Il Consiglio Provinciale di Potenza, ha varato con il voto unanime dei consiglieri, una serie di importanti provvedimenti ascoltando in particolare la relazione del Presidente Rocco Guarino sulla necessaria adozione dei “Provvedimenti emergenza COVID-19 di organizzazione infrastrutture scolastiche provinciali e sullo stato di Stato di attuazione riorganizzazione servizi di trasporto pubblico locale”.
Com’è noto, ha evidenziato il Presidente Guarino – la Provincia ha prontamente intrapreso le attività suggerite dal “Documento per la pianificazione delle attività scolastiche” (il cosiddetto Piano scuola 2020-2021), adottato dal Ministero dell’Istruzione con Decreto n.39 del 26 giugno 2020, per fornire supporto alle Scuole in vista dell’avvio del nuovo anno scolastico, programmato per il prossimo 14 settembre, sperando possano davvero riprendersi le attività didattiche ‘in presenza’
L’Ufficio “Edilizia e Patrimonio”, infatti, ha indetto e partecipato a oltre trenta conferenze dei servizi con la Direzione scolastica regionale e con ciascun Dirigente scolastico, per conoscere e analizzare le eventuali criticità e raccogliere le istanze provenienti dalle Scuole, con riferimento agli spazi e agli interventi edilizi eventualmente necessari.
La Commissione tecnico-scientifica del Ministero dell’Istruzione, infatti, ha fornito indicazioni circa le modalità con cui si devono disporre gli studenti all’interno delle aule, i tempi per alternare le classi nei laboratori, le attenzioni da prestare nelle fasi d’ingresso e di uscita e altre prescrizioni ancora, che sono state in verità, all’avvicinarsi della data fissata per la riapertura, via via sempre meno gravose e non so quanto efficaci, forse per la constatazione di quanto sia difficile far quadrare le esigenze di distanziamento con le limitazioni in termini infrastrutturali, economiche e di dotazione organica.
“la Provincia di Potenza, nelle attività che sta svolgendo, sente il dovere di essere utile alle Scuole e di servire i giovani e le loro famiglie, svolgendo con responsabilità il proprio ruolo, tutt’altro che inutile, per il bene comune.
Si è quindi provveduto a far richiesta dei fondi messi a disposizione sin dal primo avviso pubblicato dal Ministero, ottenuti complessivamente in misura di € 870.000, che sono stati iscritti in bilancio e che finanzieranno il programma d’interventi risultante dalle richieste delle Scuole, che sarà approvato nei prossimi giorni con Decreto Presidenziale.
Posso anticipare sin d’ora che gran parte delle misure di adeguamento suggerite dai Presidi sono state implementate nel programma, che l’Ufficio ha preferito redigere in base alla gravità dei problemi per usare più efficacemente le risorse stanziate, scegliendo di non ripartirle automaticamente fra le Scuole, come sarebbe stato più facile fare, per assicurare che non restassero irrisolte le questioni più gravi.
Poiché, tuttavia, il solo intervento edilizio non basterebbe per ottenere il massimo risultato e tanti ancora sarebbero costretti ai doppi turni, si è operata una generale e accurata ricognizione degli spazi scolastici esistenti, per individuare soluzioni organizzative atte ad assegnare spazi in proporzione all’attuale assetto delle iscrizioni e degli indirizzi didattici.
Per affrontare al meglio l’attuale situazione emergenziale, poi, si è anche perseguito, in detta attività riorganizzativa, l’ulteriore obiettivo di evitare il più possibile la compresenza di scuole differenti in un unico plesso, salvo non si tratti di edifici separabili con accessi differenziati, nonché di ridurre gli stabili usati da un singolo Istituto”.
All’esito dello studio effettuato si sono individuati gli spostamenti (che sono stati contenuti al minimo) di alcune sedi, per raggiungere un assetto più rispondente alle esigenze, che troverà approvazione col medesimo provvedimento cui ho fatto cenno e che è stato redatto in stretta collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, che, assieme al nostro Ufficio “Edilizia e Patrimonio”, opera senza soluzione di continuità perché la soluzione migliore sia presto condivisa dai Presidi e attuata il prima possibile.
Anche la riorganizzazione, però, non risolverebbe tutto, specie nella città di Potenza, nella quale vi è una fortissima concentrazione di studenti e dove alcune Scuole hanno iscrizioni di giovani in numero decisamente eccessivo.
