A settembre 2020 inizia il nuovo anno pastorale diocesano, tempo in cui la Diocesi provvede ad attrezzarsi, con programmi, strutture ed operatori pastorali. Al fine di meglio prepararsi alle nuove sfide che la Chiesa locale si accinge ad affrontare, peraltro in un momento difficile visto il permanere di uno stato di allerta per la presenza del coronavirus che resiste alla sua definitiva scomparsa. A tal proposito, riportiamo di seguito la lettera dell’arcivescovo di Matera-Irsina mons. Antonio Giuseppe Caiazzo che ha inviato ai confratelli nel presbiterato, diaconi, religiosi, religiose e fedeli tutti.
Carissimi confratelli nel presbiterato, diaconi, religiosi e religiose, fedeli tutti,
dopo il lungo, difficile, sofferto periodo della pandemia, stiamo ritornando, se pur lentamente e con gli accorgimenti necessari, verso la normalità della vita, con uno sguardo preoccupato a quanto sta succedendo nel mondo che non ci consente di abbassare la guardia.
Il desiderio di normalità è quanto tutti desideriamo e ci auguriamo. Grazie a tutti per la risposta sollecita e partecipe ai bisogni delle vecchie e nuove povertà. Continuiamo a remare insieme sulla stessa barca verso la medesima direzione, coscienti che tutto passerà ma “la carità non avrà mai fine” (1 Cor 12,31-14,1).
Recentemente è stata resa nota l’istruzione “La conversione pastorale della comunità parrocchiale al servizio della missione evangelizzatrice della Chiesa”, a cura della Congregazione per il clero. Molte delle cose riportate già da diversi anni sono state avviate nella nostra Diocesi e altre prese seriamente in considerazione durante il Sinodo Diocesano. Frutto di un cammino lungo, iniziato con il Concilio Vaticano II, portato avanti da Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, Francesco. Sono le linee che stiamo cercando di concretizzare, nonostante qualche inevitabile fatica.
Nel frattempo all’interno della nostra Chiesa locale si sono venuti a creare nuovi scenari pastorali che mi hanno indotto a dare direttive chiare che già conoscete e altre di cui vi do ora conoscenza. In questo momento tutti, laici e consacrati, siamo chiamati a ricordarci che «L’obbedienza è la disposizione d’animo per cui sempre i ministri ordinati sono pronti a cercare non la soddisfazione dei propri desideri, ma il compimento della volontà di Dio» (cf. Gv 4,34; 5,30; 6,38; PO 15; PdV 28). Nessun prete è stato ordinato per una sola comunità o un solo servizio ma per servire la Chiesa dove il Signore, attraverso il Vescovo, lo manda, tenendo presenti bisogni e necessità dell’intera Diocesi.
Le scelte non vengono fatte in base a calcoli di convenienza e secondo i desideri personali: il vescovo ci prega sopra, ascolta il collegio dei consultori, il Vicario generale, tanti confratelli e laici; considera la grandezza e la problematicità di un determinato territorio; non ultimo, tiene presente le condizioni di salute di alcuni confratelli.Ed è grazie alla disponibilità e al “si” condivisodei sacerdoti, frutto di dialogo franco e sincero,che è possibile progettare e non tappare buchi.
Alcune comunità religiose, dopo una lunga, ininterrotta e feconda presenza pastorale ridanno il testimone alla Diocesi. Inoltre, qualche confratello sta avendo problemi di salute, per cui è costretto a stare lontano dalla sua comunità parrocchiale. Questa situazione non semplice mi ha indotto a dover rivisitare e ripensare lo scenario delle parrocchie e la presenza dei confratelli sacerdoti che, con spirito di sacrificio, di responsabilità, senso ecclesiale e di servizio, colmo di amore per le anime loro affidate, hanno dato la loro disponibilità accettando di prestare il loro servizio pastorale in altre parrocchie. Una frase che mi ha sempre accompagnato, prima da prete e poi da vescovo, è quella di S. Paolo: “Il mio Dio, a sua volta, colmerà ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza con magnificenza, in Cristo Gesù” (Fil 4,19).
Un grazie particolare rivolgo, a nome di tutti voi, alla comunità dei Padri Maristi (Società di Maria) che hanno servito il territorio di Marconia, Tinchi, Stella Maris e alla Congregazione Monfortana in Matera. Hanno seminato la Parola nella nostra Chiesa locale con amore, abnegazione, guidati dal senso di carità e attenzione verso tutti. Non sarà facile per i fedeli vedere andare via in blocco i confratelli, ma sono certo che coloro che subentreranno lavoreranno con lo stesso amore e determinazione. La nostra Chiesa, carissimi, vi sarà eternamente grata per l’abbondante semina che avete fatto nelle diverse comunità parrocchiali e uffici particolari. Avremo almeno ancor per un po’ di tempo la presenza dei Padri Monfortani che continueranno a portare avanti la Fondazione antiusura “Mons. Cavalla”.
