Usb Basilicata Lavoro Privato insieme a Usb CallMat al fianco dei 20 dipendenti CallMat sui 25 contrattualizzati che pochi giorni fa hanno perso il proprio posto di lavoro. Questa mattina è stato promosso un sit-in di protesta con striscioni e bandiere dell’USB nel piazzale antistante il Comune di Matera e a seguire presso la Prefettura di Matera per sensibilizzare sindaco e cittadini materani su questa vertenza. Una delegazione è stata ricevuta dal Prefetto di Matera Rinaldo Argentieri che si è impegnato a promuovere un tavolo con la presenza di vertici aziendali CallMat e dell’assessore regionale alle attività produttive Francesco Cupparo.
Di seguito le motivazioni che hanno determinato la protesta dei lavoratori nella nota diffusa dal sindacato Usb.
Se le parole hanno un senso e un peso, “indeterminato” nel mondo del lavoro significa stabilmente.
Se di lavoratori a tempo indeterminato si tratta, ebbene allora questi hanno subito un vero e proprio licenziamento.
“indeterminato” al tempo del jobs act è diventato un inganno, un offesa all’intelligenza e alla dignità dei lavoratori.
Usb non accetterà mai l’ambiguità con cui le parti datoriali utilizzano leggi fatte apposta per i loro interessi.
Ciò che è accaduto in CallMat conferma la convinzione di Usb in merito al jobs act, infatti ad un gruppo di lavoratori dell’azienda di telecomunicazioni con sede a Matera non è stato rinnovato il contratto a tempo indeterminato e si sono ritrovati dall’oggi al domani in mezzo ad una strada.
CallMat però non può fare come gli pare, deve rispettare gli impegni presi al Mise.
I volumi di lavoro ci sono ed è del tutto ingiustificata la decisione di abbassare il numero di lavoratori.
Prendiamo atto che per l’ennesima volta i sindacati presenti in azienda con ruoli rappresentativi non hanno organizzato nulla di concreto perché questi posti di lavoro venissero tutelati, non in iniziativa di lotta, non un assemblea con i diretti interessati, si sono limitati a tavoli aziendali e a prendere atto con “dispiacere “ delle decisioni dei vertici CallMat.
Ricordiamo inoltre che Usb in CallMat denuncia ormai da tempo la mancanza di informazioni rispetto ai piani industriali, la perdita di posti di lavoro certamente non aiuta i dipendenti a vivere questo momento con la dovuta tranquillità.
Usb e i lavoratori materani faranno di tutto perché CallMat reintegri i licenziati.
Come primo atto concreto Usb ha indetto un sit in di protesta a Matera.
È solo il primo passo, se ne faranno altri, le istituzioni e l’azienda in questione sappiano che il problema dei licenziati CallMat diventerà un loro problema, che gli piaccia oppure no. Usb ritiene che i messaggi di rammarico fin ora arrivati ai licenziati da parte dei colleghi rimasti al lavoro adesso devono trasformarsi in azioni concrete di sostegno e solidarietà.
Di seguito la nota inviata da Usb Basilicata e Usb CallMat e dalle Le lavoratrici licenziate presenti alla manifestazione di protesta a Matera
Questa mattina USB Basilicata,USB Callmat un numero cospicuo di lavoratori di diverse realtà lavorative materane hanno scioperato presenziando alla manifestazione solidale nella lotta delle lavoratrici licenziate Callmat, anch’esse presenti al sit in.
L’incontro presso la sede del Municipio di Matera era dettata dall’intenzione di coinvolgere il Sindaco circa la “questione” Callmat.
Usb,su mandato delle lavoratrici,aveva preannunciato l’incontro con formale richiesta. Non ci si aspettava che rispondesse prontamente ma nemmeno che non si facesse trovare. Evidentemente considera la questione estranea a lui.
Preso atto della leggerezza circa l’affrontare tematiche lavorative locali da parte del Sindaco, si è decisi di anticipare l’incontro con Il Prefetto.
Il Prefetto ha ricevuto una delegazione sindacale USB con la presenza di un nutrito numero di lavoratrici licenziate.
Il tavolo di confronto è servito a toccare i vari punti della problematica in questione. Dall’insediamento nella realtà materana ,al piano industriale previsto negli anni avvenire con puntualizzazione sui volumi da gestire. Argomento di fondamentale importanza in quanto hanno determinato la mancata trasformazione contrattuale delle lavoratrici .
Si sono susseguiti interventi di vita sociale, delle lavoratrici presenti al tavolo,che hanno sortito effetti più di mille tavoli tecnici circa il dramma della perdita del posto di lavoro.
L’impegno istituzionale del Prefetto è stato quello di convocare in giornata tutte le parti, lavoratrici licenziate, Usb, Callmat e l’Assessore regionale al lavoro.
Staremo a vedere cosa accadrà nelle prossime ore, con la consapevolezza che a prescindere dalle dichiarazioni e gli impegni del momento, la lotta sulla vertenza CallMat oggi è soltanto iniziata.
Nelle prossime giornate verranno organizzate altre iniziative di lotta.
Le lavoratrici e Usb sono determinate a non fermarsi fin quando non riotterranno il posto di lavoro.
La fotogallery del sit-in di protesta dei lavoratori CallMat e del sindacato USB (foto www.SassiLive.it)