La restituzione del 20% del conto pagato in ristoranti e trattorie. È questa una delle misure previste nel decreto agosto, oramai in dirittura d’arrivo, che dovrebbe incentivare i consumi in uno dei settori più colpiti dal lockdown e che ancora oggi risentefortemente delle misure di contenimento del Coronavirus, quello della ristorazione. Si tratterebbe di un bonus su quanto pagato – con un tetto massimo – che dovrebbe essere operativo nel periodo tra settembre e dicembre. Interessati dall’intervento oltre ai ristoranti, anche agriturismi e tavole calde. Inoltre la misura non dovrebbe prevedere tetti legati al reddito.
Giudizio unanimemente favorevole dai ristoratori impegnati sulla linea di non abbassare la qualità dei menù e quindi di prodotti tipici, tenendo invariati i prezzi con offerte di degustazioni e menù per famiglie e gruppi di amici che tornano ai tavoli per la convivialità e il buon gusto. Antonio Coronato, ristoratore dell’Osteria della via Appia a Potenza e a Milano, è tra gli osservatori più attenti alla nuova tendenza del mangiare fuori casa dopo la fase più acuta di emergenza sanitaria. “Il bonus così come proposto è legato al pagamento elettronico che – dice il ristoratore lucano – è un sistema diffuso al 90% a Milano, e in forma decisamente inferiore a Potenza. Una differenza non da poco con l’auspicio che la carta di credito o bancomat sia più diffuso anche in Basilicata nell’interesse degli utenti che potranno risparmiare un buon 20% del conto. Ma a parte questo è sicuramente uno strumento per favorire la ripresa e il rilancio dei consumi, in modo più efficace degli aiuti “una tantum” erogati sinora e non certo a tutti i ristoratori”.
Restano da definire, inoltre, i tempi del rimborso – entro la fine del mese di pagamento o tutto a fine dicembre – e le modalità con l’ipotesi di restituzione direttamente sul conto corrente o, come seconda opzione, scaricando una App. L’idea dell’esecutivo: favorire la ripresa del settore della ristorazione e, al contempo, incentivare l’utilizzo dei pagamenti elettronici riuscendo a tracciare le transazioni così da rafforzare le misure anti-evasione.
Altra misura attesa – per ora è solo una proposta della ministra all’Agricoltura Teresa Bellanova- dell’istituzione di un fondo ad hoc dal valore di 1 miliardo per un bonus di circa 5000 euro a fondo perduto rivolto ai 180mila esercizi pubblici di ristorazione che hanno subito gli effetti del lockdown. il contributo servirà all’acquisto di prodotti agroalimentari nazionali, al fine di garantire un’immediata iniezione di liquidità nel sistema e favorire i pagamenti e sostenere l’acquisto di prodotti italiani.
“Come ristoratori – aggiunge Coronato – accogliamo con soddisfazione la proposta del ministro di istituire un fondo per i ristoratori e ci rendiamo disponibili sin da subito per approfondirne i dettagli specie per promuovere i prodotti di qualità lucani e del Sud.Siamo lieti che i nostri appelli sulle difficoltà del settore abbiano trovato un riscontro in questa iniziativa che, al di là dell’aspetto economico tutto da valutare, ha un valore simbolico perché testimonia finalmente l’attenzione delle istituzioni ad un comparto troppo spesso sottovalutato, nonostante sia fondamentale per le filiera turistica e per quella agro-alimentare”.
Soddisfatti anche gli Ambasciatori del Gusto: “Chiediamo a tutto il governo e al Presidente Conte di appoggiare questa iniziativa” commenta il presidente dell’associazione che raccoglie top chef, imprenditori e comunicatore del comparto. Per la strategia “dal campo alla tavola” abbiamo proposto – precisano – un bonus per prodotti a basso impatto ambientale e per l’agroalimentare un bonus per approvvigionamenti di prodotti biologici, a filiera corta e per la lotta allo spreco alimentare. Serve un cambio di prospettiva – concludono – quelli che fino ad oggi sono stati erroneamente presi in considerazione solo come artigiani, sono soprattutto imprenditori”.
Ago 05