Ecologia della politica e ponte tibetano che collega Sassi e Murgia, Verdi di Matera: “Subito il bando pubblico”. Di seguito la nota inviata dal segretario cittadino Mario Montemurro.
La città di Matera e il Parco della Murgia Materana, come tutta la società al tempo del COVID19, devono prepararsi a grandi trasformazioni e ad affrontare enormi sfide.
Questo rende necessario un salto di qualità nella gestione della cosa pubblica che non può che essere improntata ai principi e alle pratiche di trasparenza, partecipazione dei cittadini, attenzione alla sostenibilità e alla qualità degli interventi.
Prepararsi al futuro non può significare tornare alle logiche del passato. L’ intervento avviato nell’area Parco per la realizzazione del Parco della Storia dell’Uomo non ha visto in nessuna fase il dialogo ed il coinvolgimento dei cittadini, dei professionisti, degli attivisti, che ogni giorno frequentano ad amano il Parco. Il risultato è un grande progetto calato dall’alto, contestato da ampi segmenti della cittadinanza, ma anche frustrazione e scontento per l’assenza di condivisione e dialogo su un progetto che trasforma profondamente un Parco che appartiene prima di tutto ai suoi cittadini.
Lo stesso problema si pone rispetto alla gestione della passerella sospesa sul Sentiero 406, recentemente riaperto, ma, anche in questo caso, senza un percorso condiviso con la cittadinanza e con modalità non ispirate dal principio di trasparenza e condivisione.
Il c.d. “ponte tibetano” sulla Gravina è un bene di preziosa importanza per la Città e il suo Parco, anche in virtù del suo ruolo strategico nel collegare i Sassi a Murgia Timone, aspetto, questo, che consentirà di alleggerire il traffico di veicoli verso il Belvedere. Ma, in un momento così particolare, questo ponte è anche un simbolo di una città che riparte, che si proietta verso il futuro e lo fa all’insegna della sostenibilità.
Abbiamo appreso che per consentire una rapida partenza e una sperimentazione la gestione del “ponte è stata affidata direttamente. In generale gli affidamenti diretti sono spesso il segno di una mancata programmazione e fanno venire dubbi, sempre. Tanto più che al tempo del covid, forse, l’unica cosa che non è mancato è stato proprio il tempo per fare le cose per bene.
Per questo, e per dare il necessario segnale di un cambio di passo che tutti attendono, i Verdi-EuropaVerde materani chiedono alle autorità competenti,ed in particolare al Presidente Lamacchia, che la gestione del ponte sia oggetto di unbando pubblico cui applicarsi con urgenzaaffinchè non vi siano dubbi che sull’operazione di riapertura della passerella si sia agito secondo i principi dell’Ecologia della Politica e nell’esclusivo interesse di tutti i cittadini.
Non ho capito dove volete andare a parare ……… Il sentiero 406 come tutti gli altri sentieri di questo mondo sono LIBERI perché non sono altro che i percorsi che i nostri antenati millenari hanno utilizzato per i loro spostamenti. Non comprendo perché occorre una sua “gestione” addirittura con bando pubblico. Per far cosa?. Qualcuno, come al solito, con varie dietrologie, vuole fare cassa? Ho percorso vari sentieri in varie regioni e mai mi sono trovato a dover pagare per percorrerli. E’ il caso di ricordare che il ponte sospeso è stato realizzato in sostituzione di quelli esistenti persi per una forte alluvione. Non vedo perché ora dovrei pagare per attraversarlo.
Giù le mani dal ponte