Gruppo Consiliare de La Basilicata Possibile al Comune di Potenza: “Altro che tassa di soggiorno (mai istituita). Parliamo di un piano per il Turismo che la Città non ha mai avuto”. Di seguito la nota integrale.
Il consiglio comunale del 29 luglio u.s. che consiglieremmo a tutti di visionare sul sito del Comune di Potenza (ma chi ha più il tempo di approfondire?) rappresenta plasticamente come i consiglieri de La Basilicata Possibile rappresentano i cittadini che li hanno votati al di là di posizionamenti opportunistici che sanno più di propaganda che di reale interesse per la Città.
Come avevamo annunciato in maniera trasparente in Consiglio Comunale fin dal 30 Marzo, in presenza dei problemi serissimi che la pandemia ci pone (e ci porrà) davanti, LBP si è resa disponibile a un confronto di merito e senza pregiudiziali ideologiche che potesse consentire alla Città di uscire in avanti dalla emergenza, senza cioè tornare alla “normalità” devastante consegnataci dalle precedenti amministrazioni.
Nel Consiglio Comunale del 29 Luglio abbiamo votato all’unanimità la Mozione presentata dalla consigliera William ed altri su ” Intitolazione di una via o piazza o parco cittadino a Paolo Borsellino” chiedendo l’impegno del Comune, non solo a costituirsi parte civile negli eventuali procedimenti per mafia che coinvolgano il territorio comunale ma anche ad avviare progetti e collaborazioni con chi da sempre è in prima fila contro la mafia, l’usura e a sostegno della cultura della legalità.
All’unanimità dei presenti è stata approvata la nostra Mozione su: “Muri Liberi – Street Art in Potenza”. Una mozione che permetterà ai nostri giovani di vedersi riconosciuti spazi pubblici in cui esprimere la loro arte, spazi di crescita artistica e culturale, spazi di socializzazione. I consiglieri Falotico e Smaldone hanno ritenuto fosse quello del voto il momento giusto per darsi assenti.
Ha fatto molto discutere il nostro voto favorevole sulla mozione presentata dai Consiglieri della lista “Potenza Civica Guarente Sindaco” sulla “Istituzione della tassa di soggiorno nel Comune di Potenza”. Naturalmente nessuna nuova tassa è stata istituita e il nostro è stato un voto favorevole a fronte dell’impegno della maggioranza ad avviare un percorso partecipato per la definizione di un serio Piano per il Turismo per la Città di Potenza che consenta di individuare e valorizzare i beni artistici, culturali e ambientali che la nostra città offre. Conoscere i flussi turistici (e non) attuali. Definire strategie per incrementarli offrendo servizi (a cominciare dai trasporti) adeguati. Sfruttare la collocazione strategica di Potenza per farne il punto di partenza per visite brevi nelle molteplici destinazioni d’interesse non solo in Basilicata ma anche nella vicina Campania. La tassa è quindi un punto di arrivo, vincolata per legge a sostenere gli interventi a beneficio dei turisti e delle strutture ricettive della Città. Fa per questo sorridere la reazione sguaiata del redivivo centrosinistra potentino, il quale si straccia le vesti per il nostro voto favorevole (avendo governato, pur di non perdere le poltrone, con un sindaco espressione della destra cittadina) recuperando un linguaggio populista che, falsificando la realtà, mira a accusare LBP di atteggiamenti che essi stessi hanno praticato e che, magari, facendo sponda sull’insoddisfazione di pezzi del centro-destra, vorrebbero tornare, loro si, a praticare.
In un consiglio comunale nel quale i riferimenti ideologici di molti consiglieri appaiono del tutto sfumati (ognuno, come si sa, si è collocato dove sperava di avere più chances di essere eletto), dove lo stesso risultato del ballottaggio ha visto schierarsi pezzi del centro-sinistra in modo da favorire (oltre alla propria elezione) il candidato Sindaco Guarente, noi non cadremo nella trappola di chi alza barriere ideologiche secondo la giornata contando sulla scarsa memoria dei cittadini.
