Dionisio Montemurro, titolare della pizzeria Pic Nic, attiva in piazza Cesare Firrao 31 a Mater, in una nota contesta la decisione del Comune di Matera di respingere la richiesta di rinnovo e ampliamento della concessione di suolo pubblico presentata sulla base di qunto previsto dal Dpcm del Governo Conte a seguito dell’emergenza Coronavirus per sostenere le attività economiche. Di seguito la nota integrale.
Il Comune di Matera (settore gestione del territorio servizio patrimonio) il giorno 28 luglio (dopo oltre 1 mese) mi ha risposto (protocollando la mia richiesta n. 050586) dicendo che la richiesta di una nuova occupazione di cui trattasi è stata formulata per una superficie complessiva di ingombro pari a mq 250 che è notevolmente superiore al limite massimo consentito di mq 75 e riconoscendo i un tempo massimo di 10 giorni dal ricevimento della suddetta per presentare memorie e/o osservazioni eventualmente da corredare alla documentazione di supporto dell’istanza in oggetto.
La mia è una piccola attività che basa il suo profitto principale nella stagione estiva, io non ho potuto attendere oltre 7 giorni (termine che voi mi avete detto) per avere una risposta alla domanda (domanda precompilata che voi mi avete fornito) per cominciare ad organizzarmi per la stagione.
Io ho già assunto 3 operai in più (3 operai in più vuol dire aiutare e far portare il pane in tavola in 3 famiglie che on la pandemia non avevano con cui andare avanti, vuol dire aver salvato 3 famiglie dalla delinquenza, perché senza lavoro non si mangia e quando hai una famiglia sulle spalle sei disposto a tutto per consentirgli di aver il pane sul tavolo, anche percorrendo strade che si discostano dalla legalità) in vista del lavoro estivo e non capisco il perché avete aspettato le porte di agosto per deciderai a darmi una risposta. Il Pic Nic è nella medesima sede dal 1988 e da quando piazza Cesare Firrao è stata completata (iniziata nel 1989 e completata 1999) ha sempre perso per la stagione estiva il suolo esterno della piazza in concessione. I problemi però sono cresciuti col tempo, mentre negli anni 2000 prendevamo 200-300 mq di suolo, col passare degli anni ci siamo dovuti rimpicciolire sempre di più fino ad arrivare al 2017 con soli 50 mq il tutto per diversi motivi. Il motivo principale è stata la pavimentazione della piazza che era arrivata a livelli di indecenza assoluta con mattoni che mancavano, altri che si spostavano al passaggio dei pedoni, avvallamenti e voragini ovunque, così se tanto rovinato che non era possibile posizionare tavoli e sedie, e nei 50 mq che abbiamo preso gli ultimi anni non siamo mai riusciti a far accomodare più di 20 persone, visto che dovevamo scansare le voragini e le buche. Il secondo motivo è stato il prezzo cresciuto negli anni al livello di strozzinaggio, parliamo che per 50mq è occupazione di 50 giorni con in aggiunta la spazzatura arrivavamo a sfiorare i 3000,00 euro.
In tutti questi anni la piazza ha riversato in uno stato totale di abbandono, priva dei servizi essenziali, ciò che vedete di positivo nella piazza è solo merito nostro perché siamo noi che puliamo la piazza, che curiamo il verde, siamo noi che svuotiamo i bidoni comunali posti nella piazza (visto che i netturbini passano solo 2 volte al mese se siamo fortunati, che togliamo le buste della spazzatura dalla piazza andando a buttarle nei bidoni appositi, siamo noi che puliamo le scale da escrementi di animali ed altro, siamo noi che abbiamo sempre cercato di curare al meglio il vicinato con quel po’ che avevamo a disposizione. Siamo stati sempre trascurati visto che la piazza non è alla vista del pubblico (turisti) visto che si trova in mezzo a dei palazzi ben nascosta, ma nonostante ciò abbiamo sempre cercato di fare del nostro meglio per i Materani (noi lavoriamo solo con i Materani che ci conoscono da oltre 30 anni).
Finalmente però nel 2018-2019 la piazza è stata chiusa usa per il rifacimento del manto, ormai devastato. Ma ben presto chi siamo resi conto che sarebbe stato un altro lavoro fatto con i piedi, piazza chiusa per più di un anno e operai avvistati in tutto solo 15giorni e come ciliegina sulla torna invece di riposizionare le mattonelle o un rivestimento decente hanno optato per una colata di cemento ( quella che si utilizza nei capannoni industriali), “bellissima”, però non in tutta la piazza, solo nel nostro affaccio dell’attività, nel resto della piazza hanno riposizionato gli stessi mattoni che avevano tolto con il risultato che ad 1 anno di distanza si stanno ritogliendo tutti. Complimenti al comune di Matera per il controllo sui cantieri, il controllo sui lavori che svolgono i cantieri e soprattutto su come gestisce la manutenzione delle aree.
