesco Foschino sul tema “Santa Maria de Bruna, il titolo mariano che venne dalla Moravia”.
Nel corso del partecipato incontro, con l’aiuto di ricche immagini, è stata presentata al pubblico una nuova ipotesi sull’origine del titolo mariano della Bruna, così come pubblicata sull’ultimo numero della rivista Mathera. L’ipotesi, indagando i più antichi documenti dove è attestato il culto della Bruna a Matera, Napoli e Spoleto, ha collegato il titolo mariano alla cittá di Bruna (oggi Brno), che a fine Quattrocento (epoca delle prime citazioni del culto della Bruna) era governata dagli Aragonesi. É lì presente una icona mariana molto venerata e nota in latino come S. Maria de Bruna, medesimo titolo che compare nei più antichi documenti di Matera, Napoli e Spoleto, e che sará poi reso in italiano come “Maria della Bruna”. Tale icona nel 1475 fu presa a simbolo della vittoriosa lotta dei sovrani aragonesi contro gli hussiti della Moravia (la regione dove la città di Bruna é ubicata) sicchè é ipotizzabile che sul finire del Quattrocento la dinastia aragonese importasse in Italia, in territori da loro governati (Napoli e Matera come parte del Regno di Napoli, e Spoleto che aveva come governatore Alfonso d’Aragona) una icona presente in una cittá sotto il loro dominio (Bruna) e a loro favorevole.
L’incontro si è svolto nel cortile dell’ex ospedale di San Rocco, che ospita fino a fine mese una mostra sulla Madonna della Bruna ricca di fotografia e cimeli, e dove nelle prossime sere saranno proiettati, in diverse occasioni, alcuni video sul tema a cura di Geo Coretti, Nino Vinciguerra e Trm. L’organizzazione degli eventi é a cura dell’architetto Biagio Lafratta.