La Corte dei Conti (sezione controllo sugli Enti)—relatore consigliere Stefano Siragusa, presidente f.f. Piergiorgio Della Ventura– ha radiografato la gestione finanziaria,anni 2017-2018, dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ionio. Quest’ultima nasce nel 2016 al posto dell’Autorità portuale di Taranto,sotto la vigilanza del Ministero delle Infrastrutture e Ministero dell’Economia.
Gli organi amministrativi formati dal presidente Autorità portuale,comitato di gestione(presidente Autorità portuale,presidente Giunta regionale Puglia, Comune di Taranto,Autorità marittima Puglia e Basilicata jonica), Collegio revisori.
Al presidente dell’Autorità Mar Ionio,già commissario dell’Autorità portuale del capoluogo jonico, corrisposto emolumento annuale lordo,anno 2018, di euro 278.673; per il Collegio dei revisori compenso annuale di 38.748,81 nel 2017 e euro 50.501,00 nel 2018 mentre il trattamento economico del segretario generale euro 155.900 quota fissa e 16.367 parte variabile.
“Le spese per gli Organi amministrativi—scrivono i giudici contabili—equivalenti negli anni 2016 e 2017,risultano in sensibile aumento nel 2018(27%)”.
Quarantacinque i dipendenti al 31 dicembre 2017-2018 con una spesa annuale rispettivamente di euro 3.864 e 3.828.
Il Comitato di gestione ha approvato il Piano operativo triennale 2017-2019 unitamente al documento “Vision 2030 del porto di Taranto” che individua obiettivi e strategie collegati alla politica comunitaria in materia di Reti transeuropee di trasporto. Si punta alla realizzazione di un porto di “Terza generazione”,ossia una infrastruttura elevata oltre le prestazioni connesse allo sbarco/imbarco delle merci in grado di offrire il ciclo completo dei servizi nell’ambito della catena logistica nonché ponte di collegamento con i mercati internazionali.
Nel 2017 l’Autorità portuale è stata interessata direttamente alle attività connesse alla creazione della Zona economica speciale(Zes), tramite tavolo tecnico locale volto a fornire alle Regioni interessate dati utili ai fini della messa in opera della struttura. La proposta di istituzione della Zes Jonica,dopo ratifica del Piano di sviluppo da parte delle Giunte regionali di Puglia e Basilicata a marzo 2019,è stata trasmessa alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il decreto istitutivo della Zes firmato dal Ministro per il Sud in data 5 giugno 2019.
Si segnala la gestione delle navi da crociera giunte per la prima volta nel porto di Taranto in maniera sistematica con numero di approdi pari a 7 nel 2017 e 2 nel 2018.
In merito alle opere infrastrutturali,anni 2017-2019, previste la riqualificazione del molo polisettoriale,ammodernamento banchina di ormeggio,interventi per il dragaggio,riqualificazione piazzali e banchina,nuova diga foranea di protezione del porto,piastra portuale,centro servizi Polivalente,eccetera.
“Dall’esame dei dati –rileva la Corte dei Conti—si ricava che su un importo complessivo per lavori,pari a 489 mln di euro,risultano pagamenti per un importo pari a circa 193 mln euro evidenziandosi una percentuale di realizzazione non pienamente soddisfacente”.
Per quanto riguarda i canoni demaniali i Giudici osservano che “…la riscossione permane intorno al 25% rispetto all’ammontare degli accertamenti. Si invita l’Ente a porre in essere le idonee iniziative per aumentare tale percentuale,invero eccessivamente bassa”.
Il traffico totale dei beni è in costante diminuzione,da 24,6 milioni di tonnellate nel 2016 a 20,4 milioni nel 2018,in sofferenza anche il traffico di navi e di passeggeri transitati. Andamento che risente delle vicende legate all’acciaieria ex Ilva e altre imprese maggiori che non consentono l’utilizzo ottimale di aree e strutture le quali “dovrebbero essere in condizioni di operatività in tempi celeri rispetto agli attuali ritmi di realizzazione,per una maggiore attrattività delle zone geografiche interessate”.
Il conto economico mostra un risultato finale positivo che deriva dalla gestione corrente quale differenza tra valore della produzione e costi della stessa. Nel 2018 il valore della produzione si attesta a 25 milioni di euro,in aumento rispetto al 2017 in cui era stato di 20 milioni di euro(22,6 mln nel 2016).Nel 2018 il patrimonio netto consiste in 262.896.501 euro,per l’anno 2017 euro 251.251.552 euro,totale attività euro 659.050.379 nel 2018 : più 1% a fronte del 2017.
L’Autorità portuale detiene partecipazioni nelle società Distripark soc.cons.arl(in liquidazione),Consorzio attività formative Porto Taranto srl(in liquidazione) e Taranto Port Workers Agency srl(in attività).