Devo comunque ringraziare il centro radiologico Madonna della Bruna e il ristorante Le Fornaci che in questi anni di abbandono totale e disinteressato da parte del comune hanno scelto di adottare il verde delle piazza curandolo loro o chi tramite loro (pagando di tasca loro) rendendo il verde della piazza finalmente curato e bello da vedere. Meno male che persone buone e che curano gli interessi dei cittadini Matera i ci sono ( ricordo che tutto il verde della città, le piazze e i monumenti sono dei cittadini e esistono grazie alle tasse che ogni singolo cittadino paga).
Ora veniamo alla mia richiesta dei 250 mq della piazza che ho chiesto, ma respinta.
Come saprete bene quest anno è scoppiata a livello globale una pandemia che ha portato alla chiusura di molteplici attività e alla perdita di innumerevoli posti di lavoro ed il tutto non è ancora finito dato che a settembre tutte le attività sono dovute a versare le tasse che in questo periodo di crisi dovuta dalla chiusura forzata non hanno potuto versare per mancanza di liquidità. Un problema di liquidità così vasto che molti commercianti hanno deciso di tener aperto questa estate per cercar di recuperare più liquidità possibile e chiudere definitivamente in inverno.
Io come tutte le attività ho ricevuto un duro colpo a livello Economico, ma nonostante tutto sto cercando di andare avanti, ho assunto 3 persone per la stagione estiva così da cercar di lavorare al meglio, ma purtroppo sino ad ora è stato molto difficile. In questi mesi il tempo non ci ha agevolati purtroppo e le persone hanno molta paura.
Ho chiesto 250mq non perché ne avessi effettivamente bisogno (in medi la sera ne occupo 150mq) ma perché ho svuotato completamente la mia attività di tavoli e sedie portandoli all’esterno perché le persone sono terrorizzato, non vogliono aver contatti, non vogliono entrare in luoghi chiusi, quando si siedono all’esterno chiedono di allontanare il tavolo il più possibile dal resto delle persone, così che in 250mq facciamo accomodare 90-100 persone, applichiamo più del distanziamento consigliato per far restare tranquille le persone, dopo la pandemia ora il problema più grave sarà la fobia che molte persone hanno, la fobia dello sporco, la fobia del contatto e la claustrofobia.
Noi cerchiamo sempre di fare il meglio, cerchiamo in questo brutto periodo di aiutare le persone di tranquillizzarle e di andare avanti.
Quello che noi facciamo non è altro che un servizio alla comunità, noi serviamo il Materano, noi siamo stati sempre dalla parte del cittadino anche durante la festività della bruna.
Il Dpcm parla chiaro, il senso del suolo esterno gratis è un modo concreto per cercare di aiutare tutte le attività che in Italia rischiano una chiusura imminente per fallimento, dove non c’è riportato il mq massimo o minimo da occupare.
Noi occupando 250mq di piazza comunque garantiamo la pulizia dell’area, il corretto distanziamento delle persone, il passaggio delle persone, non blocchiamo nulla, non siamo di intralcio a nessuno, non ostacoliamo nessuno, ma anzi collaboriamo e cerchiamo sempre di sostenerci con le attività che sono con noi in piazza. Tra di noi attività riusciamo ad aiutarci, perché il comune non riesce ad aiutarci e a spronarci a far di più.
Vi ricordo che tutti gli stipendi statali vengono pagati dalle tasse di noi commercianti, se tutti noi chiudiamo per fallimento non credo più che il vostro stipendio a fine mese sia assicurato.
L’Italia è un paese fondato sul commercio, non sulle istituzioni, in Italia siamo una marea di micro, piccole imprese e poche grandi (fiat, Ferrari e poche altre).
Aiutateci a rimanere aperti, noi possiamo dare lavoro e aiutare voi, non il contrario.
Purtroppo fino ad ora non ci avete mai sostenuti e lo dimostrano i fatti.
Negli ultimi anni pur di vendere più suolo possibile per introiti, avete venduto agli ambulanti della festa della Bruna anche il suolo antistante al mio ingresso di via Rosselli, così da chiudermi completamente l’accesso. Vi ricordo che la legge è molto chiara in riguardo e dice che per ogni accesso (indistintamente dal tipo di accesso) ci devono essere i 3 metri di apertura tali al fine della sicurezza del deflusso delle persone, così da assicurare in caso di situazioni pericolose un normale flusso di persone all’esterno dell’attività commerciale.
