Il nuovo Consiglio di amministrazione dell’Epap, l’Ente di previdenza pluricategoriale (cui sono iscritti dottori agronomi e forestali, geologi, fisici, chimici ed attuari) “ha confermato all’unanimità Stefano Poeta, dottore agronomo, presidente uscente, alla guida della Cassa, con vicepresidente il geologo Francesco Russo”. Lo si legge in una nota dell’Ente pensionistico professionale.
Il mandato durerà cinque anni, e son stati riconfermati nel Cda Alberto Bergianti e Claudio Torrisi, rispettivamente dottore agronomo e chimico, oltre ai neo eletti il geologo Walter Borghi e l’attuario Daria Altobelli”.
Nel Consiglio di indirizzo generale è stata riconfermata l’agronomo materana Sandra Iacovone con 5555 voti.
Per Poeta, “nel prossimo quinquennio sarà necessario dare concreta applicazione agli strumenti predisposti nella passata consiliatura, oggi al vaglio dei ministeri (del Lavoro e dell’Economia, i dicasteri vigilanti degli Enti previdenziali privati, ndr). Le grandi sfide ed i principali obiettivi politici saranno le nuove frontiere del welfare attivo e lo sviluppo di una previdenza flessibile, adattabile alle variegate e variabili esigenze dei professionisti”, si chiude la nota dell’Epap.
Stefano Poeta confermato alla guida della Cassa di previdenza Pluricategoriale Epap. Sandra Iacovone rappresenterà i professionisti lucani.
Il nuovo Consiglio di Amministrazione di EPAP insediatosi il 30 luglio 2020 ha confermato all’unanimità Stefano Poeta, dottore agronomo, presidente uscente, alla guida della Cassa Pluricategoriale con vicepresidente il geologo Francesco Russo. È la prima volta, in vent’anni di storia dell’Ente, che il CdA elegge all’unanimità i suoi vertici. Il mandato durerà cinque anni.
Completano il rinnovato CdA di EPAP i riconfermati Alberto Bergianti, e Claudio Torrisi, rispettivamente dottore agronomo e chimico, oltre i neo eletti geologo Walter Borghi e attuaria Daria Altobelli.
“Ringrazio i colleghi che nelle recenti elezioni hanno dimostrato una grande fiducia sulla nostra squadra con un consenso prossimo al 70%. Ringrazio il CdA che, riconfermandomi quale presidente, si è impegnato a realizzare un programma molto ampio e determinato che si sostanzia in una politica previdenziale e assistenziale volta a sostenere e accrescere i redditi dei nostri professionisti; in una attenzione particolare nei confronti dei colleghi in difficoltà; in una attenta cura degli investimenti che rappresentano l’unica fonte di redditività dell’Ente in grado di sostenere le prestazioni obbligatorie; nel completamento della stagione riformista nonché nel potenziamento dei servizi agli iscritti e della comunicazione”.
Il Consiglio di Indirizzo Generale (CIG) del 24 luglio, ha eletto Coordinatore il Chimico Fabrizio Martinelli e Segretario il Dottore Agronomo Salvatore Fiore. In seno al CIG è stata confermata Sandra Iacovone, Dottore Agronomo dell’Ordine di Matera, unica lucana eletta.
Il Consiglio dei Delegati (CDD) del 24 luglio ha eletto quali coordinatori: Giampaolo Bruno per i Dottori Agronomi e Dottori Forestali, Silvia Rossi per i Geologi, Patrizia Verduchi per i Chimici e Fisici e Attilio Cupido per gli Attuari.
Le elezioni per il rinnovo degli organi dell’Ente si sono svolte dall’11 al 19 giugno, esclusivamente in modalità̀ telematica e con una straordinaria partecipazione al voto prossima alla metà del corpo elettorale. Rispetto ai dati nazionali, la maggiore affluenza (52,4%) si è avuta nel Collegio elettorale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali, con 7.426 votanti su 14.179 aventi diritto, seguita dal Collegio dei Geologi con una affluenza del 47,3% e 5.949 votanti su 12.585 di aventi diritto. Il Collegio degli Attuari ha avuto una affluenza del 33,1% con 82 votanti su 248 aventi diritto, i Chimici e Fisici hanno votato al 30% con 1.005 votanti su 3.354.
Gli elettori hanno scelto il rinnovamento nella continuità: decisa è stata la conferma degli amministratori uscenti raggruppati in tutti gli organi nella lista pluricategoriale “EPAP Futura” ma significative sono state le new entries con il Consiglio di Amministrazione rinnovato per un terzo, il CIG per il 42% dei consiglieri, il Comitato dei Delegati per tre quarti.
Stefano Poeta, riconfermato presidente EPAP per il secondo mandato, ha affermato: “L’oggettiva positiva conclusione della consiliatura 2015-2020 con un bilancio eccezionale ed uno straordinario paniere di risultati accompagnati da un’efficiente gestione del periodo emergenziale anche grazie all’abnegazione dei dipendenti EPAP, ha trovato riscontri nell’alta affluenza alle urne (47,6%) e nel conseguente risultato elettorale. I contenuti programmatici, elaborati ed espressi in campagna elettorale, rappresentano i valori assoluti ed imprescindibili su cui è stato conferito il mandato agli amministratori per il quinquennio 2020-2025. Per questo sono stati ribaditi e formalizzati nell’intervento di insediamento, conferendo alla elezione del Presidente un preciso mandato su obiettivi da raggiungere e su valori e ideali che guideranno il governo dell’Ente, quali libertà, indipendenza, progettualità, condivisione, inclusione ed equità.
Nel prossimo quinquennio sarà necessario dare concreta applicazione agli strumenti predisposti nella passata consiliatura, oggi al vaglio dei Ministeri. Le grandi sfide ed i principali obiettivi politici saranno le nuove frontiere del welfare attivo e lo sviluppo di una previdenza flessibile, adattabile alle variegate e variabili esigenze dei professionisti. La riforma statutaria approvata dagli organi dopo un biennio di lavoro, licenziata con Decreto Interministeriale nel dicembre 2019, rende possibile, grazie alla modifica dell’Art. 3 dello Statuto, l’intervento dell’Epap a sostegno delle professioni, dei giovani e dell’accesso al credito, consentendo di impostare una futura politica di welfare attivo, prima non possibile.
Una previdenza che oltre alle pensioni ed all’assistenza del bisogno, programmi interventi a supporto del lavoro. Un welfare attivo che attraverso progetti sostenibili e non illusori dia sostegno tangibile all’attività professionale e quindi al reddito dei professionisti. Senza Reddito – conclude Poeta – non si costruisce un’adeguata previdenza/pensione”.