Oggetto: Condizioni di vivibilità igienica nell’area dei torrenti Jesce e Gravina di Matera.
Spesso scorrendo i titoli dei giornali e riscontrando le iniziative che i vari enti vanno ad intraprendere si notano incongruenze che non si sa fino a che punto siano casuali.
Alla vicenda dell’inquinamento delle acque dello Jesce e del Gravina e del loro letto si sono interessati tantissimi enti: Regione, Provincia, Comune, Aql , Aato, Arpab e per finire Ente parco della Murgia Materana.
Un significativo contributo l’hanno dato i Carabinieri che attraverso il NOE hanno provveduto a far prelevare l’acqua dal depuratore di Pantano, a farla analizzare e poi essendo risultata inquinata, come era ovvio, hanno provveduto a denunciare alla magistratura tre figure professionali addette al corretto funzionamento dell’impianto.
A nessuno è venuto in mente, come invece andava fatto, che ente preposto al controllo di quelle acque potesse essere anche l’ Asm, anche se , poi, la dirigenza della suddetta azienda, tenuto conto della grossa rilevanza che la notizia dell’inquinamento ha avuto sugli organi di stampa, avrebbe potuto agire di iniziativa.
Dal sito del Parco della Murgia Materana si evince come nel territorio di sua competenza vivano allo stato semi brado mucche di razza podolica e che curando bene quegli allevamenti significa tutelare i mestieri rurali soppiantati negli ultimi tempi dalle più moderne professioni metropolitane.
Si va dal pastore che guida le mandrie all’esperto casaro produttore dei rinomati prodotti fatti a mano: dalla ricotta, alla treccia, dalla manteca per finire al rinomatissimo caciocavallo podolico.
Sono parole appassionate che facendo riscoprire antichi saperi ed antichi sapori non possono non tenere conto che quelle mucche si abbeverano nell’acqua inquinata del Torrente Gravina (foto 1) e forse non dovrebbe essere permesso.
Sempre continuando nella disamina e sempre dal sito del Parco si evince come: avvicinandosi al torrente Gravina, che attraversa l’omonimo territorio, è facile ascoltare il canto dell’usignolo di fiume o dello scricciolo, che vivono nascosti tra la vegetazione di salici e cannucce di palude che contornano il corso d’acqua.
Sono anche esse parole bucoliche che commuovono ma che non tengono conto dell’inquinamento e forse dovrebbe essere interdetto l’accesso al letto del torrente per impedire che si possano contrarre malattie. (foto 2 e 3).
Il romantico ascolto si potrà rinviare a bonifica avvenuta che ci si augura il prima possibile.
Credo che l’Asm debba accertare se esistono pericoli reali per gli uomini, per gli animali e per l’alimentazione diretta o derivata ( latte e carne).
Esempi ne sono esistiti nella vicina Puglia e non molto tempo fa ; opportuni rilievi hanno portato a riscontrare presenza di diossina nel latte di pecore e capre di alcuni allevamenti posti anche a distanza significativa da Taranto e dalle sue fonti inquinanti
Va da sé che quel acqua inquinata serve, a valle, per irrigare terreni divenuti particolarmente produttivi per il benefico effetto di una irrigazione alla quale non va integrato alcun fertilizzante.
RIPORTIAMO DI SEGUITO LE COMPETENZE ASL (adesso ASM) NELLA LEGGE ISTITUTIVA DELL’ARPAB
1a) igiene e sanità pubblica con particolare riguardo
a:) profilassi diretta e indiretta delle malattie infet¬tive e diffusive;
b) igiene degli alimenti, della nutrizione e delle acque per il consumo umano;
c) sanità animale e igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche;
so 20anni che stanno a scrivere lettere