Cristianamente riprendiamo a dialogare: “A Tricarico senz’acqua ma con tanti cinghiali”. Di seguito la nota integrale.
La nota del gruppo consiliare CRD parte dalla considerazione della situazione di estremo disagio che si vive nelle zone rurali del territorio comunale, con particolare riferimento alla frazione di Calle.
Anno 2020 dopo Cristo: nel comune più spensierato d’Italia, assurto a emblema della movida lucana, allietato in ogni angolo da frizzi e lazzi e karaoke di stars di vario genere e provenienza, si è costretti ad attingere l’acqua dal pozzo perché in un luglio torrido come questo che sta finendo per ben 10 giorni in diverse contrade dell’agro di Tricarico è stata interrotta l’erogazione idrica!!! Molto sbrigativo veicolare la comunicazione di AQL e dirsi dispiaciuti: garantire l’accesso all’acqua non rientra forse nelle competenze degli amministratori, e mai come in questo periodo di emergenza sanitaria è anche un obbligo di colui che si fregia di essere stato eletto dai tricaricesi come “responsabile della salute pubblica”? E che dire poi della attenzione al settore agricolo, solo a chiacchiere sbandierato da questi amministratori come settore fondamentale per lo sviluppo economico del paese? Un vice sindaco di passaggio nonché assessore all’agricoltura ogni tanto, propone un avveniristico piano di rilancio del settore senza però indicare, in bilancio, dove attingere le risorse e cosa farne, in concreto. Nel frattempo orde di cinghiali scorrazzano indisturbati non solo nelle campagne ma anche nel centro abitato di Tricarico, e nessuna pressione viene fatta alla Regione Basilicata per trovare una soluzione a questa emergenza. Forse perché vale il detto Cicero pro domo sua e noi teniamoci i cinghiali in casa e diamogli da bere prendendo l’acqua dai pozzi. Sempre #avantitutta?