Che dire dell’assenza di 4 consiglieri su 8 del centrosinistra proprio quando era prevista la presentazione di una mozione urgente (poi ritirata) contro la proposta di legge Zan sulla quale il voto contrario dell’opposizione avrebbe (per il vario posizionamento dei consiglieri della maggioranza) potuto essere determinante. Non sono servite le nostre sollecitazioni del giorno prima ai colleghi dell’opposizione ad essere tutti presenti. E’ forse il caso di ricordare che la proposta di legge in questione modifica l’art. 604 del Codice Penale (Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa) estendendo le maggiori sanzioni già previste in quei casi, alle discriminazioni fondate sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere. Di cosa parliamo?
Si racconta del nostro voto favorevole ad una tassa di soggiorno mai istituita e si tace del voto contrario del centro-sinistra ad un provvedimento che mette il Comune in condizione di pagare celermente i suoi creditori (ovvero imprese, aziende, liberi professionisti e chiunque abbia un credito nei confronti del Comune di Potenza). Ognuno sa le difficoltà che il lockdown ha creato ad ogni tipo di attività imprenditoriale che ha visto le proprie entrate ridursi drasticamente. Ognuno sa di imprese fallite o finite in mano agli usurai anche quando, se non a causa, dei crediti verso le pubbliche amministrazioni sempre in ritardo con i pagamenti.
Avevamo segnalato noi di LBP in Commissione l’opportunità offerta dall’Art.116 del D.L. 19 maggio 2020, n°34 (Decreto Crescita), di accedere ad una Anticipazione di Liquidità a tassi favorevolissimi (l’1,26% contro oltre il 4,5% praticatoci dalla nostra Banca tesoriere) “per assicurare la liquidità per pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili degli enti locali per debiti diversi da quelli finanziari e sanitari”.
Abbiamo riconosciuto all’Assessore Giuzio la capacità di tradurre in azione politica quello che era un nostro suggerimento portando in Consiglio una deliberazione che potrebbe rendere disponibili oltre 4 milioni di euro a tassi che consentirebbero al Comune di provvedere senza eccessivi oneri al pagamento tempestivo dei propri debiti. E abbiamo votato a favore assumendoci per intero le nostre responsabilità (che come si sa possono essere anche personali). Non è la prima volta. Lo avevamo già fatto quando si è trattato di rendere immediatamente disponibili le risorse per i “buoni spesa”.
Gli altri no. Nessun commento sul tema specifico. Gli interventi del centro-sinistra sono stati solo un cinguettio a due voci con il Consigliere Napoli sulla importanza della programmazione mentre tutto il Consiglio si chiedeva “ma che c’entra?”. E il centro-sinistra vota contro senza nemmeno spiegarci (spiegarlo ai cittadini) perché. Altro che tasse di soggiorno tutte da definire.
Poi, arrivano le 18 e, come spesso succede, se ne vanno. Noi di LBP (insieme al consigliere Falconeri dei 5S) restiamo al nostro posto a fare ciò per cui siamo stati votati.
Solo grazie al nostro senso di responsabilità si poteva proseguire nei lavori, senza far mancare il numero legale. Anche solo per esprimere le nostre posizioni (non favorevoli) sui due ultimi punti all’odg. Si trattava di due provvedimenti importanti che hanno a che vedere con le ridestinazione di fondi PO FESR BASILICATA 2014-2020 (ITI-Urbano Città di Potenza) già appostati su iniziative importanti come la “Realizzazione dell’Impianto di Separazione RSU a Vallone Calabrese” – e cioè della possibilità per Potenza di dotarsi di un impianto che aiuterebbe a chiudere virtuosamente il nostro ciclo dei rifiuti (con ricadute significative in termini economici e occupazionali) – e la gestione di spazi e risorse destinate al “Dopo di noi”.
Pur manifestando la nostra contrarietà alla ridestinazione di quei fondi ad altra (pur utile ma non altrettanto strategica) iniziativa (l’avvio del porta-a-porta in alcune contrade) siamo riusciti a ottenere (cambiando per questo il nostro voto inizialmente contrario in astensione) l’impegno dell’assessore Galella a perseguire comunque e in tempi certi (su fondi addizionali nel frattempo acquisiti dalla Regione) anche il progetto iniziale.