Grazie a P. Basilio, a P. Severino e a D. Nicola Mensano che mi hanno presentato le dimissioni per raggiunti limiti di età.
Un grazie anche ai Frati Minori Cappuccini. Con P. Sergio era stata avviata una presenza stabile affinchè il Santuario della Palomba ritornasse ad essere un centro di spiritualità. Dopo alcuni anni, per problemi numerici all’interno dell’ordine religioso, anche questa presenza non è più assicurata. Grazie a P. Sergio per l’impronta spirituale, la fraternità e la disponibilità ad accogliere quanti quotidianamente si sono recati al Santuario. Ma il Signore e la Madonna provvedono sempre: al Santuario della Palomba ci sarà la presenza di quattro Frati Minori.
Vi comunico alcune novità.
1.Secondo le indicazioni della CEI è bene che in ogni Diocesi ci sia un Vicario episcopale per l’Amministrazione. Cosa alla quale ho provveduto. Ha il compito:
– di seguire la gestione amministrativa delle parrocchie e degli enti religiosi diocesani e valutare le richieste per gli atti di straordinaria amministrazione;
– di promuovere percorsi di formazione dei collaboratori parrocchiali nel settore amministrativo;
– di vigilare con cura sull’amministrazione di tutti i beni appartenenti alle persone giuridiche pubbliche soggette all’Ordinario diocesano;
– di provvedere alla idonea amministrazione dei beni di una persona giuridica pubblica che dal diritto, o dalle tavole di fondazione, o dai suoi statuti non abbia amministratori propri;
– di curare attentamente il rapporto con il Consiglio per gli Affari Economici Diocesano e, come mandatario di mandato speciale o generale, di provvedere a nome e per conto del Vescovo, a compiere tutti gli atti di relativa competenza nell’amministrazione dei beni ecclesiastici della diocesi e delle persone giuridiche direttamente amministrate dal Vescovo.
2.Altra novità è la nomina dell’Esorcista Diocesano. Sostenuto dalla preghiera della sua comunità religiosa sarà stabilmente presente presso il Santuario della Madonna della Palomba.
3.Su suggerimento della Penitenzeria Apostolica, accanto al Penitenziereufficiale ho ritenuto opportuno nominarne un altro aggiunto per venire incontro a tutte le situazioni particolari della Diocesi che iconfratelli presbiteri conoscono. Sarà presente nella chiesa di S. Francesco d’Assisi secondo l’orario che lui stesso renderà noto.
4. Dopo la riapertura della chiesa di Serramarina, da settembre in poi, avverrà la stessa cosa per la chiesa di Picciano: Parrocchia di S. Benedetto.Anche la chiesa di S. Biagio, a Matera, sarà riaperta ai fedeli in modo stabile.
Ringrazio di cuore in anticipo e faccio i migliori auguri ai nuovi parroci e collaboratori, in modo speciale a chi è più giovane e che si troverà a dover assumere la responsabilità diretta per la prima volta. A quelli più maturi dico: sosteneteli e incoraggiateli. Ai più giovani: considerate i confratelli più anziani come una ricchezza.
Pur sapendo che sta impazzendo il “totoparroco” (il segreto per taluni non esiste), non posso dare l’elenco delle nomine se non a fine agosto, come è prassi nella nostra Arcidiocesi. In questo tempo dovrò definire alcuni dettagli.
Invito tutte le parrocchie coinvolte in questo nuovo scenario ad accompagnare con la gratitudine e la preghiera quanti hanno accettato di svolgere il loro ministero pastorale in altre Vicarie, e ad accogliere con gioia i nuovi che verranno nel nome del Signore come vostri pastori.
Colgo l’occasione per annunciarvi che nella prima metà di settembre ordinerò tre nuovi Diaconi:
1. Il 07 settembre a Tinchi/Marconia l’Accolito Fabio Vena
2. Il 12 settembre a Scanzano Jonico l’Accolito Alberto Delli Venneri
3. Il 14 settembre a Ferrandina l’Accolito Marco Di Lucca
Certo che il Signore rinnova continuamente la nostra vita e non ci toglie nulla ma ci dona sempre di più, perché ci arricchisce nella diversità delle persone e dei carismi, chiediamo a Lui nella preghiera che continui a suscitare vocazioni sacerdotali e religiose nella Chiesa di Matera-Irsina. Alla Vergine Santissima della Bruna ci affidiamo e a lei guardiamo per continuare a dire il nostro “sì” nel servire con gioia e rinnovato entusiasmo la Chiesa del suo Figlio Gesù. I nostri santi patroni, Eustachio, Eufemia, Giovanni da Matera, preghino per noi tutti.
Vi abbraccio e benedico.
✠Don Pino
Matera, 31 luglio 2020, memoria di S. Ignazio di Loyola