Nonostante Polizia municipale, Polizia di Stato e Carabinieri intervenuti sul posto, tutti non hanno potuto far altro che stilare un rapporto dove veniva evidenziato come l’incompetenza del comune abbiamo causato la chiusura di un ingresso di un attività commerciale causandole una grave perdita di introiti, (quel comune stesso che a fine anno pretende i pagamenti delle tasse) l’unica soluzione era per via legale denunciando il comune per mancato incasso e violazione delle leggi norme igienico sanitarie e di sicurezza in evacuazione del suddetto locale.
Ciò che mi chiedo è perché bisogna sempre arrivare a tanto, perché la burocrazia è così fallosa e macchinosa quando alla fine non stiamo altro che parlando di dare la possibilità a 4 famiglie di lavorare e portarsi il pane in tavola, perché tutti questi attriti.
Io comunque rimango fiducioso che possiate comprendere il disagio a cui siamo sottoposti,
le paure a cui siamo afflitti (le paure sul riuscire a pagare gli operai, a pagare la valanga ti tasse che a settembre ci travolgerà, a pagare i mutui che abbiamo, a riuscire a ripartire finalmente visto che sino ad ora simo ben oltre sotto il 50% degli introiti dello scorso anno).
Io vi chiedo solo di sostenerci, di aver voglia di ripartire con noi, così da ripartire tutti insieme.
Aiutateci a ripartire, aiutateci ad aver fiducia nel futuro, fiducia nelle istituzioni, fiducia nel nostro cammino.
Si dice che il lavoro nobilita l’uomo. Un uomo senza lavoro è un uomo perso, una popolazione senza lavoro è una popolazione affamata e la fame ti può portare su strade sbagliate, strade buie.
Fate sì che voi siate la luce sulla nostra strada, aiutateci a ripartire.
Nella speranza che ci veniate incontro vi ritrascrivo i nostri impegni:
– a rimuovere le opere installate e/o ad adeguare e/o ridurre le aree occupate in ampliamento, a semplice richiesta degli organi di vigilanza e controllo, prestando fin da subito acquiescenza alle determinazioni degli stessi, ove ravvisino situazioni pregiudizievoli alla fruizione degli spazi pubblici in sicurezza.
– ove sorgano conflitti con altri operatori per l’occupazione dell’area pubblica in ampliamento, e comunque in tutti gli altri casi in cui sorgano conflitti tra più esercenti, ad adeguarsi alle indicazioni degli organi di vigilanza e controllo, prestando fin da subito acquiescenza alle determinazioni degli stessi.
– ad esercitare l’attività secondo modalità conformi alla disciplina igienico-sanitaria stabilite dalle Autorità competenti;
– a ricollocare, alla fine dell’esercizio giornaliero delle attività, gli elementi di arredo urbano all’interno dell’esercizio commerciale oppure dell’area già formalmente concessa nei titoli autorizzatori precedentemente rilasciati.
– a garantire che l’occupazione del suolo pubblico avvenga senza inibire il passaggio dei veicoli necessari alle operazioni di soccorso e, quando su marciapiedi, preservando un passaggio libero adeguato, secondo le indicazioni di cui al Regolamento vigente.
– schema planimetrico recante il rilievo dello stato dei luoghi, la individuazione dell’area occupata (ex novo e/o in ampliamento) e gli ingombri quotati;
La fotogallery dello spazio esterno della Pic Nic di Matera
Dionisio, la creazione di ricchezza è ritornata ad essere appannaggio della città, del territorio, dei sistemi locali. Quindi l’ente locale, con l’aiuto dei principali attori del territorio, investe nel proprio territorio, da risposte alle proprie esigenze e ai propri cittadini, sostiene le imprese locali e le rafforza, crea le condizioni per il passaggio del sistema da finanza deriva a finanza autonoma, dove ogni territorio DEVE esprimere una propria “capacità contributiva” indogena ed esogena che crea valore e sviluppo. E la ricchezza locale creata su tali presupposti contribuisce tutta insieme oltre alla ricchezza locale anche alla ricchezza del Paese, e dall’analisi del contributo che ogni comune italiano offre alla formazione del PIL la RUR, in collaborazione con il Censis, pone Matera al 93^ posto su 100 città nella formazione del PIL Nazionale. Quindi danno alla città e al Paese. Prof. Shiuma faccia cortesemente un corso accelerato a chi blocca l’economia della città sicuro del suo stipendio fisso (pagato da noi ma fino a quando? Le risorse non sono infinite!) partendo dall’ABC per il benessere di tutti.