Indotto Eni viggiano, Uilm Basilicata: “Riassunti i lavoratori della Nico ma i problemi restano, Bardi intervenga”. Di seguito la nota integrale.
Questo pomeriggio è stato stipulato un accordo con la società Nico Spa con il quale è stata salvaguardata l’occupazione, almeno fino al 31 agosto 2020, di 12 unità il cui contratto è stato rinnovato per sostituire il restante personale in ferie e permessi annui retribuiti.
E’ da sottolineare come le assunzioni in sostituzioni delle 12 unità verranno effettuate attraverso un sistema solidaristico messo in campo dalle parti ovvero attraverso l’utilizzo di ferie e permessi annui retribuiti al fine garantire il diritto al lavoro, “quale strumento di realizzazione della persona e mezzo di emancipazione sociale ed economico, tutelato dalla Carta fondamentale come principio di struttura, necessario alla individuazione e definizione dell’ordinamento italiano vigente, per il suo ruolo di sintesi fra il principio personalistico e quello solidarista.” Tutti i lavoratori per far rientrare i propri colleghi i cui contratti non sono stati rinnovati chiederanno a rotazione giorni di ferie non consecutivi che consentiranno per il mese di Agosto di tutelare tutta l’occupazione. Si chiama solidarietà e noi ringraziamo tutti i lavoratori di questo senso civico ma al contempo è vergognoso che nell’indotto Eni si arrivi a tutto ciò. Un silenzio perdurante dell’Eni non solo ai tavoli regionali ma soprattutto nella concretezza della quotidianità che potrà nuovamente realizzarsi solo se dovesse finire il ricatto posto da Eni negli ultimi mesi.
Ringraziamo i lavoratori della Nico e la Nico spa per la serietà e la sensibilità dimostrata ed il profuso impegno, non essendo peraltro immaginabili ulteriori interventi da parte di quest’ultima nella prospettiva della garanzia occupazionale senza l’avvio di attività incrementali, auspichiamo che l’Eni dia seguito alle iniziative annunciate in sede di tavolo istituzionale, nell’ottica del mantenimento dei livelli occupazionali.
E si badi che la scrivente organizzazione non si farà legare le mani ed imbavagliare e nemmeno abbagliare da qualsivoglia contentino , mantenendo la schiena dritta e la coerenza di non prostrarsi davanti a nessuno padre padrone , avendo quale precipuo fine la tutela dei lavoratori
Il centro oli di Viggiano è una bomba sociale che esploderà necessariamente visto che ad oggi non c’è nessun avanzamento da parte di Eni circa il ripristino delle condizioni pre covid.
Abbiamo problemi di ogni genere e in tutte le aziende e per questo che chiediamo al presidente Bardi, ancora una volta, di intervenire concretamente nei confronti di Eni …oggi tamponiamo li dove possiamo e riusciamo ma non si può andare avanti con la precarietà e con l’incertezza.
Lo diciamo ancora una volta ed è l’ultima: se ci costringete, attraverso il vostro ricatto da affamatori, a indire lo sciopero in tutto l’indotto Eni sarà si la resa dei conti …e non solo!