È stata la sera del 10 Agosto, tra stelle e la carezza del vento, a Sant’Ilario di Atella, che ha visto prendere forma alla nuova scultura d’Arte Arundiana di Franco Zaccagnino. Una novella Frida Kahlo resa immortale dalla canna mediterranea e da un artista unico al mondo nel suo genere. La magia di un posto diventa per l’ennesima volta ispirazione e un’altra delle donne senza tempo si fa creatura viva, originata dalla discesa di Siringa, la ninfa dei Castelli di Sant’Ilario, sfuggita a Pan per flettersi nelle mani abili del Maestro Zaccagnino. A precedere il disvelamento dell’opera c’è stata la presentazione del nuovo catalogo di Zaccagnino, dal titolo “Piego l’anima al vento” dedicato alle donne dell’Arte Arundiana. Lo stesso è stato curato da Merisabell Calitri, storico dell’arte, presente tra i relatori insieme all’artista, ad Aurelio Pace, avvocato, scrittore e collezionista d’arte, che si è occupato dei testi introduttivi al catalogo, a Franco Sabia, direttore della Fondazione Gianturco e al Professor Luigi Serra, storico delle civiltà e filologo della Università “L’Orientale” di Napoli. A concludere, l’intervento del direttore dell’APT Antonio Nicoletti. La moderazione è stata affidata all’indispensabile Ilario Bochicchio, del comitato Pro Sant’Ilario. Due nuove creature, dunque, per un colpo d’ali all’arte del Maestro, che già da tempo ha spiccato il volo ma che mira adesso, da falco, alla picchiata verso la terra, pronto a scuotere un mondo alle volte troppo sornione.
Ago 11