Per tale ragione, ha ricordato il Presidente, abbiamo intrapreso un’azione di ‘sussidiarietà e corresponsabilità educativa’, così definita dal “Piano scuola”, al fine di reperire strutture e spazi integrativi presso le Comunità territoriali, ottenendo dalla Conferenza Episcopale di Basilicata, presieduta da S.E. Mons. Salvatore Ligorio, di poter disporre, a favore delle Scuole, dell’edificio denominato “Seminario maggiore di Potenza”, già in passato adibito a sede scolastica.
In tal modo, la riorganizzazione dell’assetto scolastico si rivelerà più efficace e saranno poche, forse un paio, le scuole a dover ricorrere, magari solo saltuariamente, alla didattica integrata a distanza.
Altre questioni, riguardanti l’attività sportiva ed i momenti di socializzazione in particolare dei giovani, attraverso l’utilizzo di infrastrutture pubbliche scarsamente utilizzate e dislocate nelle città del territorio, talune di proprietà della stessa Provincia, per dare una risposta, sebbene emergenziale, nel caso quella brutta circostanza si ripresenti sono oggetto di una iniziativa all’attenzione della specifica struttura di Staff messa in piedi dall’Ente che sarà illustrata nel dettaglio successivamente.
Approvato poi dal Consiglio l’Intervento di riqualificazione dell’area “Torre Guevara” Autorizzazione alla demolizionedell’edificio dismesso nella città di Potenza in Piazza Beato Bonaventura che in precedenza, l’ingegnere Enrico Spera, aveva illustrato alla competente Commissione Consiliare e definito l’iter concordato con l’Amministrazione Comunale di Potenza.
DESCRIZIONE SINTETICA DELLO STATO ATTUALE E DELL’ INTERVENTO
Durante la redazione del progetto ci si è posto l’obiettivo di riqualificare l’area mediante un insieme sistematico d’interventi, fra i quali vi è quello relativo alla demolizione dell’edificio scolastico dismesso, che oggi nasconde completamente la Torre e occupa gran parte dell’area antistante.
L’edificio dismesso è costituito da un unico corpo strutturale che si eleva per tre piani fuori terra, con pianta irregolare che si estende per circa 600 mq a piano.
La struttura è di tipo tradizionale in calcestruzzo armato, a tipologia non antisismica e con telai principali portanti posti in senso longitudinale, mentre la copertura è realizzata con solai a falda debolmente inclinati e le fondazioni sono su plinti isolati.
L’edificio non ha oggi alcuna utilità strumentale per la Provincia di Potenza, in quanto gli uffici provinciali e le Scuole di competenza dell’Ente sono tutte allocate in immobili di proprietà, alcuni dei quali appositamente costruiti per rispondere alle esigenze moderne della didattica e della sperimentazione, difficilmente risolvibili con le limitazioni delle strutture esistenti.
Sebbene non rilevi nella presente relazione, un apposito studio tecnico-economico è stato eseguito per valutare gli effettivi vantaggi derivanti dal progetto, in relazione alle ricadute in termini di economicità di gestione, redditività dei beni, fruizione e potenzialità turistico – commerciali, che hanno condotto l’Amministrazione proprietaria ad assumere la decisione di procedere alla demolizione.
In sintesi Con l’intento di contribuire al recupero della memoria storica del castello e alla conoscenza delle sue successive trasformazioni, si è pensato che l’area complessiva (quale risultante anche dall’abbattimento) sia pavimentata nella sola porzione occupata dal complesso monumentale non più esistente, facendo in modo che vi si ‘leggano’ distintamente i diversi ingombri delle descritte porzioni preesistenti, trasformando il resto del suolo in tessuto erboso.
Provvedendo a tale modalità di pavimentazione, l’area sarà così luogo d’incontro e anche di racconto, racchiuso da un ampio spazio verde piantumato ai bordi (perché sia attenuata l’invadenza degli edifici adiacenti), attraversato da percorsi e attrezzato per la sosta e l’aggregazione.
Il monumento tornerà ad essere quindi ‘attrattivo’ e offrirà la possibilità di conoscere la storia di un frammento della città estremamente significativo.
Guardando la torre pervenendo dalla via Pretoria, lungo il lato destro, una struttura polifunzionale, studiata per l’inserimento mimetico nel contesto, assolverà le funzioni connesse alla fruizione del monumento e all’organizzazione di attività nell’area.
In luogo dell’edificio da demolire, infatti, il progetto prevede la costruzione di un edificio di contenuta consistenza, da realizzarsi con pannellature X-LAM di legno massiccio a strati incrociati, che assicurano un comportamento strutturale monolitico, estremamente resistente alle azioni verticali e orizzontali.
Tutti gli ulteriori dettagli relativi al sistema scolastico ed al progetto di valorizzazione della Torre Guevara, saranno oggetto di specifici incontri con la stampa, nelle prossime settimane.