Un programma culturale inedito nella sua totalità, particolarmente rivolto alla fragilità della comunità, attività destinate ai microsistemi locali, ponti collaborativi e sperimentazione di nuove forme di collaborazione. Sono i cinque punti chiave del dossier di candidatura di Venosa a capitale italiana della cultura per il 2022 presentato oggi nella Sala del Trono del Castello Pirro del Balzo.
L’incontro è stato introdotto dal sindaco di Venosa, Marianna Iovanni, che ha parlato di un’occasione straordinaria non solo per il comune lucano ma per l’intera Basilicata. “La nostra comunità – ha detto il sindaco – nasce intorno ad un arcobaleno di storie e di persone che si incrociano. Oggi Parigi ci guarda con straordinario interesse per alcuni temi legati alla preistoria. E’ la testimonianza recente più tangibile delle straordinarie vocazioni culturali del nostro territorio. Dopo la pandemia vogliamo riaccendere con la cultura la fiducia e l’ottimismo per un futuro migliore”.
Raffaele Vitulli, presidente di Basilicata creativa, il cluster che sta coordinando la candidatura di Venosa, ha annunciato che nel pomeriggio di oggi il dossier è stato inviato al Mibact. E si è soffermato su alcuni principali contenuti: “Cinque i temi principali del dossier che si intitola Convivenze armoniche: Eredità culturali; Salute, resilienza, multiculturalità e partecipazione; Uso, riuso e design degli spazi urbani; turismo trasformativo; microimprenditorialità culturale”.
Accennando al programma culturale, Vitulli ha anticipato che la giornata inaugurale sarà dedicata alla policulturalità di Venosa, mentre quella di chiusura vedrà un raduno di tutti i sindaci italiani.
A sostenere fortemente la candidatura, oltre alle massime istituzioni regionali, all’Anci, anche l’Apt Basilicata come ha confermato il direttore generale, Antonio Nicoletti. “Questo dossier mette in evidenza i valori straordinari di una intera area più riconosciute in alcune figure della storia come Gesualdo da Venosa e Orazio, per citarne alcuni. Questa candidatura è la naturale prosecuzione del successo di Matera nel suo anno di capitale europea della cultura. E non a caso Venosa fa parte di un progetto europeo che ci è stato recentemente approvato che lavora sulla cultura come elemento trasformativo dei territori”.
A chiudere l’incontro il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi: “Non bisogna guardare a questa candidatura semplicemente come al tentativo di duplicare una esperienza, ma come alla costruzione di un altro tassello del ricco mosaico che stiamo realizzando in Basilicata. Si pensi, ad esempio, alla nascita del centro sperimentale di cinematografia a Matera, o ai tanti altri tasselli che stiamo aggiungendo per quel che riguarda i centri di ricerca, l’università, la facoltà di medicina e così via.
Quindi, quella della candidatura di Venosa, non è una mera operazione di marketing territoriale, che pure è utile, ma viene sostenuta con determinazione dalla Regione perché fa parte di un preciso disegno politico e istituzionale che punta a mettere al centro il valore delle comunità, il valore della cittadinanza, il valore della dimensione artistica, creativa e culturale. Per queste ragioni dobbiamo dire che se Venosa non dovesse guadagnare il titolo di capitale italiana della cultura comunque qualcosa questa esperienza dovrà lasciare. E quindi, in questa giornata significativa – ha concluso Bardi – la Regione assume l’impegno che, a prescindere da come andrà la competizione, una competizione diciamo molto agguerrita e complessa, il lavoro svolto fino ad oggi non dovrà svanire nel nulla”.
Dalla prossima settimana il dossier si potrà consultare sul sito: www.venosacapitale.it.
Lug 31