L’ultimo punto all’ordine del giorno aveva a che vedere proprio con le persone più vulnerabili, quelle rese più deboli dalla non autosufficienza, con le loro famiglie lasciate spesso sole a fronteggiare problemi più grandi di loro. Nell’assenza dei consiglieri di centro-sinistra (sicuramente già impegnati a scrivere comunicati fasulli) il Consiglio affrontava il tema dell’immobile confiscato alla mafia (sito in contrada Marrucaro) improvvidamente destinato ad un progetto di casa famiglia per il “dopo di noi”. Si tratta di una scelta che viene dalle precedenti amministrazioni la cui miopia abbiamo potuto verificare durante il sopralluogo effettuato con la quarta commissione. Si tratta di un sito abbastanza isolato dal resto della città, con caratteristiche del tutto diverse da quelle previste dalle norme nazionali per questo tipo di destinazione. Esse prevedono, infatti, non l’isolamento (quand’anche nel verde) ma l’inserimento in contesti sociali nei quali mescolarsi, collegamenti comodi, che consentano non solo l’educazione a, ma anche una concreta sperimentazione della, vita autonoma in contesti permeabili alla società esterna. Nell’esprimere le nostre perplessità sul perdurare di iniziative spot, tra loro scollegate e spesso fallimentari al di là di ogni buona intenzione, abbiamo posto con forza, ricevendo la disponibilità dell’Assessore al ramo Picerno, la questione annosa del Piano sociale di ambito del quale colpevolmente Potenza non si è mai dotato. In tale percorso (da avviare immediatamente) anche l’ipotesi di una diversa e più opportuna destinazione dell’immobile confiscato dovrà essere ripensata in una logica di sistema che metta insieme bisogni e risposte da dare con il coinvolgimento responsabile di tutti gli attori del territorio.
Molti ci chiedono come và, che cosa facciamo in Consiglio Comunale. Questo facciamo, proviamo (non senza fatica e sacrifici personali) a stare sul pezzo, a cercare di fare in modo – anche dall’opposizione e con tutti i limiti che questo comporta – che i cittadini che ci hanno votati non debbano aspettare le prossime elezioni per sperare nella la possibilità di un miglioramento della Città e della qualità della loro vita. Crediamo che sia questo il senso della politica.
Lasciamo volentieri agli altri, quelli che portano tutta intera la responsabilità della devastazione di questa città, a quelli con riferimenti ideologici a targhe alterne, a quelli cui, insieme a noi, quasi l’80% dei cittadini ha detto “andatevene”, sia le polemiche strumentali che i giochetti dei comunicati fasulli. Non è su verginità riconquistate, né sulla smemoratezza di giovani consiglieri (pensiamo ai nostri Smaldone e Fuggetta che aderiscono al novello centrosinistra senza apparentemente ricordare nemmeno chi e per cosa li ha votati) che si può costruire un percorso politico credibile. A quanti oggi, anche in buona fede, chiedono “l’unità per fermare la destra”, chiediamo se possano dirsi di sinistra o anche solo di centro i lager, oggi rifinanziati in Libia, il Decreto Sicurezza, l’autonomia differenziata e l’abbandono ultra-ventennale del Mezzogiorno, le leggi ad hoc e i finanziamenti a favore di petrolieri e padroni dell’eolico selvaggio, la precarizzazione sempre più spinta del lavoro, le esternalizzazioni selvagge, i tagli feroci a Sanità, Scuola, Università, Ricerca, etc.). Noi non cadremo nella trappola di una politica senza più alcun riferimento valoriale. Anche per questo è nata LBP. Per questo continueremo a prenderci tutta intera la responsabilità di portare avanti il progetto sulla Città che quasi il 50% dei cittadini di Potenza ha sostenuto. Lo faremo continuando a confrontandoci nel merito con tutti, cercando il consenso possibile attorno alle nostre proposte senza rifiutare pregiudizialmente quelle che vengono dagli altri. Gli altri continuino pure a occuparsi del proprio personale destino alle prossime elezioni, valuteranno i cittadini cosa sarà stato più utile per la Città.